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Mihajlovic: “Basta parlare di finale anonimo, vogliamo avvicinarci a chi ci precede. Ho vissuto un anno difficile, la società e i ragazzi sono stati bravi”

Mihajlovic: "Basta parlare di finale anonimo, vogliamo avvicinarci a chi ci precede. Ho vissuto un anno difficile, la società e i ragazzi sono stati bravi"

Ph. zerocinquantuno.it

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole da un incontenibile Sinisa Mihajlovic, alla vigilia di Parma-Bologna.

Tomiyasu difensore centrale – «Quando Mbaye starà bene è una possibilità, adesso Ibra ha solo due allenamenti nelle gambe e non può reggere tutta la partita. Però è una soluzione plausibile in ottica futura, quindi vorrei provarla entro fine campionato».

4 vittorie in casa, 7 in trasferta – «Noi cerchiamo sempre di giocare allo stesso modo, le maggiori vittorie in trasferta credo siano un caso.  E poi senza pubblico non c’è più casa e trasferta, manca la spinta dei tifosi e per gli ospiti è un bel vantaggio».

Difficoltà contro le squadre chiuse – «Il Parma è cresciuto e pratica un calcio un po’ diverso rispetto all’anno scorso, non è detto che domani si chiuderanno, mi aspetto una gara aperta dove potranno succedere tante cose. Dipenderà in primis dalla nostra bravura, comunque sappiamo che loro in contropiede sanno far male. In generale, tutte le squadre trovano difficoltà contro formazioni che stanno in undici sotto la linea della palla, comprese le big».

Nessun finale anonimo – «Non mi piace ripetere le cose, l’avevo già detto prima della partita con l’Inter: non rischiamo nulla, facciamo quello che dobbiamo fare e l’atteggiamento non verrà mai sbagliato, poi il risultato non posso saperlo. Io per primo non voglio fare brutte figure, se vedo che la squadra va in campo senza voglia sono il primo a prenderli a calci nel culo. Sarebbe bello se i giornalisti ci mettessero più fantasia, hanno giorni per prepararsi e mi rivolgono sempre le solite domande scontate».

Un anno impossibile da dimenticare – «L’11 luglio di un anno fa, alle 21:30, vennero nella mia camera d’albergo Nanni, Sabatini e Di Vaio con l’esito dell’esame effettuato al mattino, annunciandomi che avevo la leucemia. Non dimenticherò mai questi dodici mesi, un anno di merda… Però la società e i miei ragazzi sono stati bravi: ripensandoci ora, nessuno mi avrebbe immaginato qui a parlare di calcio e di classifica, a rispondere a domande scontate prima di una partita. Sono anche tornato ad arrabbiarmi, avete visto mercoledì: non è stato un bell’esempio quello che ho dato, mi dispiace, ma nel bene e nel male io sono così e non riesco a tenermi le cose dentro. Magari adesso resisto un po’ di più, però alla fine sbrocco comunque, è il carattere e non c’è niente da fare. Considerando tutto quello che abbiamo passato insieme, mi fa piacere che oggi non si parli più di retrocessione ma d’Europa. Siamo cresciuti molto ma vogliamo colmare il gap con chi ci precede e lotta già per quel traguardo, è normale che ci voglia po’ di tempo ma stiamo lavorando per arrivarci. Speriamo che quest’anno finisca presto, anche perché il calcio senza tifosi è uno schifo, non c’è il brivido: Boskov diceva che uno stadio senza pubblico è come una donna senza tette (sorride, ndr)».

Allenatore dagli spalti – «Al Tardini non c’è la pista d’atletica, quindi mi metterò in tribuna e sarà come essere in panchina, solo che non potrò strillare (sorride, ndr). Da regolamento non so bene cosa potrò fare, essendo squalificato, ma domani sarò come un tifoso, credo sarebbe il primo caso di un tifoso espulso dallo stadio perché urla (ride, ndr). Se non c’è il pubblico e si sente tutto non è mica colpa mia…».

Arbitri, un rapporto complicato – «Talvolta succede che quando uno si lamenta per un errore, questo poi viene compensato. Mercoledì a Roma non è stato fischiato un rigore clamoroso per il Parma, tant’è che l’arbitro del match (Fabbri di Ravenna, ndr) potrebbe non arbitrare fino al termine della stagione, e ho paura che domani potremmo di nuovo pagare noi per gli altri. Chi arbitra, Mariani? Di Roma? Di Aprilia, siamo lì… Io con gli arbitri di Roma non ho un bel rapporto, infatti ho litigato anche con Fourneau. Non cerco alibi e mi fido dei direttori di gara, però domani spero non si pareggino i conti con una squadra che ha subito un torto e si è lamentata, peraltro giustamente. Riguardo a Bologna-Sassuolo, ho sbagliato io facendo troppo casino e ho chiesto scusa, ma stavo difendendo i miei ragazzi, sempre ammoniti uno dietro l’altro come fossero undici Mihajlovic: la gara di mercoledì, che nel complesso Fourneau aveva anche arbitrato bene, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai colmo, sul giallo a Dijks non ci ho visto più. Comunque nelle squalifiche non ci vedo una grossa logica: Soriano per un “sei scarso”, dopo che gli avevano fischiato un fallo che non c’era, inizialmente ha preso due giornate, io ho detto di tutto e ne ho presa solo una. Però mi hanno dato anche 15.000 euro di multa, una bella cifra, spero almeno che con quei soldi ci vadano a cena (sorride, ndr)».

Baldursson ha fatto colpo – «Il ragazzino mi piace, è freddo come il ghiaccio e in allenamento non sbaglia mai. Se non fosse tornato a disposizione Soriano, a Parma avrebbe giocato titolare, così invece vedremo di farlo entrare a partita in corso. Ma mi piacciono anche Svanberg e Dominguez (la domanda era su questi tre giocatori, ndr), che a Milano ha fatto bene e domani partirà dal primo minuto. Sono tutti bravi e duttili, possono giocare in una linea a due o a tre, ma anche dietro le punte come fa Soriano, perché hanno caratteristiche offensive».