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Fruzzetti: “Il Settore Femminile del Bologna è un progetto di qualità e in continuo sviluppo, dalla Prima Squadra fino alle giovanili”

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L’anno solare che sta per concludersi ha sicuramente attirato l’attenzione, sia della tifoseria che dei media, su quanto fatto dal Bologna col suo Settore Femminile, in particolare con la Prima Squadra allenata da Michelangelo Galasso. Pur con una rosa giovanissima, la prima stagione col nome di Bologna FC 1909, sotto l’ala del Settore Giovanile, è stata onorata da una rincorsa verso la promozione in Serie B sfumata solamente alla penultima giornata. Da lì, la decisione di creare un settore a sé stante ponendo come coordinatore Gianni Fruzzetti, già all’opera nel vivaio rossoblù da diversi anni. Proprio lui, parlando al sito ufficiale del club rossoblù, ha fatto il punto sulle squadre e sul progetto in divenire.

Come sono stati i suoi primi cinque mesi da coordinatore? «Sicuramente intensi, anche perché il progetto è in divenire. L’impegno è stato importante, quando una struttura cambia ci sono sempre situazioni nuove: coinvolgere tutte le componenti e far loro credere in un percorso nuovo, che fosse a lungo termine, ha richiesto uno sforzo considerevole. In estate alcune ragazze hanno sposato altre cause, ma negli ultimi mesi sono stato ricontattato dalle rispettive famiglie perché vorrebbero ritornare, avendo compreso la qualità del nostro lavoro».

Com’è stato il dialogo con i dirigenti del Settore Giovanile? «I rapporti sono buonissimi, quello in corso è il mio sesto anno nel Bologna e dunque so bene come si lavora qui: quando l’amministratore delegato Claudio Fenucci mi ha assegnato questo nuovo compito, l’ho accettato con entusiasmo. Inoltre, per qualsiasi problema che può insorgere, i punti di riferimento come il responsabile del Settore Giovanile, Daniele Corazza, e della Scuola Calcio, Valerio Chiatti, entrambi a Casteldebole da ben 17 anni, permettono un dialogo continuo».

Il suo arrivo è coinciso col grande finale di stagione 2020/21 da parte della Prima Squadra: ora le ragazze stanno disputando un buon campionato, visto il sesto posto e constatando l’età media di 20,7 anni. «Quello dell’anno scorso è stato sicuramente un campionato entusiasmante, forse anche al di sopra delle aspettative. Dopo il cambio di girone e a causa degli infortuni che ci perseguitano dal primo giorno, si può dire che non si è ancora visto il vero valore della squadra: rispetto alle corazzate che ci stanno davanti, abbiamo qualcosa in meno, tra centimetri, peso ed età, dato che loro hanno un’età media di 25-26 anni. Quindi ci mettiamo anche inesperienza, infatti alcuni punti li abbiamo persi per tale motivo. Ma questo gruppo, con qualche ritocco, potrà salire sui palcoscenici che merita, senza dimenticare che alcune ragazze presenti nelle categorie del Settore Giovanile formeranno sicuramente l’ossatura nelle stagioni a venire».

Si parla della Juniores allenata da Massimo Carbone, che nel girone regionale si è qualificata prima a punteggio pieno in vista dei playoff. «L’innesto di Carbone è stato voluto fortemente da me, e il lavoro svolto con la Juniores è già stato molto importante perché, a prescindere dal fatto che abbiano vinto tutte le partite, le altre squadre hanno fatto spesso uso di fuoriquota, mentre noi ne siamo praticamente privi. Per esempio, il Parma ha schierato delle 2001 o 2002, mentre la nostra rosa è formata prettamente da 2005 e 2006. Inoltre Ilaria Cavazza, classe 2005 che doveva giocare con le sue coetanee, è diventata titolare inamovibile in Prima Squadra, saltando solamente una gara. Nell’ultima giornata di campionato, a Venezia, si è trovata ad affrontare un’avversaria del 1989 e ha fatto bella figura».

Nelle altre due categorie, Under 15 e Under 12, si guarda magari più all’aspetto ludico che a quello competitivo. «Certo, il risultato rimane fine a se stesso, l’importante è creare giocatrici che un domani possano arrivare in Prima Squadra e giocarsela. Un conto è agire sul mercato, un altro è creare un’ossatura con tutte le ragazze di Bologna: qualcuna molto interessante, sebbene il percorso sia ancora lunghissimo, comincia già ad intravedersi».

In termini di sviluppo, cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi? «Quello che mi è stato chiesto dal club, fin dal primo giorno, è stato di dare risalto ad un settore prima ‘ai margini’. Il Femminile deve rimanere a sé stante, pur facendo parte del contenitore Bologna, anche perché dotato di una Prima Squadra e di un Settore Giovanile, a prescindere dalla categoria. Quindi ci stiamo già muovendo per creare dei servizi ‘nostri’, come marketing e comunicazione, in maniera tale che le ragazze possano avere degli aspetti extracalcistici a loro dedicati, esattamente come stanno facendo tutte le società importanti. Dal prossimo anno passeremo da quattro a cinque categorie, con l’inserimento dell’Under 17, e dovremo cercare di creare una ‘casa del Femminile’, in modo tale che le più giovani possano allenarsi vicino alla Prima Squadra e prenderne l’esempio. Poi certo, tutto passa anche dal vincere i campionati, così da approdare in Serie A».

Fonte e foto: bolognafc.it