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Bologna calcio: si sente aria di cambiamenti

Bologna calcio: si sente aria di cambiamenti

Ph. Getty Images

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Nella 37^ giornata di Serie A il Bologna ha rimediato una dura sconfitta per mano del Sassuolo, restando al tredicesimo posto con 43 punti. Un k.o. che, insieme a quello di Venezia, ha segnato una ‘quasi  chiusura’ di campionato alquanto negativa per i rossoblù. 

‘Quasi chiusura’ perché domenica si giocherà l’ultima gara, a Marassi contro il Genoa. Qualunque sarà il risultato, però, la classifica non cambierà più di tanto: la squadra potrà al massimo raggiungere quota 46, evitando se non altro un finale con l’amaro in bocca. 

Ad oggi, secondo i vari siti scommesse aams, il Genoa viene dato come favorito e quotato a 2.50 contro il 2.64 dei rossoblù, ma nonostante i pronostici il Bologna ha delle buone chance di portarsi a casa l’ultima vittoria. Al di là di quello che sarà il risultato, una cosa è certa: il BFC ha bisogno di una ventata d’aria fresca. E chi lo sa, forse questo cambiamento partirà proprio dalla panchina. 

Forse è il momento di un cambiamento?

Tra fine 2018 e inizio 2019, durante la gestione Inzaghi, sulla piazza si parlava dell’assoluta necessità di un cambiamento sulla panchina del Bologna, cambiamento poi verificatosi con l’arrivo di Sinisa Mihajlovic. Un tecnico col carisma del serbo era proprio quello che mancava alla squadra, e i risultati lo dimostrarono chiaramente: i felsinei chiusero quel campionato al decimo posto, facendo registrare il record di punti (44) dal ritorno in Serie A.

Come nel 2019, anche oggi il Bologna sembra aver bisogno di un cambiamento, dato che negli ultimi due anni la squadra ha sempre chiuso la stagione senza alzare gli obiettivi, posizionandosi costantemente nella parte destra della classifica.

È stato proprio il mancato raggiungimento di obiettivi importanti a far scattare il cambiamento: in questi giorni si parla con insistenza di avvicendamenti all’interno dell’area tecnica, nello specifico di un passaggio del testimone tra Riccardo Bigon e Giovanni Sartori, ormai ex d.s. dell’Atalanta.

Ma la ‘rivoluzione’ non si fermerà al solo direttore sportivo. Infatti, per raggiungere nuovi traguardi, si dovrà costruire un progetto solido che potrebbe prevedere anche un cambio di allenatore. Sotto le Due Torri si vocifera di una separazione con Mihajlovic, il quale resterebbe volentieri ma vuole prima capire se la fiducia del club nei suoi confronti non è venuta meno. A stretto giro di posta Sinisa incontrerà il presidente Joey Saputo e solo allora, in un senso o nell’altro, i punti interrogativi sul suo futuro si dissolveranno. 

Foto: Getty Images