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Bologna-Juve, una cabala contro i vecchi ricordi

Bologna-Juve, una cabala contro i vecchi ricordi

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La punizione di Nedved. Il gol convalidato a Zalayeta. Tra le tante nefandezze che abbiamo subito in casa contro la Juve, le due che mi tornano alla mente sono queste. La prima del 2004 fu figlia di Calciopoli (l’arbitro Pieri – che si inventò il fallo di Capuano su Ibra e non ci diede due rigori netti su Cipriani – risulterà coinvolto: condannato in primo grado per associazione a delinquere con Moggi, assolto negli altri gradi di giudizio). La seconda in B nel 2006, a voler essere magnanimi dovuta alla mancanza della goal-line technology, che impedì all’arbitro Messina di non convalidare una palla fuori di un metro, prodromo di una stagione sfortunata.
L’elenco, però, potrebbe essere lunghissimo. E quando arriva la ‘banda Agnelli’ ci si prepara sempre al peggio e riaffiora la lotta di classe. Certo, ora c’è il VAR e certi scempi non sono replicabili, sebbene sappiamo benissimo come il suo utilizzo rimanga altamente condizionabile e finisca quasi sempre col favorire le cosiddette ‘grandi’.
Personalmente avrei preferito che Ronaldo & Co. avessero vinto la Coppa Italia con qualche stanchezza post festeggiamento, ma ci sono pro e contro in ogni cabala. Al Dall’Ara sbarcherà una Juventus sicuramente arrabbiata e poco serena; d’altra parte, è difficile immaginare che tanti campioni sbaglino tre partite di fila.
Già potersela giocare alla pari è sempre un punto di partenza non scontato. Le motivazioni ci sono tutte, gli ingredienti pure: il prolungamento di Sinisa è una garanzia del ‘progetto’, parola spesso abusata ma che in questo caso pare potersi spendere.
Le incognite della ripresa esistono per ogni squadra. A noi una di queste potrebbe avvantaggiare: i cinque cambi da una panchina lunga e giovane sono una manna (peccato solo per l’infortunio occorso a Skov Olsen).
Bocciato senza ritegno il pubblico virtuale dello stadio Olimpico, sono sicuro che lunedì sera qualcosa ci inventeremo, per non lasciare soli i nostri e farli sentire veramente a casa.
Ecco, se dovessi puntare un euro lo piazzerei su Baldursson: vuoi mettere un 18enne islandese che fa gol alla Vecchia Signora? Lassù di Calciopoli non sanno niente…

Massimo Franchi

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