I voti ai protagonisti di Fiorentina-Bologna 2-2.
Skorupski 6,5 – Salva su Mandragora e due volte su Kean. I rigori, la sua specialità, stasera hanno la meglio. Anche se va a centimetri dal neutralizzare quello di Gudmundsson.
Holm 5,5 – La sua espulsione all’83’ spalanca le porte alla rimonta viola. Peccato, perché il secondo giallo è sintomo di grande ingenuità, o perlomeno di stanchezza. Sta di fatto che quell’errore vanifica ciò che di buono aveva fatto fin lì, compresa la palla d’oro per Cambiaghi.
Lucumí 7 – Anticipi imperiosi e controllo totale della situazione. I due gol della Fiorentina non gli vanno minimamente imputati, trattandosi di ingenuità individuali dei suoi compagni.
Heggem 6,5 – In costante crescita. Aggressivo e sempre lucido, duella spesso pressoché alla pari con la furia Kean.
Miranda 6,5 – Finalmente una bella prova, con corse a perdifiato e iniziative personali coraggiose, anche nel tiro da fuori.
Freuler 6,5 – Ammonito a ridosso dell’intervallo, non si fa condizionare dal giallo e tiene il centrocampo sotto controllo per tutta l’arco del match.
Ferguson 5 – Le braccia aperte come un albatros in area di rigore non si vedono più nemmeno nelle scuole calcio. Ingenuità che costa cara, perché il rigore dell’1-2 rianima la Fiorentina nel suo momento peggiore.
Orsolini 6,5 – In forma azzurra, ispira il secondo gol rossoblù ed entra nel terzo, poi annullato proprio per una sua posizione di fuorigioco.
Fabbian 6 – Molto dinamismo e molta generosità, anche se nel suo ruolo sarebbe richiesta più lucidità e qualche passaggio illuminante. Più prezioso come guastatore che come suggeritore.
Cambiaghi 7 – Prezioso come l’aria, innesca tutte le azioni offensive del Bologna e capitalizza la bellissima sovrapposizione di Holm su Orsolini con una zampata da rapace d’area.
Castro 7 – Un gol spettacolare, al volo all’incrocio, degno del suo idolo Lautaro. Oltre a quella prodezza, che rimarrà tra i gol più belli dell’anno, una gara di lavoro più o meno visibile al servizio dei compagni.
Dallinga (19′ st) 6 – Entra bene e segna lo 0-3, invalidato dal VAR. Sarebbe stato il colpo di grazia su una Fiorentina già cerebralmente morta. E invece quel gol annullato è l’inizio della rimonta gigliata.
Rowe (19′ st) s.v. – La sua partita dura meno di venti minuti, perché Niccolini lo richiama in panchina per tamponare la difesa con Casale dopo il rosso a Holm. Qualche sgambettata e nulla più, poi esce dal campo nervosissimo.
Bernardeschi (31′ st) 5 – Reclama un fallo da rigore, e ha ragione. Ma non si può, in Serie A, nella propria area, pararsi il viso con due braccia al cielo come ad un concerto di Vasco. Altro penalty regalato, dal peso enorme.
Pobega (31′ st) s.v. – Nulla di davvero rilevante da segnalare, all’interno di un finale caotico.
Casale (41′ st) s.v. – Entra per contribuire ad erigere la barricata, ma non basta.
Italiano-Niccolini 6 – Settanta minuti scintillanti e partita già in cassaforte buttata alle ortiche per tre ingenuità, al di là del pacchetto arbitrale: nell’ordine Ferguson, Holm e Bernardeschi. Dal quarto posto con affaccio Champions si passa ad una notte di rimpianti.
Arbitro La Penna e assistenti 3 – Il fischietto romano nega due probabili rigori al Bologna (mano di Dodô al 19′ e pestone di Sabiri su Bernardeschi all’83’): su entrambi gli episodi si discuterà a lungo, anche perché nella seconda circostanza viene poi espulso Holm. Due sono anche i penalty assegnati alla Fiorentina, certamente legittimi. Ma sul primo pesa un precedente mani di Kean ignorato dalla sala VAR (con Paterna e Marini), che rimane silente anche in occasione del succitato tocco sul piede destro di Bernardeschi.
© Riproduzione Riservata
Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images (via OneFootball)
