Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai microfoni di DAZN e Sky Sport poi in conferenza stampa dal vice allenatore rossoblù Daniel Niccolini al termine di Parma-Bologna 1-3.
Rimonta di spessore – «Sicuramente è stata una partita dura, difficile, perché siamo andati sotto dopo dodici secondi ma poi siamo stati bravissimi a recuperarla con grande qualità e furore, tramite due-tre occasioni importanti e il gol trovato. Ad un certo punto sembrava una gara un po’ stregata perché non riuscivamo a trovare il raddoppio, la pioggia e il campo pesante non stavano certo aiutando. Una volta passati in vantaggio, però, avremmo potuto segnare altri tre-quattro gol, e per fortuna all’inizio del recupero l’abbiamo chiusa».
Tegola Freuler – «Su Remo non abbiamo notizie al momento, gli ho chiesto se gli fosse uscita la spalla ma non riusciva a capire bene la sensazione avuta: domani dopo gli esami conosceremo l’entità del problema».
Finalmente Rowe – «Jonathan ha fatto una grandissima partita, si è sacrificato tanto in fase difensiva e ha fatto molto bene in quella offensiva: siamo molto contenti della sua prestazione».
Un Italiano sereno – «A fine gara il mister era molto contento: abbiamo comunque vinto un derby grazie ad una buonissima prestazione. Mi auguro che possa tornare a pieno regime il prima possibile, anche se già adesso ha ripreso la piena gestione e manca ‘solo’ dalla panchina: lo aspettiamo presto».
Sicurezza Heggem – «Torbjørn è arrivato dopo rispetto ad altri ma si è messo subito a completa disposizione dello staff, si allena forte e sta imparando sempre di più anche l’italiano: è un ragazzo con qualità davvero importanti».
Castro, che potenziale – «’Santi’ è un giocatore forte e ancora molto giovane. A volte non sa ancora leggere bene i momenti della partita ma oggi ha fatto un’ottima partita e continua a crescere, il futuro è dalla sua».
Margini di crescita – «Possiamo migliorare sulle occasioni non concretizzate: chiudendo prima le gare si ha la possibilità di soffrire meno, fare meno fatica e poter ruotare di più. Una grande squadra? Siamo un grandissimo gruppo, con la massima disponibilità generale: tutti sanno quello che devono fare e i risultati sul campo si vedono».
Alla scoperta di Daniel – «Da calciatore non sono mai andato oltre la Serie C: ero un difensore abbastanza pulito, tecnico e poco falloso, da paragonare forse a Lucumí, chiaramente non per il livello (ride, ndr). Oggi non sento il bisogno di fare il capo allenatore: sono tanti anni che lavoro insieme a Italiano, so benissimo qual è il mio ruolo e che questa è solo una una parentesi. Anzi, sono contento che presto potrò tornare nella mia comfort zone, lavorando dietro le quinte».
Foto: Emmanuele Ciancaglini/Getty Images (via OneFootball)



