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La difesa alza un altro muro anche grazie a Ravaglia. Freuler assoluto padrone del centrocampo, Ndoye non lo prende nessuno

La difesa alza un altro muro anche grazie a Ravaglia. Freuler assoluto padrone del centrocampo, Ndoye non lo prende nessuno

Ph. Getty Images

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I voti ai protagonisti di Bologna-Roma 2-0.

Ravaglia 7 – Titolare a sorpresa, non si fa beffare dal tentativo da centrocampo di Llorente e soprattutto chiude tre volte la porta in faccia a Belotti. Anche grazie a lui il Bologna porta a casa l’ennesimo clean sheet stagionale.

Posch 6,5 – All’inizio è evidentemente il meno in palla della retroguardia, ma nel corso della partita trova spesso e volentieri connessioni importanti con Ndoye e si comporta bene in fase difensiva.
Beukema 7 – Fa nascere l’azione del gol con un gran filtrante per Freuler, e finché resta in campo dalle sue parti non passa nessuno. Mezzo punto in meno per la rischiosissima trattenuta su Belotti al 52′.
Calafiori 7,5 – Altra partita da manuale per quello che è a mani basse il difensore rivelazione dell’intero campionato. Per lui Euro 2024 non può e non deve essere un miraggio.
Kristiansen 6,5 – Ingaggia un bel duello tutto danese col quasi omonimo Kristensen e ha spesso la meglio. In miglioramento rispetto ad altre recenti uscite, non commette errori e garantisce costanza in fase di spinta.

Freuler 7,5 – Sui palloni vaganti arriva sempre per primo. Onnipresente e fondamentale nello sbrogliare situazioni complicate, è sempre lui a lanciare Ndoye nella bellissima azione che porta al vantaggio.
Moro 7,5 – Inserimento ‘alla Ferguson’ e freddezza sottoporta da attaccante consumato. Come se non bastasse, non si tira mai indietro negli scontri a centrocampo e non lesina sulla qualità in fase di possesso.

Ndoye 7,5 – Trova il suo primo assist in Serie A, partecipa al secondo gol rossoblù e stravince ogni duello in velocità sulla sua fascia. Semplicemente imprendibile.
Ferguson 7 – Ingaggia battaglie con chiunque ed è sempre in prima linea a guidare il recupero palla. Naturalmente non mancano i guizzi in attacco: è suo il cross basso che si trasforma in maniera rocambolesca nel 2-0.
Saelemaekers 6,5 – Inizia molto bene, poi forse il severo giallo per simulazione lo limita un po’ soprattutto in difesa. La sua resta comunque una buona partita e un ulteriore segnale di crescita.

Zirkzee 7 – Non è una scoperta che sia sempre bellissimo da vedere, mentre si parla troppo poco della sua applicazione difensiva e di quanto si metta a disposizione dei compagni. Cresce di partita in partita e merita ogni elogio anche quando non finisce sul tabellino.

Lucumí (13′ st) 6,5 – Entra perché su Beukema pende un cartellino giallo e lo sostituisce alla grane. D’altronde prima dell’exploit di Calafiori il titolare era lui, e poter contare su una ‘riserva’ del genere è un lusso per pochi.
Aebischer (30′ st) 6 – Come sempre, quando il Bologna deve stringere i denti e difendere il risultato con lucidità, lui c’è e porta a casa la pagnotta.
Lykogiannis (30′ st) 6 – Uno dei tanti non titolari su cui Motta sa di poter contare nel momento del bisogno, anche oggi entra concentrato e garantisce il suo apporto.
Fabbian (42′ st) s.v. – Comparsata che non gli lascia il tempo di incidere, ma la sua voglia di schermare gli avversari e cercare il recupero del pallone va comunque sottolineata.
Urbanski (42′ st) s.v. – Entra assieme a Fabbian e merita le stesse parole e l’identico plauso.

Motta 8 – Il Bologna si issa quarto solitario in classifica, in piena zona Champions, impartendo una lezione di calcio a Mourinho. La squadra non solo se la gioca alla pari contro squadre sulla carta più attrezzate, ma spesso le domina e le batte in partite senza storia. E la mano dell’allenatore è determinante.

Arbitro Guida e assistenti 5 – Partita tesa e molto fisica sin dall’inizio, come del resto tutte quelle della Roma, i contrasti si sprecano e l’arbitro non riesce a trovare un metro univoco. Il secondo giallo non comminato a Beukema (Belotti accentua ma la trattenuta c’è) e il rosso a Lucumí cancellato dal precedente fuorigioco di Azmoun (tocco leggero, e comunque attorno c’erano altri due rossoblù che potevano intervenire) sono emblematici dell’incapacità del direttore di gara di valutare l’entità di certi contatti e giudicare bene determinate situazioni.

Fabio Cassanelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)