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Un Bologna granitico regge l’urto dell’Atalanta e si prende un punto di platino: a Bergamo finisce 0-0

Un Bologna granitico regge l'urto dell'Atalanta e si prende un punto di platino: a Bergamo finisce 0-0

Ph. Imago Images

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Due vittorie sofferte, quelle ottenute una settimana fa all’esordio in campionato da Atalanta e Bologna, che si sfidano al Gewiss Stadium con l’obiettivo di bissare il risultato ma fare meglio sul piano della prestazione. Gasperini, privo di De Roon, Hateboer e Zapata, prosegue nel solco del 3-4-2-1 Toloi a guidare la difesa, Freuler e Pasalic nel cuore del centrocampo e Muriel di punta, supportato da Ilicic e Malinovskyi. Sul versante opposto Mihajlovic, senza Dijks, Schouten e Soriano, lancia da titolare Kingsley al fianco di Dominguez in mediana, con Svanberg avanzato sulla trequarti insieme a Sansone e Orsolini. A completare il consueto 4-2-3-1, nonostante un fastidio al flessore non del tutto smaltito, c’è ovviamente Arnautovic.
In avvio di gara sono i rossoblù a rendersi molto pericolosi, fallendo una ghiotta chance: Sansone scodella un gran cross dalla sinistra per Arnautovic, l’austriaco manca l’appuntamento con l’incornata e l’accorrente Orsolini spara alto di piatto destro. Dall’altra parte i nerazzurri spaventano Skorupski con due diagonali di Malinovskyi al 5′ e Ilicic all’11’ che sibilano di un soffio a lato del palo, poi al 15′ Arnautovic gira di testa un traversone di Hickey ma non imprime abbastanza forza alla conclusione e Musso blocca. I padroni di casa tengono sempre in mano il pallino del gioco ma gli ospiti si difendono con ordine (molto applicata e grintosa l’intera linea difensiva, guidata da un ottimo Medel), e solo un errore in disimpegno di Kingsley al 23′ mette davvero a repentaglio il risultato: il pallone arriva a Ilicic, che però non rende onore al suo mancino e da appena dentro l’area calcia alle stelle. Alla mezzora, invece, servono i guantoni di Skorupski per allontanare una minaccia portata da Gosens, quindi sul successivo tentativo di tap-in di Ilicic è bravissimo Hickey ad anticipare lo sloveno in scivolata. Nel finale, un paio di interessanti sortite offensive dei felsinei culminano in altrettanti corner, purtroppo battuti abbastanza male, e così le squadre tornano negli spogliatoi sullo 0-0.
Il Bologna inizia la ripresa in maniera più aggressiva, provando subito a portarsi in avanti, ma al 5′ è Muriel a sfiorare il gol con un tiro da posizione defilata che coglie solo l’esterno della rete. Al 16′ altra azione velenosa degli orobici, batti e ribatti nei pressi di Skorupski e sassata volante col sinistro di Gosens che non trova il bersaglio, e di lì a poco Mihajlovic sostituisce Kingsley (fastidio muscolare) con Vignato, provando ad alzare un po’ il baricentro. Gli uomini di Gasperini, però, continuano a spingere, anche se di pericoli nel vero senso della parola neanche l’ombra, se si escludono un presunto rigore per tocco di mano di De Silvestri al 26′ (Orsato parla col VAR Chiffi e non procede alla on field review) e un bolide di Maehle che termina leggermente alto sopra la traversa al 29′. Tra le fila rossoblù dentro via via pure Skov Olsen, Soumaoro e Tomiyasu, che contribuiscono a rendere ancor più sicura la barricata e a far correre il cronometro fino al recupero, di ben sei minuti. Al 48′ Pessina, altro neo entrato, ci prova con un mancino a giro dai venti metri ma allarga troppo la mira, quindi al 50′ Skov Olsen è perfetto nello stringere verso il centro e a spedire sul fondo un pallone destinato a Gosens, pronto per insaccarlo a porta sguarnita.
E allora il match termina a reti bianche, per la gioia dei quasi duecento tifosi felsinei arrivati a Bergamo (altri andranno ad attendere e applaudire la squadra a Casteldebole alle 23:30) e di un raggiante Sinisa Mihajlovic, che dopo i sette gol complessivi incassati da Ternana e Salernitana ingabbia e tiene all’asciutto uno degli attacchi più spettacolari e prolifici d’Europa. Oltre al tecnico, i meriti di questo punto di platino (il primo in terra orobica dal 2013) sono da suddividere tra tutti i giocatori impiegati, capaci di portare ognuno il proprio contributo alla causa (menzione speciale per il già citato Medel, un comandante indomito), lottando come leoni fino all’ultimo secondo. «Domani sarà una bella partita per capire le nostre potenzialità», aveva detto Sinisa alla vigilia. Ebbene, la risposta sul campo dei suoi ragazzi, pur nella sofferenza, è stata di quelle che rendono orgogliosi e fanno ben sperare.

ATALANTA-BOLOGNA 0-0

ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Djimsiti, Toloi, Palomino; Maehle (41′ st Zappacosta), Freuler, Pasalic (24′ st Miranchuk), Gosens; Malinovskyi (20′ st Pessina), Ilicic (41′ st Lammers); Muriel (24′ st Piccoli).
A disp.: Rossi F., Sportiello, Del Prato, Demiral, Lovato, Pezzella G., Scalvini. 
All.: Gasperini

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Medel, Bonifazi, Hickey (36′ st Soumaoro); Kingsley (15′ st Vignato), Dominguez; Orsolini (22′ st Skov Olsen), Svanberg, Sansone (36′ st Tomiyasu); Arnautovic.
A disp.: Bardi, Amey, Binks, Mbaye, Barrow, Cangiano, Santander, Van Hooijdonk.
All.: Mihajlovic

Arbitro: Orsato di Schio
Ammoniti: 35′ pt Medel (B), 35′ pt Gosens (A), 4′ st Sansone (B), 8′ st Arnautovic (B), 13′ st Dominguez (B), 19′ st Svanberg (B), 34′ st Palomino (A)
Espulsi:
Marcatori:
Recupero: 4′ pt, 6′ st

Simone Minghinelli

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