Juve e Inter in testa a braccetto, ma occhio alla Lazio. Grande bagarre per tutti gli obiettivi

Juve e Inter in testa a braccetto, ma occhio alla Lazio. Grande bagarre per tutti gli obiettivi

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Uno dei campionati di Serie A più belli ed equilibrati degli ultimi anni si avvia verso il giro di boa con tutti i suoi interrogativi ancora ben aperti. E mentre alcune outsider assumono ruoli da protagonista sempre più stabili, alcune crisi sembrano non conoscere fine.
Partendo dalla testa della classifica, c’è una squadra che sta facendo gli straordinari per non consegnare a Inter e Juventus la palma di uniche contendenti per lo scudetto. Tuttavia, nonostante la recente eliminazione dall’Europa League le assicuri la possibilità di risparmiare parecchie energie, è parare diffuso che la Lazio di Inzaghi non sia ancora abbastanza ‘lunga’ e pronta per puntare così in alto. Staremo a vedere…
L’Inter, a sua volta, è stata appena scesa in Europa League dopo un girone di Champions in cui solo a tratti è riuscita a ripetersi sui livelli raggiunti finora in Italia, ma c’è da scommettere che sarà proprio lei a contendere il tricolore ai bianconeri fino a maggio, come accadde al Napoli di Sarri nella stagione 2017-2018.
Le zone nobili sono completate dalla Roma di Fonseca, che in pochissimo tempo è riuscito a calarsi nel nostro calcio, dal Cagliari di Maran, che sta dando un seguito addirittura superiore alle aspettative date da una ricca e accurata campagna acquisti, e da un’Atalanta capace di entrare nella storia accedendo agli ottavi di finale del massimo torneo continentale per club.
Appena fuori dalle porte del Paradiso c’è un Parma che, seppur tartassato dagli infortuni, sta riuscendo a togliersi numerose soddisfazioni (7 risultati utili nelle ultime 10 partite) grazie in particolare ai guizzi del solito Gervinho e al talento di Kulusevski, svedese classe 2000 tenuto sotto osservazione da mezza Europa.
Un Napoli irriconoscibile, che dopo aver esonerato Ancelotti ha steccato anche alla prima di Gattuso, è invece ottavo in classifica, e precede di poco Torino e Milan. Queste due compagini appaiono in lieve ripresa, anche se i granata sono ancora lontani parenti del rullo compressore ammirato l’anno scorso, mentre i rossoneri un cantiere aperto stracolmo di lacune da correggere.
L’Hellas Verona, dopo una fase in cui il suo nome era stato addirittura accostato ad un possibile piazzamento europeo, sta perdendo qualche posizione ma continua a giocare un calcio intenso e divertente, e malgrado i nefasti pronostici estivi sembra avere poco a che fare con la lotta per non retrocedere.
La zona calda non riguarda nemmeno il Bologna, che anche grazie al graduale rientro in panchina di mister Mihajlovic sta ritrovando punti e serenità, così come Sassuolo e Fiorentina, che nonostante un periodo di forma non brillantissimo possono disporre di organici sulla carta molto superiori alle ultime della classe.
A questo proposito, Udinese, Lecce e Sampdoria si ritrovano appena due gradini sopra l’abisso della B, ma vivono la loro situazione con stati d’animo assai diversi: se i friulani attraversano una condizione di instabilità data dal non sapere con certezza se Gotti accetterà di allenarli fino a fine stagione, e Liverani sta scoprendo quanto sia complicato rimanere fedele alla propria filosofia di gioco approdando in una categoria superiore, pare che la cura Ranieri stia iniziando a dare i suoi frutti in quel di Genova.
I blucerchiati, infatti, sono riusciti momentaneamente a svincolarsi dal derby-salvezza lasciandosi alle spalle, oltre al combattivo Brescia ritornato nelle mani di Corini (disastrosa la parentesi targata Grosso), un Genoa sempre più in crisi di vittorie. E infine, a guardare tutti dal basso, la Spal, che potrebbe chiudere il suo 2019 senza nemmeno arrivare in doppia cifra di punti e ad oggi rappresenta la più seria candidata a scendere in cadetteria.

Fabio Cassanelli

© Riproduzione Riservata – Disponibile anche in edicola su Bologna Rossoblù Magazine di dicembre

Foto: Getty Images