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Dalle strade di Hamilton al prato del Dall’Ara: capitan Ferguson, il calcio in famiglia e la nobiltà scozzese tutta intorno

Dalle strade di Hamilton al prato del Dall'Ara: capitan Ferguson, il calcio in famiglia e la nobiltà scozzese tutta intorno

Ph. Getty Images

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È l’unico insostituibile dichiarato, o meglio l’unico che Thiago Motta ha dichiarato insostituibile. Se persino l’allenatore ha infranto la regola non scritta secondo la quale tutti i giocatori sono uguali agli occhi della stampa, allora bisogna davvero credere che Lewis Ferguson abbia qualcosa di speciale. Le fascia da capitano e le 26 partite su 26 da titolare (con un solo match saltato per squalifica) dicono tutto della considerazione del tecnico. Ma chi è e da dove viene Lewis Ferguson, il secondo calciatore più richiesto del Bologna dopo Joshua Zirkzee?

Fonte: Getty Images

Il secondo scozzese della storia rossoblù (il primo era stato Aaron Hickey) è arrivato due estati fa dall’Aberdeen per 3,5 milioni di euro tra parte fissa e bonus. Per mettere le mani sul centrocampista il Bologna aveva dovuto superare la concorrenza del Lecce di Pantaleo Corvino, del Cagliari appena retrocesso in B, dei Glasgow Rangers finalisti di Europa League e del Millwall, seconda serie inglese. Lewis, come si sa, è figlio e nipote d’arte: il papà Derek aveva militato in numerose squadre britanniche, Hearts, Rangers e Sunderland su tutte, mentre lo zio Barry era diventato una vera e propria bandiera dei Gers, oltre a essere un elemento frequentemente utilizzato nella Nazionale maggiore (con un gol all’Italia nel curriculum).

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Ferguson, nessuna parentela con Sir Alex, nasce a Hamilton, una piccola città di 49.000 abitanti a 20 chilometri da Glasgow. A sentire Lewis, che è a tutti gli effetti un millennial, i ragazzi di Hamilton non hanno mai passato un minuto davanti al computer o ai videogiochi: solo in strada, col pallone tra i piedi. La cittadina in passato era conosciuta con il nome di Cadzow e fu poi ribattezzata in onore di James Hamilton, primo Lord Hamilton cui andò in sposa la principessa Maria, figlia di Giacomo II di Scozia. Si parla dell’epoca pre-anglicana della Gran Bretagna, quando i nobili insidiavano il potere centrale della corona inglese coalizzandosi (o più spesso facendosi la guerra) tra di loro, forti di eserciti privati pagati col principio del mercenariato. Giacomo II fu un re di Scozia molto precoce, ma anche molto breve. Morì a trent’anni durante l’assedio di Roxburgh (una delle situazioni sopraelencate), a causa dell’esplosione di una pistola (forse uno dei primi esemplari) mentre era intento ad accenderne la miccia. A lui però si deve un’intensa attività in campo culturale, come la fondazione, nel 1451, dell’Università di Glasgow.

Fonte: dailyrecord.co.uk

La famiglia Hamilton, insomma, porta con sé un po’ di DNA regale, e l’ha dimostrato costruendo uno dei palazzi nobiliari più grandi d’Europa a pochi chilometri da casa Ferguson. L’Hamilton Palace, infatti, era la residenza non reale più ampia del mondo occidentale, dunque del mondo, costruita prima del XVIII secolo. Di questo sfarzo non rimane quasi nulla, essendo stata quasi interamente demolita nel 1921 a causa del cattivo stato di conservazione dell’edificio. La famiglia Hamilton ha continuato però ad avere grande influenza sulla città, almeno fino alla fine del XIX secolo, quando William Douglas-Hamilton, XII duca di Hamilton, dopo aver perso ingenti capitali al gioco, vendette gran parte delle collezioni d’arte accumulate dal nonno, Alexander Hamilton, compresi gli 85 disegni di Sandro Botticelli sulla Divina Commedia, oggi conservati a Berlino.

Fonte: en.wikipedia.org

Non bisogna sottovalutare il peso che gli Hamilton hanno ricoperto nella storia dell’isola. Lungi dall’essere solo uno dei tanti clan scozzesi, gli Hams sono stati fra i protagonisti dello scontro passato alla storia come ‘Guerra delle due rose’ (Wars of the Roses), che a molti ricorderà il celebre film in cui Michael Douglas e Kathleen Turner si scannano a morte lanciandosi tutti gli oggetti della loro casa. Qualcosa di simile, in effetti, era già successo a metà del Quattrocento, quando la vera guerra oppose i due diversi rami della casa regnante dei Plantageneti: i Lancaster e gli York. Il conflitto provocò l’estinzione delle linee maschili di entrambi i casati e si concluse con l’affermazione di una nuova dinastia, i Tudor, secondo il più basilare principio del terzo gaudente tra due litiganti.

Fonte: it.wikipedia.org

Per quanto anacronistico possa sembrare, nel 2024 esiste ancora un duca di Hamilton, ed è il sedicesimo duca, Alexander Douglas-Hamilton, custode ereditario del palazzo di Holyroodhouse a Edimburgo, adibito a residenza principale dei sovrani di Scozia dal XVI secolo: l’ultima ad abitarci fu nientemeno che la regina Maria Stuarda, fatta decapitare da Elisabetta I Tudor e da molti considerata la vera erede al trono d’Inghilterra dopo la morte di Enrico VIII. Il Duca Alexander-Douglas ha partecipato anche alla prima parte della cerimonia funebre di Elisabetta II, che si è tenuta in prima istanza a Edimburgo, data la vicinanza con il castello di Balmoral, in cui la sovrana dei record è morta l’8 settembre 2022. Lewis e la regina hanno una cosa in comune, oltre alla passione per la Scozia: i cani. Ferguson è infatti proprietario di un enorme chow chow di quattro anni, battezzato Kobe in onore di Bryant. Ma data la stazza, è rimasto in Scozia ad aspettare il suo padrone.

Fonte: instagram.com/lewisferguson6

Luca Baccolini

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Foto copertina: Getty Images (via OneFootball)