La fase campionato dell’Europa League 2025-2026 effettua il giro di boa e il Bologna, 24° nella maxi classifica che andrà in seguito a delineare ottavi di finale, playoff ed eliminazioni, è chiamato ad aumentare il proprio bottino di 5 punti per non rischiare di ritrovarsi con l’acqua alla gola. Si gioca in un Dall’Ara scaldato da 23 mila spettatori e di fronte c’è il Salisburgo, capolista della Bundesliga austriaca ma piazzato ancora peggio in coppa (28° a quota 3): la squadra di Letsch si presenta sotto le Due Torri proponendo un 4-4-2 sorretto dagli interni Bidstrup e Diabaté, con Yeo e Bischoff sugli esterni e il tandem Baidoo-Vertessen in avanti. Italiano, orfano degli infortunati Cambiaghi, Freuler, Rowe e Skorupski e dello squalificato Lykogiannis, recupera Holm almeno per la panchina e prosegue nel solco del 4-2-3-1 con Ferguson e Pobega in mediana, Orsolini e Bernardeschi (preferito a Dominguez, appena inserito in lista UEFA, sulla sinistra) come ali e Odgaard sottopunta dietro a Dallinga.
La prima occasione del match arriva al 12′ ed è per i rossoblù, stasera in maglia azzurro acqua: cross vellutato di Bernardeschi, torre di Dallinga e indi Pobega alta di un soffio. Gli ospiti replicano al 16′ tramite un bello spunto di Yeo chiuso da un mancino su cui Ravaglia interviene da campione, ma l’azione viene fermata per fuorigioco del maliano. Al 18′ è di nuovo il BFC a sfiorare il vantaggio, con Schlager che smanaccia uno botta da appena dentro l’area di Orsolini e Odgaard che fallisce il successivo tap-in, poi al 20′ lo stesso ‘Orso’ va ad impattare un corner di Bernardeschi ma svirgola la conclusione. Il gol sembra nell’aria e arriva puntuale al 26′: il numero 7 felsineo scodella la sfera sul dischetto, Diabaté la rinvia male addosso a Odgaard e il danese scaglia un destro che Gadou sporca alle spalle di Schlager.
La gara pare quindi incanalarsi nel modo migliore, ma nei dieci minuti successivi i padroni di casa allentano leggermente la pressione e al 33′ il Salisburgo ne approfitta per pareggiare: Lucumí scivola lanciandosi su una verticalizzazione di Bischoff e favorisce l’inserimento di Vertessen, che in diagonale trova i guantoni di Ravaglia ma così facendo genera il conseguente tocco a porta vuota di Vertessen. Il BFC, colpito all’improvviso, si rimette subito in moto e in quattro circostanze va ad un passo dal raddoppio: al 36′ suggerimento di Miranda e zampata di Dallinga deviata da Schlager, al 38′ stoccata dal limite di Miranda e parata di piede dell’estremo difensore austriaco, al 39′ imbeccata di uno scatenato Bernardeschi e piattone di Pobega sul fondo, e al 45′ staffilata di Zortea murata col corpo da Rasmussen. Gli avversari non stanno però a guardare, così al 41′ serve un salvataggio in extremis di Lucumí su Yeo e al 42′ un sinistro proprio di Yeo coglie l’esterno della rete. All’intervallo, dunque, è 1-1.
Capitan Ferguson e compagni rientrano in campo con la proverbiale bava alla bocca per riprendersi rapidamente quanto gli è sfuggito di mano. E ci riescono alla grande. Al 6′ un perfetto filtrante di un super Miranda libera al tiro Dallinga, che tocca il pallone quel tanto che basta per beffare Schlager e insaccarlo nell’angolino basso, e all’8′ l’altrettanto straripante Zortea disegna una parabola al bacio sulla testa di Bernardeschi, che decolla e incorna il 3-1, sbloccandosi pure in Europa. Il Dall’Ara, con la Curva Andrea Costa tornata a piena potenza tra sciarpe, bandiere e cori, è in tripudio, e al 16′ Orsolini va vicino al poker con un mancino debole sull’ennesimo assist di Miranda. Forse i rossoblù tendono addirittura ad esagerare con l’entusiasmo offensivo, e a metà frazione concedono una serie di ghiotte chance agli ospiti: al 17′ lancio lungo su Vertessen, dormita della difesa e miracolo di Ravaglia sulla botta del belga, al 19′ conclusione ravvicinata del neo entrato Ratkov e altra paratona di ‘Fede’, e al 20′ incursione ficcante dello stesso Ratkov e gol del 2-3 saltando in dribbling il portiere. Ma il VAR pesca in offside il serbo e annulla tutto, regalando sollievo all’intero ambiente.
Italiano corre ai ripari sostituendo nel giro di dieci minuti gli affannati Heggem, Pobega, Odgaard e Bernardeschi (tra i più applauditi) con Vitik, Moro, Fabbian e Dominguez (all’esordio continentale), e la squadra ne trae beneficio recuperando un certo equilibrio e le giuste distanze. E ricominciando a dare spettacolo. Al 27′ cross di Zortea e colpo di testa sbilenco di Fabbian, al 32′ traversone di Miranda e altra testata del numero 80 su cui Schlager si supera, e al 37′ pregevole iniziativa di Orsolini e dardo scoccato dai venti metri scoccato che termina a fil di palo. Nel mentre la compagine della galassia Red Bull non vuole comunque saperne di arrendersi, e al 38′ un indemoniato Ratkov (miglior marcatore biancorosso in campionato con 7 centri) scaglia la sfera sulla traversa dopo essere giunto a tu per tu con Ravaglia: brividi. Meglio chiudere i conti al 100% per non vivere nel terrore i minuti di recupero, e a farlo ci pensa Orsolini, che al 41′ finalizza una meravigliosa manovra con palla a terra orchestrata da Fabbian, Dominguez e Miranda: tira per primo Castro, che trova l’opposizione di Schlager, quindi arriva ‘Orso’ e la sfera va ad adagiarsi in rete per il definitivo 4-1.
Il Bologna ritrova così un successo casalingo che in Europa League mancava dal 2 novembre 1999 (3-0 all’Anderlecht quando ancora si parlava di Coppa UEFA), ottiene il 12° risultato utile di fila, tocca quota 8 punti e sale al 18° posto, in piena zona playoff e a 2 lunghezze dalle posizioni che valgono l’accesso diretto agli ottavi. Non una prestazione perfetta, quella dei felsinei, visto il momentaneo pareggio sostanzialmente regalato al Salisburgo e i numerosi pericoli corsi nel secondo tempo, ma di sicuro una prova entusiasmante e a tratti debordante dalla cintola in su, con 4 gol segnati e almeno altrettanti che potevano tranquillamente finire a referto. La squadra, malgrado le defezioni non banali, continua a regalare emozioni, trovando ogni volta preziose risorse e nuovi protagonisti, con le certezze rappresentate da un collettivo e da un sistema di gioco che attualmente, senza voler essere presuntuosi, hanno pochi eguali non solo in Italia ma anche in Europa. E la sensazione, conoscendo la bravura dell’allenatore e il potenziale di questo gruppo, è che il meglio debba ancora venire.
BOLOGNA-SALISBURGO 4-1
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Zortea, Heggem (24′ st Vitik), Lucumí, Miranda; Ferguson, Pobega (30′ st Moro); Orsolini, Odgaard (24′ st Fabbian), Bernardeschi (24′ st Dominguez); Dallinga (36′ st Castro).
A disp.: Pessina, Franceschelli, Holm, Casale.
All.: Italiano
SALISBURGO (4-4-2): Schlager, Lainer, Gadou, Rasmussen, Terzic; Yeo (14′ st Ratkov), Bidstrup, Diabaté (14′ st Alajbegovic), Bischoff (29′ st Lukic); Baidoo (36′ st Konaté), Vertessen (29′ st Aguilar).
A disp.: Hamzic, Kratzig, Diambou, Lukic, Trummer, Schuster.
All.: Letsch
Arbitro: Pajac, Croazia (VAR Bebek, AVAR Salisbury)
Ammoniti: 43′ pt Vertessen (S), 1′ st Yeo (S)
Espulsi: –
Marcatori: 26′ pt Odgaard (B), 33′ pt Vertessen (S), 6′ st Dallinga (B), 8′ st Bernardeschi (B), 41′ st Orsolini (B)
Recupero: 1′ pt, 3′ st
Note: 23.053 spettatori
Simone Minghinelli
© Riproduzione Riservata
Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)
