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Bologna, lezione di calcio alla Roma e zona Champions: 2-0 con Moro e autogol di Kristensen, rossoblù da soli al quarto posto

Bologna, lezione di calcio alla Roma e zona Champions: 2-0 con Moro e autogol di Kristensen, rossoblù da soli al quarto posto

Ph. Getty Images

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Nel ricordo di Sinisa Mihajlovic ad un anno dalla sua scomparsa, con la moglie Arianna e i figli omaggiati e abbracciati nel prepartita e tanti striscioni e cori per l’indimenticabile mister in Curva Andrea Costa e non solo, il Bologna scende in campo davanti ai 26 mila del Dall’Ara per giocarsi il quarto posto con la Roma, appaiata in classifica a quota 25. Motta non recupera Karlsson e Orsolini e, come da indicazioni della vigilia, lancia Ravaglia tra i pali (ancora non chiari i motivi della scelta), confermando gli stessi undici di movimento visti dall’inizio a Salerno: Calafiori al fianco di Beukema al centro della difesa, Freuler e Moro in mediana e ovviamente Zirkzee in avanti, supportato da Ndoye, Ferguson e Saelemaekers. Mourinho, orfano di Aouar, Dybala, Lukaku, Smalling e Zalewski, prosegue nel solco del 3-5-2 affidandosi al tandem offensivo Belotti-El Shaarawy, con Paredes in cabina di regia e Llorente a comandare la retroguardia.
Il copione del match, ampiamente prevedibile, diventa manifesto fin dalle prime battute, coi padroni di casa a tenere in mano le redini e gli ospiti compatti e pronti a ripartire. Al 5′ Zirkzee si libera attorno ai sedici metri ma non riesce a calciare, mentre all’8′ Saelemaekers sguscia via a Kristensen sulla sinistra e cade in area: un leggero tocco del danese c’è ma l’arbitro Guida non sente ragioni e ammonisce il belga per simulazione (e in seguito Llorente per proteste). Al 23′ Ndoye mette in mezzo un pallone invitante che viene deviato ed esce dalla disponibilità dei compagni, quindi al 31′ la Roma batte un colpo con Belotti, che impatta di testa un traversone di Kristensen e chiama Ravaglia ad un parata non semplice. Superato il brivido, i rossoblù si rimettono all’opera e al 37′ costruiscono la splendida azione del vantaggio: Beukema imbuca per Freuler che a sua volta lancia Ndoye, il passaggio a rimorchio dello svizzero viene lasciato scorrere da Zirkzee e l’accorrente Moro di piatto destro trafigge Rui Patricio. In un clima di giubilo i giallorossi provano subito ad approfittarne, e al 38′ Ravaglia deve sbarrare di nuovo la strada a Belotti, scattato però in fuorigioco. Nel finale sale poi in cattedra Zirkzee: al 41′ l’olandese esegue un numero di magia per saltare due avversari ma vede la sua conclusione murata, e al 44′ libera al tiro Ndoye che in corsa non inquadra lo specchio.
La ripresa si apre con Renato Sanches al posto di Spinazzola ma anche e soprattutto col raddoppio del Bologna: Zirkzee allarga sulla destra verso Ferguson, che entra in area e lascia partire un potente cross basso su cui Kristensen, per anticipare Ndoye, interviene spedendo il pallone nella propria porta. La squadra di Mourinho, stordita, continua a metterla sulla fisicità, e al 10′ protesta per una trattenuta del già ammonito Beukema su Belotti che poteva essere da giallo: Motta intuisce il pericolo e sostituisce subito il numero 31 con Lucumí, che entra bene  in partita e al 23′ va ad immolarsi su una pericolosa rasoiata di Pellegrini. Al 26′ è invece Calafiori a neutralizzare quasi sulla linea un colpo di testa di El Shaarawy, mentre al 34′ la difesa capitolina lavora bene su un invitante suggerimento al centro del solito indemoniato Ndoye. Un minuto dopo Ravaglia completa il suo pomeriggio di assoluta solidità dicendo ancora di no a Belotti (sempre in sospetto offside), quindi al 37′ Rui Patricio addomestica una staffilata di Ferguson. L’ultimo sussulto lo regala suo malgrado Lucumí, che al 40′ strattona Azmoun lanciato a rete e viene espulso: decisione un po’ esagerata di Guida, considerando che nelle vicinanze c’erano altri due rossoblù oltre al portiere, ma comunque cancellata dal VAR in quanto l’iraniano era in fuorigioco.
Mourinho, che già aveva tolto dal campo il neo entrato Renato Sanches, insoddisfatto del suo rendimento, alza bandiera bianca richiamando in panchina anche Mancini e Pellegrini, mentre Thiago dà spazio a Lykogiannis, Aebischer, Fabbian e Urbanski. Il Dall’Ara grida al tris su una stoccata di Ndoye (imbeccato dall’ennesima meraviglia di Zirkzee) a lato di un soffio, poi accoglie il triplice fischio dell’arbitro con una gioia che, accompagnata da una classifica così, non si vedeva da almeno vent’anni. Questo Bologna è uno spettacolo, questo Bologna è quarto da solo, questo Bologna adesso sarebbe in Champions League. Il sorriso del presidente Saputo, sceso sul rettangolo verde a fine gara, è quello di tutto il popolo rossoblù, che si gode a pieno una squadra, un allenatore e un intero club di prim’ordine. «È la sera dei miracoli», canterebbe un genio col BFC nel cuore, ma più che di un miracolo si può ormai parlare di una solida realtà: il Bologna è lassù con pieno merito, impartisce lezioni di calcio a destra e a manca e non ha alcuna intenzione di fermarsi.

P.S.: Sinisa, non ti dimentico. Nessuno qui ti dimenticherà mai. Questa vittoria è per te.

BOLOGNA-ROMA 2-0

BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Posch, Beukema (13′ st Lucumí), Calafiori, Kristiansen (30′ st Lykogiannis); Freuler, Moro (30′ st Aebischer); Ndoye, Ferguson (42′ st Fabbian), Saelemaekers (42′ st Urbanski); Zirkzee.
A disp.: Bagnolini, Skorupski, Bonifazi, Corazza, El Azzouzi, Van Hooijdonk.
All.: Motta

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini (36′ st Celik), Llorente (19′ st Azmoun), Ndicka; Kristensen, Cristante, Paredes, Pellegrini (36′ st Pisilli), Spinazzola (1′ st R. Sanches, 19′ st Bove); Belotti, El Shaarawy.
A disp.: Boer, Svilar, Karsdorp, Pagano, Cherubini, J. Costa.
All.: Mourinho

Arbitro: Guida di Torre Annunziata
Ammoniti: 9′ pt Saelemaekers (B), 10′ pt Llorente (R), 33′ pt Beukema (B), 36′ pt Pellegrini (R), 46′ pt Ferguson (B), 21′ st Paredes (R), 21′ st Freuler (B), 27′ st Bove (B)
Espulsi:
Marcatori: 37′ pt Moro (B), 4′ st aut. Kristensen (B)
Recupero: 1′ pt, 4′ st
Note: 25.579 abbonati (di cui 14.251 abbonati)

Simone Minghinelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)