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De Leo: “Restiamo coerenti con la nostra linea, non recriminiamo contro arbitro e assenze ma prendiamocela con noi stessi”

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Una conferenza stampa ricca, varia e a tratti anche molto personale, quella di cui si è reso protagonista Emilio De Leo al termine di Bologna-Genoa, match perso malamente per 3-0 dai felsinei al Dall’Ara. Ecco le dichiarazioni del collaboratore tecnico di Sinisa Mihajlovic:

Ingenuità fatali – «È vero che dopo mezzora siamo rimasti in dieci uomini, ma allo stesso tempo la gara era ancora lunga e avremmo dovuto mostrare maggiore attenzione, perché andare a riposo sotto di un gol anziché di due avrebbe potuto fare molta differenza. Fino al rosso di Schouten stavamo facendo la gara che avevamo preparato, arrivando in attacco con discreta frequenza contro una squadra organizzata, per cui se abbiamo perso con un passivo così pesante possiamo prendercela solo con noi stessi».

Partita spezzettata – «Una partita in cui si fischia tanto fa sicuramente il gioco della squadra più esperta e che sa giocare in maniera ‘sporca’, ma non mi va di parlare dell’arbitraggio, preferisco dire che avremmo potuto gestire meglio noi diverse situazioni di gioco. Ho visto Sinisa e Massa parlare a fine primo tempo ma non so di preciso quello che si siano detti, so che quando il mister è tornato negli spogliatoi si è concentrato solo sulla squadra, invitandola a ritrovare gli equilibri e insistendo sulla possibilità di riaprire la gara».

Il solco è tracciato – «Non me la sento commentare le parole di Sabatini sulle ambizioni di Europa League, mi limito a dire che noi dall’inizio del campionato abbiamo sempre dichiarato di voler migliorare il piazzamento dell’anno scorso. Chiaramente in questi mesi siamo anche dovuti passare attraverso la vicenda umana del mister, che però paradossalmente ci ha temprati, tanto che la squadra sta proseguendo nel suo percorso di crescita. Dopo una brutta sconfitta è necessario essere coerenti col cambio culturale che vogliamo operare, che prevede di recriminare solo contro noi stessi».

I compiti dello staff – «Ad inizio settimana Barrow e Orsolini si sono allenati in modo intermittente, ma al netto delle difficoltà che ci ha causato il Genoa stavano comunque facendo una discreta partita. Nella ripresa io e gli altri componenti dello staff avremmo voluto mettere a punto alcuni aspetti tecnico-tattici che potevano migliorare ancora la loro prestazione, rendendo entrambi più incisivi e consentendo a Musa di venire a giocare più dentro al campo, evitando di defilarsi eccessivamente. Purtroppo l’inferiorità numerica, unita al secondo gol del Genoa, ha cambiato e complicato molto lo scenario».

Obiettività nella sconfitta – «Non so quali infortunati abbiano più chance di essere recuperati già contro l’Udinese, forse Medel e Soriano, mentre non contiamo di avere Dijks e Krejci a disposizione prima di fine febbraio. Numericamente abbiamo difficoltà oggettive, ma dobbiamo essere coerenti: se al termine di partite positive elogiamo i subentrati che non hanno fatto sentire la mancanza dei titolari, oggi non dobbiamo guardarci indietro e pensare che avendo a disposizione altri elementi avremmo potuto fare meglio. La crescita della squadra passa anche della gestione dei momenti difficili, è su questo che dobbiamo concentrarci e riprendere a confrontarci già domattina, ma a testa alta, perché abbiamo un gruppo incredibile e affronteremo l’Udinese dando il meglio con i ragazzi che avremo a disposizione».

Nove anni con Sinisa – «Lavoro con Mihajlovic dal 2011, siamo stati insieme con la Serbia, nella Sampdoria, nel Milan, nel Torino e adesso a Bologna. Sinisa ti aiuta a stare sempre sul pezzo, ti indica la strada, e a me personalmente ha aiutato ad acquisire una mentalità vincente. Ti spinge a lavorare su te stesso e a capire in che modo puoi dare il tuo singolo contributo, inoltre è molto abile a delegare alcune mansioni ai collaboratori, che seleziona con grande lungimiranza. Ha un’umiltà che non credo sia propria di tutti i grandi campioni, è sempre aperto al confronto e in questi mesi ha dato prova di una forza straordinaria, che tutti noi stiamo portando a casa e all’interno delle nostre vite. Da quando collaboro con lui mi sento cresciuto come professionista ma anche come uomo, e non posso che ringraziarlo per questo».

Foto: bolognafc.it