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Freuler: “Apprezzo il calcio di Motta, ho fatto la scelta giusta. La mano di Sartori si vede già, ma per i risultati in stile Atalanta ci vuole tempo”

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In tarda mattinata a Casteldebole è stato presentato ufficialmente alla stampa Remo Freuler, ultimo acquisto del Bologna nel recente mercato estivo. Il centrocampista svizzero, 31 anni compiuti ad aprile, è stato prelevato dal Nottingham Forest in prestito con obbligo di riscatto condizionato al termine di una lunga trattativa che ha visto Nicolas Dominguez fare il percorso opposto: nello scacchiere di Thiago Motta l’ex Atalanta potrà agire sia al posto dell’argentino che di Jerdy Schouten, agendo quindi da mediano o da mezzala grazie alla sua capacità di adattarsi a varie soluzioni tattiche. Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciare dal nuovo numero 8 felsineo, anticipate da quelle del d.s. Marco Di Vaio.

Introduzione di Di Vaio – «Freuler è qui per sostituire Schouten, non appena abbiamo saputo della sua volontà di tornare in Italia ci siamo fatti trovare pronti. Non c’è molto da dire sulla sua carriera perché è già nota a tutti, è stato un perno dell’Atalanta per tanti anni e lo reputiamo fondamentale dal punto di vista tecnico e caratteriale. Non è stata una trattativa facile, essendoci in ballo anche Dominguez, ma Remo ha ritenuto interessante il nostro progetto e oggi siamo molto contenti di averlo qui».

Legame con Sartori – «Io e il direttore ci siamo sentiti spesso, per esempio mi scrisse dopo la vittoria del Nottingham sul Liverpool (1-0 il 22 ottobre 2022, ndr), poi ovviamente a Natale e in seguito per qualche consiglio, siamo sempre rimasti in contatto. La storia parla per lui, ovunque sia andato ha sempre fatto bene e anche qui si vede già la sua mano».

Pronto per giocare – «Mi sento bene, ho svolto l’intera preparazione estiva e ho disputato le varie amichevoli, oltre alle recenti due gare da titolare con la Svizzera. Cosa non ha funzionato al Nottingham? L’obiettivo era la salvezza e l’abbiamo centrato, mentre sul piano personale non ho giocato le ultime cinque partite dopo essere stato anche capitano. Però non so bene cosa sia successo, sono rimasto un po’ nel limbo».

Trattativa estenuante – «Ovviamente speravo che l’affare si chiudesse prima, ma non mi sono mai comportato in modo scorretto col Nottingham. So bene he le operazioni a volte durano tanto e col Bologna c’è voluto tempo, ho dovuto pazientare anche perché era coinvolto un altro giocatore, però l’intervista che ho rilasciato (si parlava di ‘vergogna’ relativamente al tira e molla del club inglese, ndr) non è stata tradotta bene dal tedesco all’inglese».

Atalanta, cambio di status – «Tutto arriva ovviamente grazie ai risultati. Nella stagione 2017-2018 facemmo 72 punti e andammo in Europa League, in quella dopo non riuscimmo ad entrarci uscendo ai playoff, questo per dire che bisogna sempre lavorare duro all’interno di un percorso di tre-quattro anni. Quando riesci ad inanellare tante buone prestazioni acquisisci la consapevolezza di poter vincere con chiunque, però serve tempo».

Gasperini attaccato – «Non ha senso ciò che si dice su di lui, senza il suo apporto l’Atalanta non sarebbe arrivata dov’è ora. Il mister mi ha aiutato tanto nel mio processo di crescita, a lui devo moltissimo».

Un calcio attraente – «A Bergamo ho ancora diversi amici e ho sempre seguito il campionato di Serie A, nei mesi scorsi ho parlato con alcuni giocatori dell’Atalanta e mi hanno illustrato le difficoltà riscontrate contro il Bologna. Quando è arrivata la chiamata dei rossoblù è stato più facile dire di sì: mi piace la filosofia di Motta, arrivo da una squadra che praticava un calcio difensivo e quando ho parlato col mister ho capito che venire qui era la scelta giusta».

Posizione in campo – «Preferisco giocare da 6 o da 8 (mediano o mezzala, ndr), per citare la vecchia numerazione».

Possibile capitano – «Non importa chi indossa la fascia, conta solo giocare e farlo nel modo migliore».

Aebischer rivedibile – «Michel non mi ha ancora portato a fare un giro in città, esce solo con la sua ragazza (ride, ndr)».