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Il vero Bologna non è quello visto contro il Sassuolo

Il vero Bologna non è quello visto contro il Sassuolo

Ph. Damiano Fiorentini

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Trenta minuti di un discreto Bologna, poi il buio: direi che gli alibi superano di gran lunga le colpe.

Se la squadra titolare fosse quella che ha giocato ieri sera, e di conseguenza le alternative di livello ancora più basso, i rossoblù sarebbero obbligati ad un campionato di sofferenza. Ma per fortuna, quando rientreranno i quasi sempre inamovibili, riprenderà quota quella formazione che aveva fatto vedere ottime cose anche solo una settimana fa contro l’Inter.

Troppo incerottato e fisicamente spompo il Bologna visto ieri, una metamorfosi che si può spiegare solo per mancanza di energie psicofisiche e di sostituti da utilizzare al posto dei titolari, perché (per chi ancora non l’avesse capito) Sansone e Soriano alzano e di molto il livello di questa squadra.

Se tutta la rosa felsinea fosse parametrata ai due ex Villarreal, allora si potrebbe parlare di colonna sinistra della classifica. Invece, la poca capacità di recitare ruoli e giocate importanti da parte dei giovani subentranti e di qualche anziano sulle ginocchia, ha prodotto la ”non prestazione’ di Reggio Emilia.

La mancanza di Sansone e Soriano avrà forse convinto coloro che volevano panchinarli, attratti dai campioncini in erba che solitamente scaldano la panchina: se l’avessero scaldata anche ieri, sera forse il risultato finale sarebbe stato diverso.

Ma queste cose fortunatamente Mihajlovic le sa bene e infatti centellina il loro utilizzo, così come deve sempre fare un allenatore avveduto.

Tornando alla partita, il Sassuolo ha avuto la pazienza di attendere che il Bologna si sgonfiasse per poi spingere sugli esterni e prenderci alle spalle della difesa, dove abbiamo la carenza di ruolo specifico: non a caso le prime occasioni sono arrivate tutte dietro a Bani per la mancata presenza di Krejci, il quale ha colpe relative visto che è spesso impegnato a dover accompagnare la risalita del campo. Quindi, semmai, gli errori stanno nelle mancate scalate dei tre difensori, mal posizionati per cattive letture ed errati allineamenti.

Anche in campo aperto la catena di sinistra Krejci-Skov Olsen ha faticato (più per colpa del danese, timido in pressione ed evanescente palla al piede), un po’ meno quella destra, dove invece per gran parte del match (fino al raddoppio, ma lì eravamo già alla frutta) lo spauracchio Boga è stato controllato da Mbaye e Danilo con l’aiuto di un almeno attivissimo Orsolini, entrato anche lui nelle critiche del competentissimo pubblico bolognese che chiedeva a gran voce il suo panchinamento. Ecco, togliamo anche lui, così poi non superiamo la metà campo…

Orsolini, Sansone, Soriano e Palacio sono il Bologna, quello che ci ha fatto spellare le mani la passata stagione e già alcune volte quest’anno, mai dimenticarlo: non è solo da ingenerosi, ma pure da incompetenti.

Si è sentita molto la mancanza di un centravanti, come si ama chiamarlo, ma in realtà si è sentita la mancanza del nostro centravanti, che fino a prova contraria è Palacio, il quale ha purtroppo disputato un match anonimo. Ma non si può certamente fargliene una colpa.

Sarebbe servita l’alternativa Santander per poter cambiare strategia nel tentativo di recuperare, invece i rossoblù hanno dovuto attaccare nel solo modo consentito dalle attitudini tecniche dei protagonisti: palla bassa e uno-due, ma con la gamba intossicata dalle tante gare giocate quasi sempre dagli stessi interpreti. Il Sassuolo, invece, ha tratto benefici dal rientro di due super titolari come Magnanelli e Caputo, particolare non di poco conto.

Poco altro da aggiungere, se non che per attitudine tendo a non preoccuparmi mai più di tanto dopo dodici partite: lo facevo anche l’anno scorso e questo non è certamente un buon segnale, ma è innegabile che la squadra di quest’anno sia decisamente più competitiva rispetto a quella consegnata ad Inzaghi.

Discorso diverso è vederla concorrere per traguardi ambiziosi, cosa che il sottoscritto non ha fatto dopo le prime giornate, prendendosi anche qualche critica. Ma anche questo fa parte del mio carattere: difficile entusiasmarsi per aver battuto Brescia e Spal, difficile deprimersi per aver perso a Cagliari e contro l’Inter.

E col Sassuolo allora?

Solo una serataccia, facilmente pronosticabile e da dimenticare: il vero Bologna non è questo, e se ci riflettete bene non potete non essere d’accordo.

Tosco – Radio1909

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Foto: Damiano Fiorentini