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Mihajlovic: “Con la Samp gara dura ma l’abbiamo preparata bene, uno spettacolo ascoltare Velasco. Futuro? Penso solo a domani”

Mihajlovic: "Con la Samp gara dura ma l'abbiamo preparata bene, uno spettacolo ascoltare Velasco. Futuro? Penso solo a domani"

Ph. zerocinquantuno.it

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questa mattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic, alla vigilia di Bologna-Sampdoria.

Due appuntamenti da non fallire – «Pensiamo una partita alla volta, il campionato è ancora lungo. Sulla carta le prossime due sfide sono alla nostra portata, ma per vincerle dovremo rimanere sempre concentrati. E comunque, anche se le vincessimo, non saremmo salvi. Contro la Samp sarà una gara dura ma cercheremo di fare del nostro meglio, se andiamo in campo con l’atteggiamento giusto possiamo fare bene».

Dijks, Soumaoro e Tomiyasu – «Ieri si sono allenati e li considero recuperati. Vediamo come andrà l’ultimo allenamento di oggi, ma dovrebbero essere disponibili».

Toto-Barrow – «Domani Musa può giocare esterno, prima punta o anche partire dalla panchina».

Pensiamo soprattutto a noi – «La Sampdoria ha soluzioni di qualità e può variare diversi moduli in corso d’opera, ma al di là della loro forza devo dire che ci siamo preparati bene. Cerco sempre di lavorare sulla mia squadra, su quello che dobbiamo fare noi, e meno sull’avversario di turno».

Julio Velasco a Casteldebole – «Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando giocavo alla Lazio, è davvero un grande uomo di sport. Tutte le volte che parlava diceva grandi cose sullo sport e più in generale sulla vita, e mi ha sempre impressionato. Ho avuto l’idea di farlo venire a Casteldebole perché è sempre un piacere ascoltarlo, ieri lo abbiamo incontrato con lo staff e gli ho spiegato come stiamo lavorando e dove vorremmo migliorare. È rimasto qui un’oretta e ci ha parlato tanto anche della gestione del gruppo, dell’atteggiamento mentale, dei problemi di questo periodo in cui la tecnologia distoglie spesso l’attenzione. I ragazzi sono rimasti molto contenti, erano incuriositi sia da quello che ha detto che da come lo ha detto: è sempre uno spettacolo ascoltarlo».

Rapporto allenatore-giocatori –  «Velasco ha parlato tanto delle pressioni che condizionano il mondo del calcio: quelle che arrivano dai tifosi, dai giornalisti ecc. Chi cerca di tirare fuori il massimo dai propri giocatori, di tenerli sempre in tensione, è l’allenatore, che poi passa per ‘rompipalle’. Ma se un mister sta addosso ad un giocatore vuol dire che crede in lui. Io cerco di stare addosso ai miei ragazzi nei momenti giusti: quando uno vince e fa bene è più facile che accetti una critica, mentre quando si perde è più difficile».

Sinisa, gli smartphone e la tecnologia –  «Io lo so accendere, spegnere e usare per parlare, stop. Ma capisco che sono di un’altra generazione… I ragazzi di oggi scrivono addirittura senza guardare lo schermo e non sbagliano una virgola, io per mandare un messaggio ci metto tre ore, vado a tentoni. Adesso bisogna adattarsi a questo, ma bisogna anche fargli capire che quando è troppo è troppo, soprattutto perché poi viene a mancare la comunicazione. Se quando siamo insieme ognuno guarda il suo telefonino e non comunichiamo, siamo come delle mummie. Ieri Julio ha parlato anche della PlayStation: non è una cosa rilassante, leggere un libro è rilassante. Se dopo una partita vai a ballare significa che non sei stanco, ma ti liberi dal punto di vista mentale. Se invece stai a casa attaccato ai videogiochi, non riposi il cervello e di conseguenza anche l’attenzione cala: giocando alla Play la concentrazione si brucia, quindi se lo si fa prima di una gara rischi di finire le energie. Con questo non dico che non vada mai usata, ma ci sono dei limiti. A proposito di telefonini, vi racconto un aneddoto… Nel 1992 (ai tempi della Roma, ndr) i cellulari erano usciti da poco e Boskov, come tutti gli allenatori di una volta, per sapere se eravamo rientrati dopo una serata ci chiamava a casa. Una volta ero a cena con Caniggia e sono tornato alle 23:30, ma lui mi aveva chiamato prima e non c’ero. Il giorno dopo, durante la riunione tecnica, si è arrabbiato con me e poi ha detto: “Qui il più grande professionista è Claudio, sta sempre a casa”… Allora ho chiesto a Caniggia come fosse possibile, visto che era a cena con me, e lui mi ha risposto: “Gli ho dato il numero di cellulare e lui mi chiama lì” (ride, ndr)».

Fenucci: “Mihajlovic è il nostro allenatore” – «Il mio futuro è domani, è la partita contro la Sampdoria: io e la squadra siamo concentrati sul finale di campionato e lo vogliamo fare bene, poi ci sarà tempo per tutto. Sicuramente le sue parole mi fanno piacere, ma io adesso penso solo alla gara di domani».

Voci su un futuro alla Samp – «Ferrero è un amico che sento spesso, il nostro rapporto va al di là del calcio, durante il periodo in ospedale mi è venuto a trovare diverse volte, per il resto non so da dove escano certe voci. Ne approfitto per fare gli auguri anche a Gianni (Morandi, ndr), un altro caro amico, l’ho chiamato ieri e per fortuna sta meglio. Ricordo che una volta lui e Massimo sono venuti entrambi da me in ospedale, ma io non sapevo che si conoscessero: hanno iniziato a parlare animatamente e a scherzare, sembravano i vecchietti del Muppet Show (ride, ndr), nonostante fossi ricoverato mi hanno fatto trascorrere due delle ore più belle della mia vita».