Baggio e Signori, storici 10 del Bologna

Baggio e Signori, storici 10 del Bologna

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Lo stadio Renato Dall’Ara ha visto passare sul suo splendido prato una serie di grandissimi campioni che hanno regalato tante emozioni ai tifosi felsinei, buongustai del calcio e sempre molto legati alla squadra della loro città. Dopo le antiche glorie del Bologna, club che faceva tremare il mondo per la sua classe e la sua forza, l’epoca moderna è stata invece meno clemente con la società rossoblù, che da diversi anni vivacchia a metà classifica in Serie A. Nell’ultima stagione, in cui si è comunque registrata una media spettatori superiore ai 15 mila a partita, la squadra ha vissuto dei gol di un centravanti solido come l’austriaco Marko Arnautovic. Prima di lui, tuttavia, due grandi numeri 10 hanno scritto la storia del BFC in tempi recenti. Andiamo a vedere di quali calciatori stiamo parlando.

Roberto Baggio, genio incompreso ma amatissimo 

Se in Italia si pensa a un numero 10 capace di marcare una generazione, questi è sicuramente Roberto Baggio, che già da giovanissimo al Vicenza aveva fatto capire a tutti che tipo di talento avesse. Il nativo di Caldogno è stato forse il fantasista più eclettico e divertente tra quelli nati in Italia, con movenze più simili ad un funambolo sudamericano e dotato di una classe che gli permetteva di spiccare, malgrado i pesanti problemi fisici che ne hanno limitato il rendimento. Dopo un lungo periodo alla Juventus, la quale si candida spesso per un importante ruolo da outsider nei tornei continentali per club, che secondo le principali quote Champions League vedono vincitore il Liverpool, il ‘Divin Codino’ trascorse due stagioni poco fortunate al Milan, complici le incomprensioni coi tecnici Fabio Capello e Arrigo Sacchi (con cui era arrivato secondo al Mondiale di USA ’94). Nell’estate del 1997, dunque, il Bologna di Giuseppe Gazzoni approfittò del suo malcontento per ingaggiarlo, dandogli l’opportunità di esprimersi al meglio e con la massima libertà. Nell’annata 1997/98 Baggio incantò in maglia rossoblù, segnando ben 22 reti in campionato, cifra che sarebbe stata il suo record di sempre in una singola stagione. Il tutto dopo aver tagliato lo storico codino, simbolo che lo aveva sempre contraddistinto a livello estetico.

Il sinistro fatato di un campione come Beppe Signori 

Nato un anno dopo Baggio (classe 1968), Signori fece irruzione nel mondo del calcio grazie al Foggia di Zdenek Zeman, col quale iniziò a farsi conoscere per il suo sinistro letale. Tre volte capocannoniere del massimo campionato italiano con la maglia della Lazio, il mancino di Alzano Lombardo avrebbe vissuto una piccola flessione nelle sue ultime uscite in biancoceleste. E fu proprio dopo l’addio di Roby al BFC che la società felsinea decise di puntare su di lui, finito intanto nelle retrovie alla Sampdoria, dandogli la prestigiosa maglia numero 10, una maglia che ‘Beppegol’ onorò come pochi altri rossoblù. La sua prima stagione sotto le Due Torri lo vide realizzare ben 23 reti totali, e i suoi sei anni a Bologna furono conditi da un amore enorme da parte del pubblico, che lo ricorderà sempre per le 84 reti complessive (una più bella dell’altra) e per le memorabili notti europee in Coppa UEFA.

Foto copertina: Getty Images

Foto interne: bolognafc.it