Aebischer:

Aebischer: “Bologna grande club, ho detto subito sì. Mihajlovic mi piace molto e il gruppo è forte, non vedo l’ora di giocare”

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Nel pomeriggio a Casteldebole è stato presentato alla stampa Michel Aebischer, duttile e dinamico centrocampista svizzero che il Bologna ha prelevato in prestito con obbligo di riscatto dallo Young Boys dopo una rapida trattativa, beffando il Cagliari. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal ragazzo classe 1997.

Trattativa rapida – «Il primo contatto tra le parti è avvenuto due settimane fa, e trattandosi di un grande club ho subito dato l’ok al trasferimento. A dicembre ho rimediato un infortunio alla testa e mi hanno inserito una placca, ma adesso sto bene e sono pronto per allenarmi e giocare».

Di corsa a Bologna – «Ho ricevuto diversi interessamenti, ma appena è arrivata la chiamata del Bologna non ho avuto dubbi: sia la squadra che l’allenatore mi piacciono molto, inoltre avrà la possibilità di giocare in uno dei migliori campionati europei».

Primo impatto – «Ho parlato con Mihajlovic, mi ha fatto sentire a casa e mi ha detto di non aver paura: nonostante diverse partite perse, bisogna rimanere positivi e lavorare sodo. Oggi ho fatto il primo allenamento con la squadra e ho avuto l’impressione di un gruppo forte».

Bella impressione – «Quando il Bologna ha mostrato interesse per me, ho iniziato a seguire tutte le partite: hanno un bel gioco e cercano di non buttare mai via la palla, e questo è dovuto ai tanti elementi di qualità presenti in rosa. La prossima partita sarà tra una decina di giorni e cercherò di inserirmi rapidamente per farmi trovare pronto, non vedo l’ora».

Sogno europeo – «La musica della Champions League è unica e giocare in quella competizione è una cosa fantastica. Per noi al momento è lontana, la classifica parla chiaro, ma sono un tipo ambizioso e guardando al futuro non mi pongo mai dei limiti».

Caratteristiche e numero – «Mi piace avere la palla tra i piedi, fare assist e creare occasioni, ma anche pressare. I miei modelli, due giocatori che ammiro molto, sono Toni Kroos e Granit Xhaka. Allo Young Boys battevo di frequente punizioni e corner: non sono venuto qui con la presunzione di calciarli, ma mi posso candidare. Come numero di maglia ho scelto scelto il 20 e non ci sono ragioni particolari: l’avevo allo Young Boys e mi ha portato bene, spero che le cose vadano allo stesso modo anche qui».

Grande duttilità – «Posso adattarmi senza problemi in tutte le posizioni del centrocampo. Anche sulla trequarti, ma diciamo che quella non è la mia posizione preferita, ci avrò giocato solo una ventina di volte in carriera».