Storia e caratteristiche

Nascita e sviluppo del Littoriale

Il Dall'Ara è il primo vero stadio ad essere stato costruito in Italia, facendo da modello per tutti quelli costruiti successivamente. Fino alla metà degli anni Venti, infatti, gli stadi erano in realtà dei campi sportivi con delle modeste tribune montate su impalcature.

La 'casa' del Bologna Football Club ha una storia che inizia il 12 giugno 1925, quando alla presenza del re Vittorio Emanuele III venne posata la prima pietra dell'edificio. L'allora 'Littoriale' fu ideato e voluto da Leandro Arpinati, vicesegretario generale del Partito Nazionale Fascista e in seguito podestà del capoluogo emiliano.

Circa un anno dopo, il 29 ottobre 1926, Arpinati poté fissare la data di fine lavori. Due giorni dopo, la mattina del 31 ottobre 1926, davanti a tutte le autorità cittadine lo stadio Littoriale fu inaugurato solennemente da Benito Mussolini, che entrò nel grandioso impianto bolognese in sella al suo cavallo. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno il Duce fu oggetto di un attentato perpetrato dall'anarchico quindicenne Anteo Zamboni, il quale esplose un colpo d'arma da fuoco che non raggiunse il bersaglio: il ragazzo finì ucciso da squadristi e arditi presenti sul luogo del fallito omicidio.

Il 29 maggio 1927, davanti ad una folla record di 60.000 spettatori accalcati in ogni dove, il Littoriale ebbe il proprio battesimo sportivo: sotto gli occhi del re d'Italia, dell'infante di Spagna Don Alfonso, del cardinale Nasalli Rocca, di ministri e autorità, si affrontarono, arbitrate da Stanley Rous (principe dei fischietti inglesi e futuro presidente della FIFA negli anni Sessanta), le Nazionali di Italia e Spagna: gli azzurri ebbero la meglio per 2-0 con gol di Adolfo Baloncieri e autorete di Manuel Prats.

Quel giorno in Nazionale, oltre ad altri tre calciatori del Bologna (il portiere Mario Gianni e i mediani Pietro Genovesi e Alberto Giordani), giocava anche l'attaccante e capitano rossoblù Giuseppe Della Valle, autore dell'azione che portò l'iberico Prats ad infilare la propria porta, difesa all'epoca dal fuoriclasse Ricardo Zamora.

La domenica seguente (5 giugno 1927) anche il BFC, abbandonato il caro vecchio Sterlino, si trasferì nel nuovo stadio: l'esordio fu positivo, in quanto i felsinei piegarono 1-0 gli irriducibili rivali del Genoa tramite un guizzo dell'ala Giuseppe Martelli.

La capacità della struttura era di 50.100 posti e i suoi muri, realizzati col tipico mattone rosso e le finestre ad arco, lo rendevano un edificio eccezionale per l'epoca. Un'ulteriore nota di carattere fu aggiunta con la costruzione della Torre di Maratona nel settore opposto alla tribuna coperta. Sul pennone della torre, completata nel 1929, fu collocata una statua della Nike alata (la dea della vittoria) con fascio littorio, e nella nicchia una statua equestre di Mussolini realizzata da Giuseppe Graziosi, scultore savignanese professore all'Accademia di Firenze. Infine lo stadio venne collegato al portico di San Luca, risalente al Settecento.

Dal Comunale al Dall'Ara

Il Littoriale era un impianto sportivo di livello internazionale, tra i più grandi e moderni di quell'epoca, pertanto fu scelto per i Mondiali del 1934 (vinti proprio dall'Italia, peraltro grazie ad una rete del bomber bolognese Angelo Schiavio nei tempi supplementari della finale contro la Cecoslovacchia), rimanendo poi uno dei migliori campi del Paese e cambiando nome in 'Comunale' al termine della guerra.

Un'ultima e definitiva modifica alla denominazione fu apportata nel 1983: stadio Renato Dall'Ara, in memoria dell'amato presidente che diresse il Bologna dal 1934 al 1964, trent'anni durante i quali i rossoblù riuscirono a vincere ben 5 scudetti, l'ultimo (il settimo in totale) proprio nel 1964. Il patron, però, non riuscì a gioire del titolo, essendo mancato solo quattro giorni prima del memorabile spareggio di Roma contro l'Inter.

Il Dall'Ara venne completamente ristrutturato per i Mondiali del 1990. Furono innanzitutto introdotte nuove uscite di sicurezza e aggiunte svariate file di seggiolini, alzando la vecchia struttura, inoltre fu rifatta la pista d'atletica, costruito un nuovo tetto per la tribuna, ripulite tutte le facciate, rivisto l'impianto d'illuminazione e installato un nuovo maxischermo.

La Curva Nord, intitolata dal 17 maggio 2009 alla bandiera del club Giacomo Bulgarelli (in precedenza era nota solo come 'Andrea Costa', con riferimento alla via adiacente), è il cuore del tifo rossoblù; la Curva Sud, in parte riservata alle tifoserie ospiti, è denominata 'San Luca' in omaggio al Santuario della Beata Vergine che 'guarda' dall'alto lo stadio, e dal 25 gennaio 2018 porta anche il nome di Arpad Weisz, allenatore ebreo ungherese del leggendario Bologna anni Trenta ucciso dai nazisti ad Auschwitz il 31 gennaio 1944.

L'attuale capienza base dello stadio Dall'Ara, dopo una serie di ulteriori migliorie apportate dal 2016 in avanti grazie alla volontà e all'impegno economico del nuovo presidente Joey Saputo, è di 32.540 posti a sedere, ampliabile fino a 36.532 tramite la rimozione di alcuni teloni di copertura posti nella parte alta del settore Distinti. Un più ampio progetto di restyling in collaborazione tra il Bologna FC 1909 e il Comune di Bologna, che prevede la rimozione della pista d'atletica con avvicinamento delle curve, la rimozione dell'armatura in ferro creata per Italia '90 e la copertura totale dell'impianto, è in cantiere dal 2018, ma una serie di ostacoli burocratici e finanziari ne hanno sin qui impedito la realizzazione.

Torre di Maratona

La Torre di Maratona, elemento che rende pressoché unico al mondo lo stadio Renato Dall'Ara, venne completata il 29 ottobre 1929 presso la porzione intermedia della tribuna orientale (oggi settore Distinti), sul lato opposto alla tribuna coperta. Simbolo della competizione e della resistenza degli atleti, fu progettata da Giulio Ulisse Arata e innalzata nel luogo in cui avvenne l'esecuzione di Ugo Bassi. 

Alta ben 42 metri, si articola su sei livelli, con due terrazze panoramiche intermedie che si aprono ai primi due livelli della torre, mentre al terzo è presente la sala comandi per l'illuminazione dell'intero impianto. I vari piani sono collegati tra loro da una serie di scale, alle quali furono poi aggiunti due ascensori, uno interno e uno esterno, per rendere più agevole la salita alla sommità.

Inizialmente sul pennone della torre furono collocate una statua della Nike alata (la dea della vittoria) con fascio littorio e un'imponente bandiera della Regia Marina dalla superficie di 100 m², mentre di fronte alla nicchia dell'arco monumentale, rivolta verso l'interno dello stadio, trovò sede una statua equestre di Mussolini, realizzata da Giuseppe Graziosi fondendo tre cannoni sottratti agli austriaci durante la battaglia dell'8 agosto 1848. Il 26 luglio 1943, giorno successivo alla caduta del fascismo, la folla abbatté la statua di Mussolini, mentre il cavallo venne rimosso nel 1947 e riutilizzato dallo scultore Luciano Minguzzi per forgiare, in sostituzione dello stesso, due statue di giovani partigiani a ricordo della battaglia di Porta Lame.