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Bologna-Sassuolo 1-1: il Tosco l’ha vista così…

Bologna-Sassuolo 1-1: il Tosco l'ha vista così...

Ph. Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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A me quello di ieri è sembrato un buon Bologna: certo non al top, ma nemmeno una combriccola di avvinazzati che non si reggono in piedi come qualcuno vuol far credere.

Dopo le fatiche della Supercoppa, in coda ad una prima parte di stagione dispendiosissima, la squadra ha comunque messo in mostra una prova importante: tanto possesso palla (58%), tanti tiri (16 contro 8), tanto pressing (PPDA 5,9 contro 10,8). Insomma, la solita prestazione piena di buone intenzioni anche se poco convincente in zona gol.

Manca certamente un po’ di brillantezza e qualche spunto dei soliti noti come Orsolini, Castro e Odgaard, ma tutto sommato gli altri fanno il loro.

Zortea ha annullato Laurienté, Vitik ha lavorato benissimo su Koné (anticipato svariate volte ben oltre la metà campo), e Lucumí se non avesse commesso quei due enormi errori sarebbe stato da applaudire per la marcatura su Pinamonti, che non è mai un cliente facile. Poi Moro e Pobega, che hanno retto benissimo contro due giocatori importanti come Matic e Thorstvedt: ricordo che il centrocampo titolare del BFC, o quello che ci si sarebbe aspettato come tale, doveva essere composto da Freuler, Ferguson e Odgaard: bene, questi tre signori per vari motivi non giocano insieme da un pezzo.

Piuttosto c’è da constatare che è un momento in cui sottoporta le cose non vanno come dovrebbero: Dallinga si è prodigato a legare il gioco (da una sua sponda di testa a metà campo parte l’azione del gol di Fabbian) e nell’unica vera occasione si è visto ribattere il tiro sulla linea dai difensori avversari; Immobile ha sbagliato un controllo su assist di Pobega nell’occasione avuta sul finale, cosa che un attaccante di razza come lui non dovrebbe permettersi; Castro e Odgaard non hanno fatto in tempo ad entrare nel vivo del gioco e a trovarsi uno spazio per battere a rete.

Segnali diversi da chi invece i tiri deve costruirseli: Rowe è apparso molto dentro alla partita, Orsolini (che ha sparato a salve come può capitare a chiunque se non è in grande giornata) è stato determinante nell’azione dell’1-0, tenendo vivo un pallone che sembrava perso; Moro e Pobega hanno tentato senza successo di trovare la porta avversaria dalla distanza, così come un sempre arrembante Zortea. Insomma, a mio avviso il volume della prestazione dei rossoblù è stato sufficiente, e non sono in sintonia con chi ha già aperto il fuoco delle critiche.

Il rammarico a fine gara di Grosso per non aver vinto lascia poi il tempo che trova: ricordare di non aver concretizzato sui due regali di Lucumí e non rammentare di aver pareggiato proprio sfruttando un altro regalo come quello di Ravaglia in uscita sa un po’ di chi la partita la analizza guardandola di sbieco. Piuttosto, la domanda da fare al mister del Sassuolo sarebbe quella riguardante il modo di sfruttare una rosa così ben allestita e così tecnica, attualmente obbligata a giocare praticamente solo su ripartenza (e non solo contro il Bologna, ad oggi è proprio il suo stile di gioco): a mio avviso i neroverdi potrebbero permettersi di palleggiare un po’ di più, con un potenziale così.

Tornando a noi, ben presto inizierà un nuovo ciclo infinito di partite, per la precisione 11 in 35 giorni fino all’8 febbraio, quando i rossoblù avranno una settimana intera per preparare l’impegno successivo, cioè quello che fanno normalmente le squadre che non si qualificano per le coppe: bisognerebbe tenere in considerazione questo dettaglio ogni volta che si alza il livello delle critiche. Diversamente è accanimento, come lo sono le critiche nei confronti del nostro portiere Ravaglia.

È incredibile quanto la memoria dei tifosi sia corta: uscite alte del genere del buon Skorupski non ne ricordate? Io sì, almeno una mezza dozzina!

Nemo propheta in patria, mai frase fu più giusta: d’altronde è scritta nei Vangeli, e tra l’altro stiamo vivendo giorni in cui le sacre scritture solitamente vengono predicate.

Dicono che il nostro settore giovanile non produce giovani interessanti: se poi quando ne viene fuori uno gli si contano solo le cappelle e mai le prodezze, allora vale poi tutto.

Buon 2026 a chi vuol bene al Bologna.

Tosco – Canale 88

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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