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Bologna, un’altra sconfitta ingiusta e dolorosa: segna Orsolini, poi l’Atalanta sbanca 2-1 il Dall’Ara con Koopmeiners e Hojlund

Bologna, un'altra sconfitta ingiusta e dolorosa: segna Orsolini, poi l'Atalanta sbanca 2-1 il Dall'Ara con Koopmeiners e Hojlund

Ph. Getty Images

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Al Dall’Ara è la serata della sfida all’Atalanta, dell’emergenza offensiva e della maglia rosa, ma soprattutto è la serata del ricordo di Sinisa Mihajlovic, uomo e allenatore che tanti applausi ha strappato al pubblico di fede rossoblù negli ultimi quattro anni: cori, striscioni, tanta commozione e un toccante minuto di silenzio, per un omaggio sentito che abbraccia anche Gianluca Vialli, un altro grande del nostro calcio che ci ha lasciato troppo presto. Sul campo Motta, senza Arnautovic, Barrow e Zirkzee (oltre a Bonifazi e De Silvestri), prosegue comunque nel solco del 4-2-3-1 affidandosi a Sansone come ‘falso 9′, con Soriano, Ferguson e Orsolini alle sue spalle. Dall’altra parte Gasperini, orfano di Muriel e con Zapata non al meglio, affianca il giovane Hojlund al colombiano con Pasalic sulla trequarti, per un 3-4-2-1 sorretto in mediana dal duo olandese De Roon-Koopmeiners.
L’avvio dei felsinei è tambureggiante e al 6’ arriva il gol del vantaggio: lancio di Posch a cercare Orsolini, intervento sporco di Palomino nel tentativo di anticipare l’avversario, controllo di ‘Orso’ a spostarsi il pallone sul mancino e staffilata sul palo lontano che fa secco Musso. Terzo gol in campionato e dedica, dopo le lacrime versate a ridosso del fischio d’inizio, tutta per Sinisa, con cui aveva un rapporto speciale. Al 10′ lo stesso numero 7 va vicino a ripetersi su invitante cross di Lykogiannis, ma il suo colpo di testa è troppo alto, poi all’11’ è un insolito Medel in versione attaccante a provarci con un sinistro che si perde sul fondo. La Dea si sveglia solo attorno al quarto d’ora, con un’inzuccata fuori misura di Palomino su punizione di Koopmeiners e una protesta di Hojlund per un presunto sgambetto di Soumaoro in area (Di Bello, ben piazzato, lascia correre), ma al 18′ è ancora il BFC a rendersi pericoloso con una botta di Lykogiannis dalla distanza che chiama Musso alla smanacciata in corner.
Alla mezzora le proteste verso Di Bello sono di marca rossoblù per un intervento in scivolata di Palomino su Orsolini a pochi metri dalla porta, ma anche qui la decisione dell’arbitro di far proseguire sembra corretta (l’argentino tocca prima il pallone), quindi al 33′ uno spunto in velocità di Hojlund si chiude con un diagonale sbilenco. La squadra di Motta continua a spingere e a farsi preferire, e al 42′ Soriano non inquadra lo specchio con una rasoiata dai sedici metri. Lo stesso capitano è protagonista di un altro episodio da moviola al 45′, quando De Roon, gli stramazza davanti reclamando un tocco sul polpaccio dopo aver battuto a rete, ma per la terza volta Di Bello dice che gli estremi per fischiare il rigore non sussistono. Si va così al riposo col Bologna meritatamente avanti e applaudito dalla sua gente.
La gioia, però, dura giusto il tempo dell’intervallo, perché in avvio di ripresa l’Atalanta trova subito l’1-1 grazie ad un bolide da lontanissimo di Koopmeiners che si insacca alla sinistra di un incolpevole Skorupski. Ma non è finita, perché al 13′ il neo entrato Boga si incunea centralmente e serve una gran palla filtrante per Hojlund, che non si fa pregare e la ‘scava’ alle spalle del portiere polacco per il raddoppio nerazzurro. Da quel momento, nonostante qualche nuovo ingresso dalla panchina (Aebischer, Pyyhtia e Schouten, quest’ultimo al posto di un Medel diffidato e purtroppo già ammonito), il match si incanala su binari poco favorevoli ai ragazzi in tenuta rosa, che nonostante uno sforzo apprezzabile e una certa pressione nella metà campo orobica non riescono praticamente più a creare occasioni da gol.
L’ultimo ad arrendersi è Dominguez (anche lui diffidato e ammonito, domenica a Udine non ci sarà), che al 42′ spaventa Musso con una stoccata dal limite larga di un soffio, poi in pieno recupero Zappacosta ha sul destro il pallone del tris ma lo spara addosso all’accorrente Skorupski. È in sostanza l’episodio che fa scendere i titoli di coda di su una partita bugiarda, beffarda, bastarda che un buon Bologna non meritava affatto di perdere, forse neanche di pareggiare, contro una squadra che definire fastidiosa è un eufemismo. Viene molto facile pensare che con un centravanti di ruolo, soprattutto per appoggiarsi e rifiatare all’interno di un secondo tempo molto dispendioso, le cose sarebbero potute andare in modo diverso, ma qualcuno parlerebbe di scuse e piagnistei e allora silenzio, avanti così e buonanotte a tutti, con un altro boccone amarissimo da mandar giù dopo quello di Roma.

BOLOGNA-ATALANTA 1-2

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch (37′ st Cambiaso), Soumaoro, Lucumí, Lykogiannis; Medel (23′ st Schouten), Dominguez; Orsolini, Ferguson (23′ st Pyyhtia), Soriano (23′ st Aebischer); Sansone.
A disp.: Bardi, Raffaelli, Sosa, Moro, Schouten, Raimondo.
All.: Motta

ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi (43′ st Djimsiti), Palomino (32′ st Demiral), Scalvini; Hateboer (1′ st Zappacosta), De Roon, Koopmeiners, Ruggeri; Pasalic (1′ st Boga); Zapata (11′ st Ederson), Hojlund.
A disp.: Rossi, Sportiello, Maehle, Okoli, Soppy, Zortea, Lookman.
All.: Gasperini

Arbitro: Di Bello di Brindisi
Ammoniti: 26′ pt De Roon (A), 38′ pt Pasalic (A), 21′ st Medel (B), 38′ st Lykogiannis (B), 49′ st Dominguez (B)
Espulsi:
Marcatori: 6′ pt Orsolini (B), 2′ st Koopmeiners (A), 13′ st Hojlund (B)
Recupero: 1′ pt, 5′ st
Note: 16.953 spettatori (di cui 12.543 abbonati)

Simone Minghinelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)