Andrea Cambiaso, un prestito di valore: duttilità e intraprendenza per spingere il Bologna verso il salto di qualità

Andrea Cambiaso, un prestito di valore: duttilità e intraprendenza per spingere il Bologna verso il salto di qualità

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OPERAZIONE – Andrea Cambiaso è il quarto rinforzo della sessione estiva rossoblù: la Juventus lo ha prelevato dal Genoa per 11,5 milioni di euro, di cui 8,5 fissi e 3 di bonus, e successivamente girato a titolo temporaneo al Bologna per una stagione.
Le lusinghe sul giocatore di diverse grandi del nostro campionato, tra cui l’Inter e appunto la Juve, hanno reso fin da subito impervia la strada dell’acquisizione a titolo definitivo, così il BFC ha provato a trattare coi bianconeri sulla base di un prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto: nulla da fare, con la Vecchia Signora che ha di fatto risposto picche mettendo sul piatto un diritto di riscatto a cifre elevatissime senza che a ciò corrispondesse un contro-riscatto parametrato. Alla fine l’operazione è stata chiusa in prestito secco con un futuro premio di valorizzazione per i felsinei legato alle presenze.

CARRIERA – Cambiaso, 22 anni compiuti lo scorso febbraio, nasce a Genova nel 2000 e cresce nelle giovanili della squadra del suo cuore, il Genoa. Un percorso sicuramente particolare, quello del ragazzo: 17enne, invece di approdare negli Allievi Nazionali come i suoi coetanei decide di scendere in Serie D, e lo fa per due stagioni di fila (Albissola prima e Savona poi). Sono due esperienze formative in cui Andrea inizia ad assaggiare il calcio dei ‘grandi’, mettendo assieme oltre 60 presenze e più di 4.000 minuti d’impiego complessivi: nella prima annata raggiunge la promozione in Serie C, mentre la seconda si dimostra particolarmente redditizia a livello personale, con 2 gol e 6 assist all’attivo.
Le sue prestazioni non passano inosservate agli occhi dell’Alessandria, club di Serie C che lo acquista. L’avventura in Piemonte inizia benissimo, perché Cambiaso si impone come titolare, ma a metà campionato arriva la rottura del legamento crociato del ginocchio destro che sancisce la fine anticipata della sua stagione: sono 19 le presenze e 1.340 i minuti giocati nella sua parentesi in maglia grigia.
Nonostante l’infortunio Cambiaso sale di categoria, e lo fa approdando all’Empoli in Serie B: il torneo viene dominato dai toscani di mister Dionisi ma l’esterno non riesce a farsi largo, chiuso sulle fasce dai vari Sabelli, Parisi e Fiamozzi: solo 9 le presenze totali per lui tra cadetteria e Coppa Italia, per un totale di 200 minuti in campo.
Malgrado un’annata incolore, per Andrea si riaprono le porte della casa madre e della Serie A: il 21 agosto 2021 debutta col Genoa da titolare contro l’Inter, nel 4-0 in favore dei nerazzurri di Inzaghi, e alla seconda giornata si toglie la soddisfazione di segnare al Ferraris contro il Napoli, rete però inutile ai fini del risultato (1-2). Ballardini dimostra subito fiducia nei suoi confronti e lo utilizza con buona costanza, così come il successore Shevchenko: verso la fine di gennaio sulla panchina rossoblù approda Blessin, ma il tecnico tedesco non può contare su Cambiaso nella difficile volata salvezza, visto un infortunio al ginocchio sinistro rimediato a febbraio che lo toglie dai giochi. Durante la sua prima e unica stagione da professionista al Grifone, chiusa con la retrocessione in Serie B, colleziona comunque 28 presenze tra Serie A e Coppa Italia, mettendosi in luce con un gol, 4 assist e 1.900 minuti all’attivo.
Il 12 novembre 2021 è invece la data dell’esordio di Cambiaso con l’Italia Under 21: finora il c.t. Nicolato gli ha concesso 5 chance nelle qualificazioni ai prossimi Europei di categoria, in programma nel 2023, utilizzandolo indifferentemente su entrambe le corsie laterali.

CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE – La carriera di Cambiaso, ragazzo dotato di buona fisicità (181 cm per 84 kg), non si è sviluppata subito sulla fascia: nelle giovanili del Genoa, fino a 15 anni, faceva l’ala o il trequartista, mentre negli Allievi Regionali giocava ancora dietro le punte. Solo a partire dall’esperienza in Serie D con la maglia del Savona il suo raggio d’azione si è spostato lateralmente.
L’ex Grifone è un terzino di grande spinta e personalità, mancino di piede ma in grado di trattare il pallone in maniera quasi identica anche col destro: calciatore di gamba e dinamismo, salta l’uomo con discreta facilità e dimostra un apprezzabile dribbling in corsa. Piedi educati e buona visione di gioco, deve crescere nell’uno contro uno in fase difensiva e più in generale nella fase di non possesso.
La duttilità rappresenta un suo punto di forza non solo per la capacità di agire su ambo i lati del campo, ma anche per quella di ricoprire il ruolo sia di terzino in una linea difensiva a quattro che di esterno in centrocampo a cinque, posizione nella quale sembra dare il meglio di sé.

IN CONCLUSIONE – L’operazione in prestito secco sta facendo storcere il naso ad una parte dei tifosi rossoblù, a maggior ragione perché nel corso dell’era Saputo il Bologna ha praticamente sempre effettuato acquisizioni a titolo definitivo o comunque garantendosi la possibilità di valutare il futuro dei giocatori tramite un’opzione. Tuttavia non è certo un singolo prestito su una rosa di circa 30 elementi a modificare di colpo il modus operandi di una società che, con giustificato orgoglio, non lavora per conto terzi.
E allora come spiegarsi le ragioni del prestito secco? In primis l’opportunità di colmare subito il vuoto lasciato da Hickey (con Lykogiannis che per età e caratteristiche appare come l’erede designato – e si spera meno fragile – del partente Dijks), poi il poter contare su un ragazzo giovane, talentuoso e impiegabile su entrambe le corsie, infine la possibilità di destinare maggiori risorse a quelle che sembrano essere le due principali esigenze di questa squadra, ovvero l’acquisto di un vice Medel da aggiungere alle rotazioni e di un attaccante che possa essere sia alternativo (all’occorrenza) che complementare ad Arnautovic.

Riccardo Rimondi

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