19/07/2025
Riccardo Rimondi
Conferenze stampa, OneFootball

Cambiaghi: “Lavoro sodo e non temo la concorrenza, nelle grandi squadre funziona così. Voglio fare il bene del Bologna e guardo anche alla Nazionale”

Tempo di Lettura: 3 minuti

Terza conferenza stampa per il Bologna nel ritiro estivo di Valles 2025, questo pomeriggio presso il media center adiacente ai campi sportivi, e a presentarsi davanti a microfoni e taccuini è stato Niccolò Cambiaghi. L’esterno offensivo classe 2000 è reduce da una stagione molto particolare, iniziata il 18 agosto 2024 con la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro e terminata il 14 maggio 2025 con una Coppa Italia alzata al cielo, dopo essere comunque riuscito a lasciare spesso il segno seppur da subentrante. Ora, nei suoi occhi e nelle sue gambe, la voglia di non perdere ulteriore tempo ma di incidere fin da subito, guardando anche alla maglia di una Nazionale che ha tanto bisogno di forze fresche ed energie nuove. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal numero 28 felsineo.

Dall’inferno al paradiso – «È stata un’annata di alti e bassi: ero partito molto bene durante il ritiro e la preparazione qui a Valles, poi è successo quello che tutti sapete. In seguito ho passato mesi dove ho lavorato tanto per recuperare dall’infortunio e pian piano mi sono sentito sempre meglio, sia di testa sia con il ginocchio, e la stagione si è chiusa con un trofeo: la ricorderò per sempre».

Il vero Cambiaghi – «Penso di essere rientrato bene: non è stato facile perché si è trattato di un infortunio importante che mi ha tenuto fermo a lungo, poi man mano credo di aver mostrato una buona condizione. Io sono questo e non vedo l’ora di far vedere ancora di più le mie caratteristiche e metterle al servizio dei compagni per arrivare il più in alto possibile».

Un simbolo speciale – «Ogni volta sarà un’emozione indossare la maglia con la coccarda della Coppa Italia perché ci ricorderà la cosa indimenticabile che abbiamo fatto. Quando abbiamo visto le nuove divise ci sono piaciute molto, in quanto rappresentano un ricordo che porteremo per sempre con noi. Immagino che lo stesso valga per i nostri tifosi».

Bomber o assist-man? – «Senza troppi giri di parole: i giocatori offensivi devono incidere. Non è importante se con gol o assist, basta che la squadra ne benefici. Io mi sento un assist-man perché mi piace mettere i compagni nelle condizioni di fare gol, ma speso di riuscire segnare più reti rispetto alle ultime due stagioni. Mi sento pronto per essere più incisivo e i risultati arriveranno grazie al lavoro giornaliero».

L’azzurro nel mirino – «La Nazionale è uno dei miei obiettivi, arrivarci significherebbe entrare nel gruppo dei top calciatori italiani. Fin qui non mi è arrivata nessuna chiamata dal nuovo c.t. Gattuso, ma sicuramente lavorerò sodo per convincerlo».

Immobile e gli altri modelli – «Allenarsi con giocatori così forti è molto bello, poter vedere determinati atteggiamenti e movimenti in campo di ragazzi che hanno avuto carriere importantissime è qualcosa di fondamentale. Oltre a Ciro qui ci sono altri giocatori dal grande palmarès: cercherò di prendere spunto da loro per migliorare».

Qualcosa da ‘rubare’ a Orsolini – «’Orso’ è un giocatore letale, che incide davvero tanto. Guardando le sue capacità, vorrei migliorare nell’essere più incisivo e freddo sottoporta».

Nessun nuovo inizio – «Non la sento così questa nuova stagione che sta per iniziare, perché quella passata è stata sì intensa e molto lunga ma mi sento già parte integrante del gruppo. Sicuramente quest’anno vorrò migliorare e dimostrare molto di più».

È presto per gli obiettivi – «Non ne abbiamo parlato, lavoriamo giorno dopo giorno per cercare di arrivare più in alto possibile: abbiamo avuto questa mentalità anche l’anno scorso, e il Bologna sta diventando una big proprio per quello che sta dimostrando sul campo».

Sulla ali c’è anche Bernardeschi – «Il mister ha spesso cambiato formazione e utilizzato vari elementi a gara in corso. Qui il livello è alto, sia dei titolari che dei subentranti: se continueremo a lavorare come stiamo facendo, sono certo che nessuno verrà lasciato indietro. Nelle grandi squadre la concorrenza deve esserci: siamo tanti giocatori forti e ci alleniamo tutti col solo fine di fare il bene del Bologna».

Foto: zerocinquantuno.it

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