I due Pulgar
Nelle ultime due stagioni abbiamo assistito ad un fenomeno quantomeno curioso sottolineato da gran parte della tifoseria del Bologna, e cioè la metamorfosi di un giocatore che sembra andare in letargo per poi risvegliarsi di colpo.
Esiste il Pulgar del girone d’andata: superficiale, sbruffone, che non parla l’italiano, pieno di tatuaggi e che «se ci danno 5 milioni di euro glielo porto io, con la mia macchina» (cit.).
Poi, di colpo, esiste quello del girone di ritorno: sicuro, modesto, coi tatuaggi che si notano di meno, figo perché parla solo spagnolo, insomma quello che «la clausola da 12 milioni è troppo bassa e chi l’ha fatta mettere è un incapace» (ri-cit.).
Facciamo che lo vendiamo adesso a 12 e lo ricompriamo a gennaio a 5!
Ecco, l’Atalanta o la Samp farebbero così…
Tosco – Radio 1909
© Riproduzione Riservata