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Thiago Motta: il profilo di un allenatore in ascesa

Thiago Motta: il profilo di un allenatore in ascesa

Ph. Imago Images

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Thiago Motta è certamente una figura interessante, lo è stato da calciatore e sembra promettente anche come allenatore, per la sua giovane età e per la vocazione al calcio offensivo. Sul campo ha giocato a lungo in Italia vestendo la maglia del Genoa e soprattutto dell’Inter, dove ha sommato 83 presenze ufficiali realizzando 12 gol e vincendo ben 6 titoli: 1 scudetto, 1 Champions League, 1 Mondiale per Club, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa Italiana.

La sua esperienza da tecnico inizia subito dopo aver appeso le scarpette al chiodo: a maggio 2018 si ritira dal calcio professionistico, a luglio dello stesso anno siede già sulla panchina del PSG Under 19.

Il primo incarico da allenatore di Prima Squadra lo ottiene in Italia, alla guida del Genoa, club in cui aveva militato nella stagione 2008-2009. Non si tratta però di un esordio fortunato: dopo appena 10 giornate col Grifone nella massima serie, partendo da ottobre 2019, Thiago Motta viene esonerato. Aveva ottenuto solo 2 vittorie, di cui una in Coppa Italia, e la squadra era precipitata all’ultimo posto.

La stagione 2021-2022 lo vede fresco di nomina al comando dello Spezia. All’esordio coglie un buon pareggio, 2-2 a Cagliari, ma nella trasferta seguente i bianconeri subiscono una pesante sconfitta all’Olimpico contro la Lazio di Sarri: 6-1, pur essendo passati in vantaggio per primi. Le scommesse calcio indicavano nella Lazio la favorita, ma un passivo così pesante è stata una sorpresa un po’ per tutti, addetti ai lavori e non.

Ai tempi delle giovanili del PSG, Motta propose un bizzarro quanto inedito modulo 2-7-2 che nella realtà era un 4-5-1: si trattava infatti di un modulo ad assetto variabile, convertibile in un 4-3-3 o in un 4-2-3-1 a seconda delle necessità. La filosofia dell’italo-brasiliano è che «l’attaccante è il primo difensore e il portiere è il primo attaccante», indicando in sostanza che va sempre portato un pressing alto sugli avversari. Questa tecnica, che dà spesso buoni risultati, è applicata a formazioni giovani in cui la freschezza fisica supplisce alla mancanza d’esperienza e ad una qualità tecnica ancora acerba.

Pur nella sua originale visione del gioco del calcio, Thiago Motta ha comunque dei riferimenti. Il più importante di questi viene indicato in Pep Guardiola, senza dubbio l’allenatore più innovativo tra quelli che guidano i grandi club europei. L’avventura da mister dell’ex mediano è soltanto all’inizio e viene guardata con interesse dagli appassionati. Ciò che ancora non è arrivato, almeno per ora, sono i risultati. Ovviamente da un club di seconda/terza fascia non ci si aspettano exploit eclatanti, ma di certo Thiago non dovrà ripetere débâcle come quella di Roma: a volte un po’ di sano e umile realismo non guasterebbe.

Foto: Imago Images