Mihajlovic:

Mihajlovic: “Approccio e atteggiamento giusto, dispiace per l’inferiorità numerica. Bonifazi deve gestirsi meglio e tutta la squadra metterci più qualità”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai microfoni di DAZN e Sky Sport e poi in conferenza stampa dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic al termine di Fiorentina-Bologna 1-0.

Sfortuna, imprecisione e poca furbizia – «Ci siamo fatti del male da soli e siamo stati sfortunati: anche oggi abbiamo preso due legni, e adesso in tutto sono diciassette, ma quando colpisci il palo o la traversa io penso sempre ad un gol sbagliato. Poi siamo rimasti in dieci e tutto è diventato più difficile, ma i ragazzi hanno fatto una buona gara e nonostante l’inferiorità numerica abbiamo sofferto poco. Mi dispiace perché non sapremo mai come sarebbe finita in undici contro undici, e soprattutto perché l’approccio alla partita era stato giusto, supportato poi da un buon atteggiamento. L’unica cosa che non mi è piaciuta è stata la gestione tecnica in alcuni frangenti: troppo frenetici, ansiosi e imprecisi col pallone tra i piedi».

Troppo timorosi – «Non so se i ragazzi abbiano paura di giocare una partita di calcio, non credo: la paura si deve averla per la guerra o per le malattie, questo è un lavoro e un divertimento. Fatto sta che abbiamo sbagliato troppi passaggi: per esempio Svanberg, uno tra i più tecnici della rosa, è partito sbagliando due-tre passaggi di fila. Questo non va bene, non dobbiamo farci condizionare dalla timidezza o dal timore di sbagliare».

Bonifazi decisivo per gli altri – «Kevin ha svolto venerdì il primo allenamento in gruppo, potevo schierare Binks sull’esterno ma lui si trova meglio da centrale, Medel fa la differenza da perno e allora ho optato per questa soluzione. Più che di scelte tecniche, però, si tratta di saper gestire i momenti di difficoltà: deve stare più concentrato e usare la test, perché talvolta si fida troppo del suo fisico e della sua tecnica, e questo lo porta a sbagliare».

Orsolini e Arnautovic a secco – «Orsolini ha sempre il solito problema, ogni tanto si perde. È un ragazzo intelligente, sa giocare a calcio e fare gol, ma in certi momenti si estranea dalla partita: deve trovare più continuità e concentrazione, se vuole fare un salto di qualità deve migliorare dal punto di vista mentale. Arnautovic viene pure lui da un periodo ai box per via del COVID, ha perso degli allenamenti e chi ha un fisico come il suo fa sempre più fatica a ritrovare il ritmo, però è sempre generoso e come atteggiamento non posso dirgli nulla».

Qualità da mettere in partita – «Vedo che i ragazzi credono in quello che si fa durante gli allenamenti, poi nel calcio ci sta di sbagliare. Oggi abbiamo fatto ciò che avevamo provato, ci è mancata però la gestione tecnica della gara e lì dovevamo fare meglio: perdevamo palla troppo facilmente e c’era troppa fretta nel cercare la verticalizzazione. In settimana vedo la qualità giusta, ma dobbiamo proporla allo stesso modo anche in partita».

Più carota che bastone – «Se ora mi arrabbio di meno non significa che sono demotivato o che non ho la stessa spinta di prima nell’allenare il Bologna, semplicemente ho imparato a gestire meglio certe emozioni, soprattutto in pubblico. Inoltre devo dire che con questi ragazzi, nel corso delle stagioni, ho instaurato un rapporto speciale: talvolta vorrei bacchettarli di più, poi però mi ricordo di quello che hanno fatto per me nel periodo della malattia e allora mi freno un po’».

Foto: Getty Images