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Oops! L’abbiamo fatto (e possiamo farlo) di nuovo

Oops! L'abbiamo fatto (e possiamo farlo) di nuovo

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Oops, I did it again (Britney Spears, ‘Oops!… I did it again’, 2000) – Mancavano dodici partite alla fine della stagione, quando il calcio ha riaperto i battenti dopo il lockdown. Lo scorso anno, l’ultima dozzina di gare del campionato segnò la miglior striscia del Bologna di Mihajlovic: otto vittorie, due pareggi e appena due sconfitte, una delle quali nella particolarissima sfida di Bergamo contro l’Atalanta. Quei ventisei punti portarono i rossoblù a scalare posizioni su posizioni, fino ad issarsi su un fantascientifico decimo posto. Partivano dalla diciottesima piazza, allora, l’Empoli distava cinque lunghezze e, pur con lo scontro diretto interno ancora da giocare, la salvezza restava un discorso complicato. Negli ultimi dodici match, invece, Poli e compagni misero il turbo, mentre il magro bottino di dieci punti raccolto dai toscani li condannò alla retrocessione.
Oggi l’avversario che il Bologna ha messo nel mirino è – con tutto il doveroso rispetto – di altra caratura, ovvero il Milan del grande ex Stefano Pioli, inspiegabilmente sulla graticola da settimane nonostante l’ottimo rendimento dei suoi. Lontano appena cinque punti (e con il faccia a faccia da disputare prossimamente, quale déjà-vu), il Diavolo ha nel raggiungimento dell’Europa League il massimo obiettivo stagionale, e c’è da scommettere che renderà infernale la corsa delle contendenti, dato che – eccetto il Verona – le incontrerà tutte sulla sua strada da qui alla fine del torneo. Tra queste, nonostante sia una verità a cui in tanti si stanno dimostrando allergici, c’è senza dubbio anche la banda-Sinisa, che nel dizionario serbo-italiano deve aver dimenticato di riportare la traduzione di ‘impossibile’.
L’anno scorso era impossibile salvarsi dopo un girone d’andata disastroso, così come lo era piazzarsi nella colonna di sinistra, o che il gruppo non crollasse all’inizio dell’attuale stagione, travolto dalla vicenda umana del suo mister. Se non impossibile, era di certo improbabile che una compagine potenzialmente satolla e senza preoccupazioni di classifica potesse frenare un’Inter desiderosa di accorciare sulla Lazio e di respingere l’assalto dell’Atalanta, eppure ci stiamo ritrovando a commentare il secondo successo consecutivo a San Siro ai danni dei nerazzurri. Sembra sempre impossibile, finché qualcuno non ce la fa. E allora perché la prossima squadra a validare questa teoria non potrebbe essere – di nuovo – il Bologna?

Fabio Cassanelli

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