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Ancora da chiarire il destino dei giocatori in prestito, per ora solo linee guida da FIFA ed ECA

Ancora da chiarire il destino dei giocatori in prestito, per ora solo linee guida da FIFA ed ECA

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Nel mondo del calcio regna ancora sovrana l’incertezza. In Europa ci si sta organizzando affinché gli altri campionati top oltre alla Bundesliga possano ricominciare in totale sicurezza, e nelle ultime ore sono state indicate le date della ripartenza di Liga (11 giugno), Premier League (17 giugno) e Serie A (20 giugno). Nonostante ciò, sulla regolare chiusura della stagione 2019-2020 pende da più parti la ‘mannaia’ dei 14 giorni di quarantena obbligatoria nel caso di un positivo al COVID-19, e anche sulla questione dei prestiti non è stata fatta piena chiarezza.
Ad oggi, infatti, non è dato sapere se un giocatore di rientro nella società che ne detiene il cartellino potrà scendere da subito in campo oppure no. L’ipotesi attualmente più accreditata è che, al fine di non minare l’integrità dei campionati, i vertici del calcio internazionale chiedano di non schierare quei tesserati che rientreranno da trasferimenti temporanei in campionati fermi o già terminati (ad esempio Icardi all’Inter, qualora il PSG non dovesse riscattarlo), e di prolungare di due mesi il contratto di coloro che attualmente militano dove la stagione è ancora in corso (vedi Kulusevski al Parma).
Al momento, dunque, si tratta solo di linee guida: FIFA ed ECA ne stanno discutendo proprio in questi giorni, ma un accordo definitivo per ora non c’è e una regola tassativa probabilmente non ci sarà mai. Se venissero confermate le due opzioni appena illustrate, Arturo Calabresi, Godfred Donsah e Lassi Lappalainen farebbero sì rientro il 1° luglio a Casteldebole, ma potrebbe essere utilizzati da Sinisa Mihajlovic in gare ufficiali solo a partire dalla stagione 2020-2021.

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