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Tonfo pesante a Reggio Emilia, tra i rossoblù non si salva quasi nessuno

Tonfo pesante a Reggio Emilia, tra i rossoblù non si salva quasi nessuno

Ph. ZO.it

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Skorupski 6 – Alla fine uno degli unici a salvarsi è proprio lui, che subisce tre gol ma evita il quarto dell’umiliazione e prova a tenere in piedi un edificio pericolante come i Sette Palazzi Celesti di Kiefer.

Mbaye 5 – Con la palla tra i piedi cincischia a tal punto da propiziare le ripartenze del Sassuolo. Dal suo lato, Caputo sigilla il 3-1. Sempre dal suo, Boga tiene viva la palla che animerà il vantaggio neroverde.
Danilo 5 – Si fa ammonire: diffidato, non ci sarà col Parma, come Bani. Si lascia ubriacare dalle finte di Caputo, e il Sassuolo cala il tris. Quella di Reggio è una delle peggiori partite della sua esperienza rossoblù. Capita. Ma si trascina dietro una squadra intera.
Bani 5 – Finisce nel gorgo di incertezze e imprecisioni assieme a tutto il pacchetto arretrato. Anche lui, per emulazione, si fa ammonire, chiamandosi fuori dal delicatissimo derby dopo la sosta.
Krejci 6 – Tutto sommato il suo lo fa. Gli unici trenta secondi di furore agonistico vengono da una sua sgroppata, che porta al gol di Orsolini.

Poli 5,5 – Buon avvio nella prima mezzora, finché regge la squadra. Poi si logora e non regge più l’urto neroverde.
Medel 5 – Tra i peggiori in campo. Ammonito, manda a quel paese l’arbitro e viene graziato. Tanjga lo chiama per primo fuori dall’agone, per cercare di salvarlo dalla squalifica in ottica Parma: probabilmente giocherà da difensore centrale, come faceva a volte all’Inter.

Orsolini 6 – Il gol, finalmente, seppur inutile ai fini del risultato. La sua convocazione in azzurro arriva poco prima della peggior partita del Bologna. Segno che anche la sua qualità da sola non basta a raddrizzare le partite.
Svanberg 5,5 – La qualità si vede tutta, anche se stasera non viene esaltata dal contesto. Da trequartista prova a smistare il gioco con aperture intelligenti. Che servono a poco.
Skov Olsen 5 – Parte timido sulla fascia sinistra, dove si preoccupa più di difendere che di attaccare. Finisce per diventare così tatticamente inerte che Tanjga decide di toglierlo per inserire l’acciaccato Sansone. E la differenza si vede.

Palacio 5,5 – È un campione e un attaccante completo, questo lo sappiamo bene, ma a 37 anni non gli si può sempre chiedere di fare tutto. Appannato, come normale che sia (lo testimonia il contropiede del possibile 1-1, gestito male insieme a Sansone), ma stasera senza la possibilità di essere sostituito.

Sansone (8′ st) 5,5 – Non al meglio, gioca quaranta minuti cercando di imprimere una svolta. E infatti ci riesce: ma poi fallisce l’1-1 facendosi riprendere da Magnanelli. Errore comprensibile, viste le condizioni fisiche, ma decisivo.
Dzemaili (16′ st) 5,5 – Prova a scuotere i compagni ma alla fine non aggiunge nulla al contesto già compromesso, anzi.
Schouten (37′ st) s.v. – Solo otto minuti a partita già decisa.

Mihajlovic e collaboratori 5,5 – Mancavano Destro, Dijks, Santander, Soriano e Tomiyasu, mentre Sansone era solo a mezzo servizio. Gli alibi ci sono tutti. Ma sei sconfitte su dodici gare (come con Inzaghi, pur con due punti in più rispetto allo scorso anno) si fanno sentire. Urgono correttivi.

Arbitro Piccinini e assistenti 5,5 – Tanti, troppi fischi casalinghi, e ben sei cartellini gialli inflitti ai rossoblù (di cui due pesantissimi). Oltre ad un probabile rigore su Orsolini non assegnato nel finale di gara.

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Foto: Damiano Fiorentini