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Motta: “La pressione è bella, l’entusiasmo va gestito bene. Non guardo la classifica ma penso al Lecce, squadra complicata da affrontare”

Motta: "La pressione è bella, l'entusiasmo va gestito bene. Non guardo la classifica ma penso al Lecce, squadra complicata da affrontare"

Ph. zerocinquantuno.it

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dall’allenatore rossoblù Thiago Motta a due giorni da Lecce-Bologna, gara valida per la 14^ giornata di Serie A TIM in programma domenica alle 12:30.

Cambio di scenario – «Adesso la massima concentrazione è sul Lecce e sulla preparazione della partita di domenica. Sicuramente qualcosa è cambiato perché l’entusiasmo trasmesso dai tifosi è importante e va gestito nel modo giusto, inoltre le avversarie guarderanno con sempre maggior attenzione a noi e pertanto saremo chiamati ad un’attenzione assoluta: anche al Via del Mare ci andremo al massimo delle nostre possibilità».

Pressione positiva – «Lavorare sotto pressione è diverso rispetto a farlo senza, vale per tutti, c’è chi ha bisogno di tempo e c’è chi invece sotto pressione si esalta. La pressione è bella perché significa che stiamo facendo bene. La classifica? Adesso non la guardo».

Ragioniamo a breve termine – «Quando incontro per strada i tifosi mi parlano sempre della prossima partita, dei punti da ottenere: cercano di trasmettere energia positiva. Dobbiamo vivere il presente anche per loro, che ci mettono grande entusiasmo, quindi il nostro scopo è dare il massimo nell’impegno successivo».

Testa sul presente – «Ci sono persone che lavorano pensando al futuro, a quello che sarà, ma io non sono in grado di farlo. Si può stilare una programmazione, certo, ma se non fai bene oggi tutto diventa opinabile domani. I ragazzi sono sempre stati predisposti al sacrificio e al metodo, sposano questa filosofia e stanno lavorando con encomiabile abnegazione».

Gioia incontenibile al gol di Fabbian – «Pura emozione: la partita era complicata, l’abbiamo sbloccata con un gol fantastico e in quell’esultanza c’era l’entusiasmo nel vedere una bella giocata e il nostro vantaggio. Tutto è il frutto del lavoro dei ragazzi, che si impegnano tantissimo, e di tutte le persone che operano nel club: Giovanni ci ha messo la firma ma dietro di lui ci sono tanti elementi che svolgono al meglio il loro mestiere affinché la squadra possa funzionare».

Azione emblematica – «Quel gol rappresenta il mio calcio? Diciamo che mi regala soddisfazione perché ci sono due difensori che attaccano lo spazio leggendo bene la situazione. La priorità in fase di costruzione è saltare la pressione per creare un vantaggio, e i ragazzi hanno fatto perfettamente tutto ciò che serviva: Calafiori ha visto che c’era un varco per portare avanti la palla e Beukema ha letto lo spazio. In tre passaggi abbiamo fatto gol ma sempre è possibile, occorre leggere i momenti e le situazioni della partita».

Trasferta insidiosa – «Il Lecce è una squadra complicata da affrontare, l’ha già dimostrato anche contro avversari di spessore: vanno molto veloci in attacco, gli esterni sono sempre pronti al recupero e al contrattacco, hanno qualità, quindi noi dovremo fare quello che sappiamo ma nel contempo essere vigili. Vedo un Lecce che sa quello che vuole, ben allenato da un tecnico come Baroni che gli ha dato un’identità. Cercheremo di portare la gara dalla nostra parte giocando con equilibrio e ripetendo il più possibile ciò che sappiamo di dover mettere in pratica».

Squadra brillante – «Il preparatore Colinet ha fatto e continua a fare un lavoro di alto livello, ma non solo lui, bisogna dire grazie ai medici e ai fisioterapisti per il modo in cui seguono i giocatori, specie quelli che non sono al top e devono recuperare. In tanti, qui dentro, fanno del loro meglio per consentire ai ragazzi di arrivare bene alle partite, il resto lo fa la disponibilità degli stessi ragazzi. Così si procede di giorno in giorno, di settimana in settimana».

Rispetto per le donne! – «Le giornaliste faticano a emergere nel mondo del calcio? Non dev’essere così, bisogna dire basta ad ogni tipo di violenza o discriminazione verso le donne. Io ho tre figlie, una moglie, una madre, delle amiche, ci tengo a vivere in una società civilizzata dove le donne vengano rispettate in ogni ambito, incluso quello lavorativo».