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Comprensibile l’undici iniziale, non la gestione seguente: per una volta Motta si è fatto del male da solo. Arnautovic e Medel non vanno trattati da giocatori qualunque

Rassegna stampa 24/11/2023

Ph. Getty Images

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Torino-Bologna 1-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’Olimpico Grande Torino.

PRO

Lo scenario che resta positivo – Non commettiamo l’errore di drammatizzare il risultato di ieri sera, i giocatori del Bologna non sono improvvisamente diventati tutti scarsi perché hanno perso a Torino. Ci sta di steccare una partita, e la classifica è comunque lusinghiera: adesso bisogna azzerare tutto e guardare al prossimo appuntamento interno contro la Lazio.

Le prove di Skorupski, Orsolini e Zirkzee – I titolari a mantenersi sulla sufficienza sono stati Skorupski, che qualche intervento l’ha fatto soprattutto nel primo tempo, e un Orsolini che anche ieri ha dimostrato di essere il più in palla della squadra. Zirkzee è entrato abbastanza bene, di certo ha fatto vedere che ieri al Bologna un giocatore con le sue caratteristiche serviva come il pane: non a caso i rossoblù hanno fatto vedere le cose migliori dopo il suo ingresso.

CONTRO

La gestione dei cambi – La scelta dell’undici iniziale, dettata credo anche dalla riconoscenza, è stata comprensibile: in campo la squadra che ha battuto l’Inter, con tanti protagonisti di questo ottimo inizio di 2023 e il solo Moro a sostituire l’infortunato Dominguez. A lasciarmi perplesso è stata la gestione del secondo tempo, perché il piano partita non stava riuscendo ed era quindi dovere dell’allenatore trovare soluzioni per rimettere in carreggiata la gara. Motta ha effettuato soltanto due sostituzioni e, come accaduto contro i nerazzurri, non ha fatto scaldare quasi nessuno per tutta la durata del match. Non sono tra quelli che vorrebbero vedere a prescindere cinque cambi, ma ieri ce ne sarebbe stato effettivamente un gran bisogno.

Il problema delle gerarchie – È giusto che un allenatore tenga conto di quanto di buono hanno fatto alcuni giocatori in un periodo pieno di defezioni, ma ora che sono tornati i titolarissimi (se si può utilizzare questo termine all’interno della gestione Motta) è giusto che giochino loro. Chiaramente mi riferisco ad Arnautovic, di cui parlerò meglio nel prossimo paragrafo, ma anche a Soumaoro, che a mio parere per una questione di gerarchie doveva partire dall’inizio. Ieri soprattutto Sosa è andato fin da subito in evidente difficoltà, il francese era a disposizione e Motta avrebbe potuto farlo entrare anziché intestardirsi sulle sue scelte, temendo magari di ‘ferire’ il suo giovane pupillo.

La gestione di Arnautovic… – Non riesco davvero a capire perché Motta stia andando a infilarsi in un vicolo cieco gestendo Arnautovic in questo modo. In un momento di grande emergenza dovuta all’assenza contemporanea di diversi elementi, il mister ha tracciato la linea del ‘nessuno è indispensabile’, ed è innegabile che questo abbia portato grandi benefici alla squadra, ma ciò avveniva quando lo stesso Marko figurava tra gli indisponibili. Adesso è tornato e quindi è giusto che vengano ristabilite certe gerarchie, all’interno dello spogliatoio non sono tutti uguali e i giocatori sono i primi ad esserne consapevoli. Arnautovic è uno straordinario solista all’interno di un buonissimo coro, è l’unico calciatore sopra la media in questo Bologna e Thiago deve imparare a gestirlo, sciogliendosi un po’ dalla sua rigidità e non portando avanti per partito preso dei dogmi che rischiano di essere controproducenti. Il mister deve avere l’intelligenza (e lui ce l’ha) di comprendere che uno come l’austriaco non è un problema per il suo calcio, semmai un valore aggiunto, e utilizzare le sue enormi capacità per entrare nella testa di Marko e capire come tirare fuori il meglio da lui, anziché rischiare di arrivare al muro contro muro. Al momento la gestione e la comunicazione di Motta stanno sicuramente scontentando ‘Arna’, bisogna trovare una soluzione al più presto prima che il BFC finisca per farsi del male da solo.

…e quella di Medel – Per quanto Gary si sia calato (per certi versi anche a sorpresa) nella parte del giocatore-chioccia che deve aiutare i giovani e nel contempo farsi trovare sempre pronto, parliamo di un altro profilo che non può essere gestito come se fosse uno qualunque Contro l’Inter è stato fatto entrare a freddo nel finale e ieri non ha proprio visto il campo nonostante le evidenti difficoltà palesate dal Bologna in mediana. Per la sua storia, la sua carriera e soprattutto il suo valore, Medel merita ben altro tipo di trattamento.

Pepè Anaclerio

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Foto: Getty Images (via OneFootball)