Riccardo Calafiori, inferno e risalita di una grande promessa: la rinascita in Svizzera dopo i tanti infortuni, ora il Bologna per imporsi in Italia

Riccardo Calafiori, inferno e risalita di una grande promessa: la rinascita in Svizzera dopo i tanti infortuni, ora il Bologna per imporsi in Italia

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OPERAZIONE – Non solo Victor Kristiansen: il Bologna rifà il look alla fascia sinistra difensiva e nel giro di tre mesi passa da Cambiaso e Kyriakopoulos al danese ex Leicester e Riccardo Calafiori. L’ottavo acquisto del calciomercato estivo è infatti il terzino italiano classe 2002, prelevato a titolo definitivo dal Basilea per 4 milioni di euro più bonus (di cui il 40% finito nelle casse della Roma) e messo sotto contratto fino al 2027.

CARRIERA – Ventun anni compiuti lo scorso 19 maggio, il romano doc Calafiori inizia il proprio percorso calcistico nella Petriana per poi approdare, ad appena 9 anni, alla Roma: con la formazione giallorossa percorre il resto della trafila delle giovanili e si aggiudica, nella stagione 2017/18, lo scudetto e la Supercoppa Under 17.
L’esordio coi ‘grandi’ arriva nel 2020, quando all’inizio di agosto disputa da titolare la partita contro la Juventus valida per il campionato 2019/20, quello terminato in estate causa pandemia. Dalla stagione 2020/21 è in pianta stabile con la Prima Squadra, e sotto la gestione di Fonseca prima e Mourinho poi disputa 18 gare tra Serie A, Europa e Conference League, togliendosi la soddisfazione di andare a segno contro lo Young Boys nel secondo torneo continentale. Per lui anche 3 assist durante l’esperienza in giallorosso, che si conclude temporaneamente nel gennaio 2022 accettando il passaggio in prestito al Genoa: in Liguria, però, non trova molto spazio (appena 3 gettoni) a causa di alcuni problemi fisici, e l’annata termina con la retrocessione in B del Grifone.
Riccardo fa rientro alla base per poi ripartire ancora, stavolta a titolo definitivo: nella sessione estiva 2022 si trasferisce al Basilea e finalmente conosce continuità d’impiego, mettendo assieme nell’ultima stagione 38 presenze (per un totale di circa 3.000 minuti), un gol e 3 assist tra Super League, Coppa Svizzera e Conference League, manifestazione che vede gli elvetici eliminati in semifinale dalla Fiorentina.
Sono invece 19 le presenze accumulate da Calafiori nelle selezioni giovanili dell’Italia, dall’Under 15 (esordio il 26 aprile 2017) fino all’Under 21 (debutto il 3 settembre 2021): un percorso fortemente condizionato dai tanti infortuni, come vedremo nel capitolo successivi.

CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE – Non si può non cominciare sottolineando come la sfortuna abbia perseguitato Calafiori almeno fino all’inizio della scorsa stagione. Partendo dal 2 ottobre 2018, quando in una sfida di Youth League contro il Viktoria Plzen rimedia la rottura di tutti i legamenti, del menisco e della capsula del ginocchio sinistro: un guaio tale da poter porre subito fine alla sua carriera ma anche di lasciare strascichi sulla mobilità nella vita di tutti i giorni.
Il rientro in campo arriva il 16 settembre 2019, a nove mesi di distanza dal tremendo infortunio: tuttavia, nel corso dei successivi tre anni, Riccardo è condizionato da altri problemi, specie di natura muscolare, che lo portano a saltare una sessantina di gare in questo arco temporale. Ma nella stagione 2022/23, fortunatamente per lui, i tormenti si attenuano.
Perché la suddetta premessa? Perché talento, stazza (188 cm per 86 kg) e duttilità ci sono eccome, ma dovranno essere accompagnati dalla continuità, sperando che il peggio sia passato. Terzino sinistro e all’occorrenza centrale in una difesa a quattro, ma anche ‘braccetto’ in una linea a tre, Calafiori è un mancino naturale e un giocatore tecnicamente solido, con un’ampia falcata, apprezzabili doti di spinta e un’ottima conduzione della palla specie sul lungolinea; difensivamente parlando, invece, il ragazzo è piuttosto attento, sa mantenere la posizione ed è valido nel gioco aereo, ma ha ancora qualche difettuccio da limare nell’uno contro uno.

IN CONCLUSIONE – Calafiori, cercato in estate anche dal Milan, torna in Italia dopo un anno comunque importante e formativo all’estero, seppur non in un campionato top come quello svizzero. La sua voglia di rilanciarsi e imporsi in patria, uno dei tasti su cui ha battuto di più in sede di presentazione, è forte, ma per entrare a far parte dell’undici titolare di Thiago Motta dovrà vedersela con un coetaneo altrettanto valido e affamato, quel Kristiansen che pronti via ha subito dimostrato di che pasta è fatto. Sarà un bel duello (senza dimenticare la presenza in rosa di Lykogiannis e Corazza), con l’auspicio che Riccardo possa affrontarlo sempre al top della forma e tenendo presente la sua seconda funzione, quella di vice Lucumí, motivo per cui Sosa è stato mandato a farsi le ossa in Croazia alla Dinamo Zagabria.

Riccardo Rimondi

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