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Emilio De Leo, l’artista della tattica

Emilio De Leo, l'artista della tattica

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Per la sua abilità a risolvere complicati algoritmi tattici è stato soprannominato ‘Uomo Risiko’. Emilio De Leo, nato a Cava de’ Tirreni nel 1978, 44 anni compiuti lo scorso gennaio, è uno dei fedelissimi dello staff di Mihajlovic. Lo sarà, a maggior ragione, ora che Sinisa è ricoverato da martedì scorso al Sant’Orsola per un ciclo di cure preventivo contro la leucemia. De Leo lo ha seguito quasi ovunque, dalla Nazionale serba fino alla Sampdoria, dal Milan al Torino. E ovviamente anche a Bologna, dove tutti lo chiamano ‘il Tattico’, anche se in realtà è diventato qualcosa di più, quasi un vice allenatore con funzione di portavoce. Pochi ricordano che già nel 2008-2009, alla prima esperienza in Serie A di Mihajlovic, nello sfortunato BFC della famiglia Menarini, De Leo veniva spesso interpellato come consulente. E anche adesso, quando c’è da cambiare o sistemare un modulo, l’analisi dei pro e dei contro tocca sempre a lui.
Allergico alla ribalta, il pubblico felsineo lo ha imparato a conoscere soprattutto nei mesi in cui Sinisa entrava e usciva dal Sant’Orsola, fino al trapianto di midollo. Tre ricoveri, quasi cento giorni di ospedale, un periodo irripetibile. De Leo lo ha vissuto col senso del dovere di chi è chiamato non soltanto a fare gli straordinari, ma anche a fare qualcosa di straordinario, per sé e per gli altri. «Non sono abituato a parlare, non sono sempre a mio agio davanti alle telecamere», ripeteva i primi tempi, tra l’estate e l’autunno 2019, chiudendosi spesso in risposte di prammatica per evitare le opinioni personali, nel rispetto delle gerarchie dello staff tecnico. «Il mio compito – precisava – è solo quello di fare da ponte con ciò che vuole trasmettere Sinisa all’esterno». In quei mesi surreali, Emilio interpretò il ruolo alla perfezione.
A Casteldebole lo descrivono tutti come un uomo riservatissimo, attento a non superare mai i confini tra vita privata e lavoro. E infatti solo pochi mesi fa ha deciso di svelare la sua passione per la pittura. Sì, anche questa è una gradita curiosità del tattico De Leo: dietro il freddo analista che trascorre ore sugli schermi ad esaminare gli avversari, cova l’anima incandescente di un aspirante artista. Sul suo profilo Instagram ha pubblicato di recente la copia dell’autoritratto di Vincent Van Gogh, una libera interpretazione del volto di Salvador Dalí e un’istantanea dal film Il postino, che ritrae Philippe Noiret con Massimo Troisi. Chissà se un giorno deciderà di far vedere i suoi quadri in una piccola mostra al Dall’Ara. Magari con un ritratto di Mihajlovic.

Luca Baccolini

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