Zerocinquantuno

Rassegna stampa 25/04/2020

Rassegna stampa 25/04/2020
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CORRIERE DI BOLOGNA

ADDIO A GAZZONI, IL PRESIDENTE

Scomparso a 84 anni l’imprenditore, ex patron del Bologna che portò Baggio in rossoblù. Condusse la squadra dalla C alla A. Dal sindaco Merola a Casini, la città lo piange. La famiglia: una messa appena si potrà. La lunga malattia e quel ricovero prima dell’emergenza virus: «Ho paura, sto a casa». Il Codino: «A Giuseppe devo molto». Ulivieri: «Ora lo dico, fu il mio presidente. Non litigammo davvero mai, neanche quel giorno per Roby». Da Signori a Pagliuca e Oriali: «Che fortuna averlo conosciuto». Saputo: «Mi mancheranno i suoi consigli e il suo sorriso». Fenucci: «Era una persona speciale, un gentiluomo d’altri tempi». Ad Agnelli dava del tu, con Kissinger parlava di pittura. Montezemolo: «Era un bolognese ma anomalo, attraversato da una continua voglia di internazionalità».

GAZZETTA DELLO SPORT

PRESIDENTE GENTLEMAN

Bologna piange Gazzoni Frascara. Portò Baggio, vinse in Europa. Il Codino: «La mia stagione più bella». Vittima di Calciopoli, si dimise. Dall’Idrolitina alla semifinale di Coppa UEFA con Mazzone in panchina, in mezzo due promozioni dalla C1 alla A e il successo nell’Intertoto 1998. Si spese in battaglie giudiziarie contro la Juventus, Moggi, Giraudo, la Fiorentina e i fratelli Della Valle, che a suo dire lo avevano mandato in B. Le cause sono ancora pendenti. Baggio è stato il suo gioiello: «Roby è il figlio che tutte le mamme vorrebbero avere», disse qualche mese fa. Ulivieri: «Perdo un amico, una bella persona. Di recente, dopo un incontro a cena, avevamo ripreso a darci del tu». Saputo: «Ha sempre trasmesso pensieri positivi. Mi mancheranno i suoi consigli e il suo sorriso».

REPUBBLICA

ADDIO A GAZZONI, IL PRESIDENTE CHE PORTÒ BAGGIO E L’EUROPA

È morto a casa sua ieri mattina, aveva 84 anni. Da Merola a Gravina, da Bonaccini a Saputo, tantissimi lo piangono. Roby: «Con lui una delle mie stagioni più belle». Signori: «Mi volle a tutti i costi». Ulivieri: «Quando mi abbracciò alla Casa del Popolo. Io ero Renzo dell’Ulivieri, il figlio della Gina, e lui mi disse di dargli del tu. Con Baggio fu geniale. Ricordo l’ultima cena a casa sua». L’aristocratico amato a fatica e poi rimpianto. Il calcio lo aveva reso il presidente di tutti. L’apogeo fu la semifinale di Coppa UEFA col Marsiglia, nel ’99. Se si toglie quello che giocava «come in Paradiso» negli anni ’60 e quello che faceva «tremare il mondo» nei ’30, il suo è stato forse il più bel Bologna di sempre. Non smetteva mai di ringraziare Saputo, che l’aveva nominato presidente onorario del club.

RESTO DEL CARLINO

ADDIO GAZZONI, LA CITTÀ PERDE UN GALANTUOMO

Si è spento a 84 anni: fu patron rossoblù dal 1993 al 2005. Stagioni ruggenti, poi la caduta verticale. Da Baggio a Mazzone: quanti aneddoti. Roby commosso: «Con lui l’anno più bello. Un grande Bologna in una grande Bologna: ti devo molto». Ulivieri: «Un legame unico di rispetto e intesa. Stavo in panchina col cappotto di lana e lui rideva delle mie scaramanzie. Non ci siamo mai persi di vista: anche a novembre abbiamo pranzato e parlato del passato». Nervo: «Nessun paragone, è stato un secondo padre. Ero un ragazzino che veniva dalla provincia. Firmare quel contratto è stato come toccare il cielo. Nell’anno della promozione in A ci veniva a trovare tutti i venerdì, e divenne un piccolo rito. Dalla C1 all’Europa in poche stagioni: resteranno sempre gli anni più belli della mia storia».