Barrow:

Barrow: “Ho imparato a giocare per strada, sognando Zidane e Totti. Esterno o seconda punta, sono qui per crescere e segnare tanti gol”

Tempo di Lettura: 2 minuti

Questa mattina, nella sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli di Casteldebole, è stato presentato ufficialmente il nuovo acquisto Musa Barrow, secondo gambiano nella storia del Bologna dopo il quasi omonimo Musa Juwara e 910° giocatore a indossare la gloriosa casacca rossoblù. L’attaccante classe 1998, prelevato in prestito con obbligo di riscatto da un’Atalanta in cui non gli veniva concesso troppo spazio, ha dimostrato di avere entusiasmo, determinazione e idee chiare. Ecco le sue parole:

Bologna, ti ho scelto perché… – «Questa importante società mi ha offerto la possibilità di crescere, se sono qui è per ritagliarmi il mio spazio, giocare il più possibile e segnare tanti gol».

Attitudine tecnico-tattica – «Le mie posizioni preferite e nelle quali mi trovo meglio sono esterno d’attacco o seconda punta. Mi piace avere la palla tra i piedi fronte alla porta, muovermi negli spazi e avere la possibilità di scegliere la giocata, se puntare l’avversario o servire un compagno. Sono a totale disposizione del mister e delle esigenze della squadra, ci tengo ad aiutare i miei compagni perché so che la cosa sarà reciproca».

Debutto dolceamaro – «Ho esordito durante una partita compromessa dall’espulsione di Bani e quindi ho avute poche possibilità di attaccare. Ma tutti quanti, me compreso, speriamo di poter offrire una prestazione diversa dal punto di vista dell’agonismo già sabato a Ferrara contro la Spal».

Un curriculum particolare – «Non sono cresciuto nelle scuole calcio ma per strada, giocando con gli amici. In Italia sono venuto per la prima volta nel 2014, ma prima di diventare a tutti gli effetti un calciatore sono tornato in Africa per finire la scuola. Quando giocavo con la Primavera segnavo di più, credo sia dovuto al fatto che col passaggio al professionismo ho cambiato leggermente la mia posizione in campo».

Neanche un minuto di pausa – «So che qui posso crescere e fare bene sin da subito, ho voglia di dare il massimo per questa squadra. Ho già iniziato a svolgere lavoro individuale con Mihajlovic, soprattutto per quanto riguarda i movimenti negli spazi, e non vedo l’ora di ripagare in campo la fiducia che il Bologna ha dimostrato di avere nei miei confronti, investendo una cifra considerevole».

Strade diverse – «Quando mi ha salutato, mister Gasperini si è detto dispiaciuto che me ne stessi andando. Ibañez credevo invece di ritrovarlo qui a Bologna, ho scoperto dopo che non sarebbe venuto e non ne abbiamo ancora mai parlato: non ci sentiamo da quando ero ancora a Bergamo, spero che avremo presto la possibilità di farlo».

Punti di riferimento – «I miei idoli sono Zidane e Totti, sarebbe bellissimo avere una carriera simile e imparare a calciare le punizioni come loro. Da questo punto di vista, so che qui a Bologna potrò contare sui consigli di un grande specialista come Mihajlovic».

Foto: bolognafc.it