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Fenucci: “Effetti del COVID pesanti, abbiamo un perimetro entro il quale agire. Supryaga unico obiettivo, il centrale difensivo non arriverà”

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Questa mattina, al termine della conferenza stampa di presentazione dei nuovi sponsor di maglia del Bologna, l’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci ha toccato anche gli altri temi di stretta attualità, in primis il mercato e la riapertura degli stadi. Ecco tutte le sue dichiarazioni:

Mazzata COVID, Supryaga difficile – «La trattativa per Supryaga è complicata, al pari di tutte quelle post COVID. L’effetto del Coronavirus ha inciso sui bilanci societari per due effetti concomitanti: caduta dei ricavi, con una parte di essi che non è presente nell’esercizio in corso, e traslazione ai bilanci futuri dei diritti TV. Poi il mercato, perché le operazioni prima del 30 giugno non si sono chiuse e nel sistema della Serie A le plusvalenze valgono quasi 700 milioni. In tale contesto la nostra società ha investito tantissimo, 110 milioni netti sui giocatori, e ulteriori sforzi saranno possibili per acquisire giocatori con il talento e l’età giusta per crescere, ovviamente che costino il giusto. C’è un perimetro entro il quale agire: se all’interno di questi limiti si potrà fare Supryaga lo faremo, altrimenti no».

Un solo obiettivo – «Non c’è un piano B, il nostro staff ha individuato in Supryaga un calciatore che reputa adatto non solo al Bologna di oggi ma anche a quello di domani. Una delle risorse che abbiamo e che ci lascia ottimisti è l’adattamento al campionato italiano dei nostri giovani, che possono contare su un anno di esperienza in più nel nostro calcio e sul supporto degli elementi più esperti».

Difesa: niente centrale – «La crisi causata dal COVID ci ha colpito duramente e abbiamo dovuto ripensare il nostro piano d’azione assieme agli azionisti. In difesa l’arrivo di De Silvestri ha consentito al tecnico di spostare Tomiyasu nel mezzo, dunque non arriverà un altro difensore centrale».

Riapertura degli stadi – «Insieme a Parma e Sassuolo abbiamo chiesto di far entrare allo stadio mille persone, e il presidente Bonaccini ha dato il via libera: com’era accaduto per gli allenamenti, la Regione ha accolto in maniera positiva la nostra istanza. Ci sono già diversi eventi aperti al pubblico, mentre il calcio è sempre rimasto chiuso, una cosa illogica. Adesso c’è un iter di valutazione legislativa di cui si dovrà occupare la Lega Serie A, ma noi siamo in condizione di aprire l’impianto a mille persone in piena sicurezza e pensiamo che il Governo modificherà il provvedimento. Inoltre è in cantiere un progetto per ampliare la quota d’ingresso nel prossimo futuro. Non si tratta tanto una questione economica, quanto piuttosto di riportare i tifosi all’interno degli stadi, perché il calcio senza di loro è molto triste. Come detto, Lega e FIGC si stanno impegnando per proporre un progetto più ampio di apertura anche sulla base della capienza delle varie strutture, oltre ovviamente a monitorare il dato sui contagi».

Restyling Dall’Ara, l’iter procede – «Stiamo andando avanti con l’attività di progettazione inerente all’ultima fase. In termini di processo, attendiamo per fine mese la dichiarazione di pubblica utilità del Comune di Bologna. Inoltre ci stiamo muovendo sui contatti per quanto concerne lo stadio temporaneo, ovvero se farlo in città o fuori. A tal proposito, esploriamo tutte le condizioni affinché la squadra rimanga a Bologna: se poi non sarà possibile, anche per ragioni economiche, abbiamo in mente una soluzione alternativa».