Medel:

Medel: “Chiudere la carriera a Bologna? Speriamo. Con Motta lavoriamo duro e c’è un buon rapporto, io e la mia famiglia amiamo la città”

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Fra i protagonisti rossoblù intervistati durante la 75^ puntata di Bfc Week, l’appuntamento settimanale di Bfc Tv che racconta il Bologna a 360 gradi, c’è Gary Medel. Con Thiago Motta il 35enne guerriero cileno è tornato a centrocampo, dopo che Sinisa Mihajlovic lo aveva impiegato proficuamente da difensore centrale, ma l’ottimo livello delle sue prestazioni non è cambiato. Oggi il ‘Pitbull’ ha parlato della sua vita e della sua lunga carriera, costellata di successi con la maglia della Nazionale e che potrebbe concludersi proprio sotto le Due Torri. Ecco le dichiarazioni del numero 17:

In giro per il mondo – «La settimana trascorsa in Nazionale è stata positiva, abbiamo disputato due buone amichevoli (contro Polonia e Slovacchia, ndr). In seguito ho passato alcuni giorni di vacanza a Parigi con la mia famiglia e quella di Nico Dominguez, col quale ho un ottimo rapporto, e sia noi che i bambini siamo stati molto bene».

Infanzia complicata ma felice – «Sono nato a Santiago del Cile, la capitale del Paese. Ho dei ricordi molto belli della mia infanzia, malgrado la povertà: abitavamo in 35 in una casa molto piccola e con un solo bagno, eppure ero felice».

I primi passi di una grande carriera – «Ho cominciato a giocare a calcio molto presto e a 9 anni sono arrivato all’Universidad Católica. Da lì ha avuto inizio la mia carriera e sono molto soddisfatto di essere arrivato dove sono oggi».

Un vero e proprio simbolo – «In Cile sono uno dei giocatori più amati e ne sono felicissimo. Questa considerazione me la sono conquistata poco a poco attraverso le prestazioni e per come mi comporto fuori dal campo, e questo mi rende molto orgoglioso».

Come una seconda pelle – «Per me la maglia del Cile è tutto. Qualsiasi amichevole ci sia e ovunque si giochi io mi rendo sempre disponibile a giocarla: la Nazionale è unica».

Da Sinisa a Thiago, ruolo diverso ma sempre in campo – «Purtroppo, quando le cose in una squadra non vanno bene, il primo a rimetterci è sempre l’allenatore. Negli anni in cui è stato qui, Sinisa ha fatto bene ed è stato importante per noi e per il gruppo, ma la salute deve avere la priorità. Quando è arrivato Thiago credevo che avrei continuato a giocare come difensore centrale, invece lui non solo ha cambiato modulo ma mi ha anche spostato a centrocampo: in mediana mi sento bene, sto anche meglio dal punto di vista fisico e sono soddisfatto».

Ottima intesa con Motta – «Io e il mister abbiamo instaurato un buon rapporto, in primis perché do il 100% anche in ogni allenamento e un tecnico apprezza sempre quando un giocatore si comporta così. Io poi ho tanti anni di esperienza nel calcio, cosa che aiuta la comunicazione e ci permette di trovarci così bene».

Giovani certezze e un gruppo solidissimo – «Come facciamo noi veterani a guidare i ragazzi? Non stiamo parlando di calciatori poi così giovani, hanno 23-24 anni e hanno già disputato alcune stagioni in Serie A, sono a tutti gli effetti dei giocatori importanti per il Bologna. In generale siamo un bellissimo gruppo, assieme ci divertiamo ma allo stesso tempo ci alleniamo con grande serietà».

Rossoblù a vita? – «Io al Bologna fino al ritiro? Speriamo. Il mio attuale contratto scade a giugno 2023, tutto dipenderà dalle intenzioni della società per i prossimi anni ma io vorrei rimanere, perché sia io che la mia famiglia qui ci troviamo benissimo e personalmente sono contento dello spazio che ho in squadra».

Bolognese d’adozione – «Bologna mi piace tanto, abito in centro e quando posso mi concedo sempre un passeggiata coi miei bambini. Loro a scuola sono molto contenti, in più qui si mangia benissimo: adoro la pasta, anche se ovviamente non posso mangiarla tutti i giorni».

Lunga pausa mondiale – «Abbiamo ripreso subito a lavorare molto duramente, come facciamo sempre: Thiago ha alzato tanto l’intensità delle sedute e sul piano fisico ne stiamo beneficiando. Questa è una stagione molto particolare, per riprendere al meglio dopo la sosta dovremo lavorare dando il mille per cento. Ci separano tre settimane dalla ripresa del campionato, dobbiamo continuare ad allenarci come stiamo facendo per cominciare subito bene contro la Roma».

Cuore di papà – «Fuori dal campo sono un tipo tranquillo, mi piace passare molto tempo con la mia famiglia. Ho quattro figli e adoro stare con loro, dai più grandi al più piccolo, che ora ha 3 anni ed è matto come me alla sua età (sorride, ndr)».