Il Bologna non è obbligato a vincere, sbagliato ragionare così: essere lassù è già un grande merito. Non esistono partite facili, il punto non è da buttare
Udinese-Bologna 0-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Bluenergy Stadium.
PRO
Il punto che ci tiene in corsa – Il risultato di ieri non è da buttare, tanto più considerando che l’Udinese nel primo tempo ha fatto meglio del Bologna e arrivare all’intervallo in parità è stata una fortuna. Nella ripresa si è vista una reazione, seppur meno convincente di altre volte, e alla fine Orsolini ha anche avuto la palla della vittoria, ma il pareggio maturato è giusto e in chiave Europa tutto resta comunque apertissimo.
CONTRO
La prospettiva sbagliata – Gare come quella di ieri sono fisiologiche all’interno di un campionato e di un percorso di crescita. Il discorso «queste sono partite da vincere» non regge molto quando si parla del Bologna perché no, il Bologna non ha alcun obbligo: le squadre tenute a vincere, e che per farlo spendono e spandono milioni ad ogni sessione di mercato, sono altre. Il BFC ha soltanto il merito di essere arrivato a cinque partite dal termine di una stagione logorante in piena corsa per due traguardi prestigiosi: raggiungerli sarebbe fantastico, ma mancarli non rappresenterebbe una catastrofe né un fallimento.
L’incrocio sfavorevole – Il BFC è stato pure sfortunato perché ha affrontato l’Udinese nel peggior momento possibile, anche se a prima vista poteva sembrare il contrario. I friulani non hanno molto da chiedere al campionato, è vero, ma venivano da cinque sconfitte consecutive e dovevano dare una risposta se non altro caratteriale al loro pubblico. L’hanno fatto, e i sostituti dei titolarissimi Bijol, Lucca e Thauvin sono stati all’altezza del compito. I felsinei hanno sicuramente avuto il demerito di non riuscire a far valere la propria forza contro un’avversaria comunque inferiore, ma la sfida era molto più complessa di come viene descritta con grande superficialità oggi.
Il clima ‘distratto’ – In città si sta parlando troppo della finale di Coppa Italia e del suo contorno: la corsa all’acquisto dei biglietti, alla sottoscrizione delle Fidelity Card… Le partite che mancano da qui alla fine, però, sono tutt’altro che un dettaglio: c’è un campionato da concludere e onorare fino alla fine, senza fare drammi ma senza nemmeno dare per scontato nulla: il 14 maggio ci si giocherà tanto ma non tutto.
La differenza di rendimento in trasferta – Il Bologna in casa è un’altra cosa. E se questo da un lato è bello, perché la squadra al Dall’Ara offre sempre uno spettacolo imperdibile, dall’altro è un limite: al di là dei risultati, in trasferta i ragazzi di Italiano non hanno mai fatto grandissime gare se non contro le big, ovvero in sfide più aperte e nelle quali è più facile trovare le giuste motivazioni.
Le assenze pesanti – Ieri a Italiano mancavano quattro pedine fondamentali, dico quattro perché oltre a Holm e Ndoye non si poteva contare o quasi su Castro e Ferguson. Senza ovviamente dimenticare le alternative offerte da Casale e Pedrola, altri due assenti. Parliamo di giocatori capaci di fare la differenza e di cui si avverte tanto la mancanza: il terzino svedese e l’ala svizzera, peraltro, sarebbero perfetti per accoppiarsi coi milanisti Rafa Leao e Theo Hernandez, quindi speriamo che almeno per il 14 maggio tornino a disposizione.
Foto: bolognafc.it