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Lucumí: “Sartori e il progetto del Bologna mi hanno convinto subito. Voglio adattarmi il prima possibile, sabato a Milano ci sarò”

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Oggi pomeriggio al centro tecnico Nicolò Galli di Casteldebole è stato presentato alla stampa Jhon Lucumí, 24enne difensore centrale che il Bologna ha prelevato a titolo definitivo dal Genk per 8 milioni di euro. Il colombiano (maglia numero 26) è stato introdotto dal d.t. Giovanni Sartori, che ha speso per lui parole molto importanti.

Introduzione di Sartori – «Lucumí, nonostante la giovane età, ha grande esperienza internazionale e vanta alcune presenze in Nazionale. L’avevo già seguito all’Atalanta, poi ho saputo che anche qui a Bologna lo stavano monitorando da tempo. Grazie alla combinazione contrattuale favorevole siamo riusciti a portarlo qui, dove speriamo possa affermarsi come giocatore ancora più importante di quanto già non sia».

Colpito dal progetto – «In Belgio il campionato è iniziato prima che in Italia, quindi ho disputato alcune partite col Genk mentre c’erano ancora voci di mercato che mi riguardavano, mantenendo sempre la mia professionalità. Quando ho saputo che l’interessamento del Bologna era concreto ho subito accettato: il direttore Sartori mi ha fatto sentire desiderato e il progetto mi piace da ogni punto di vista, avrò la possibilità di lavorare assieme a tanti giocatori forti. Un’offerta del Barcellona? Non ne ho mai saputo niente».

La ‘chioccia’ Medel – «In Sudamerica lo conoscono tutti: Gary ha fatto la storia della Nazionale cilena, ha vinto tanto e ha grande personalità, e sono sicuro che potrà aiutarmi tantissimo nel prosieguo della mia carriera».

Percorso di crescita e idoli – «Sabato sera a Milano sarò a disposizione. È presto per dire in cosa posso migliorare, prima dovrò conoscere bene i miei compagni e la squadra, e a quel punto capirò dove devo crescere. Posso giocare sia a tre che a quattro, l’importante è che venga schierato a sinistra in modo da usare il mio piede forte. I miei modelli? Mi ispiro a Ivan Cordoba e Mario Yepes».

Prime impressioni – «Col mister ho parlato di campo, sto imparando i movimenti che mi consentano di adattarmi al meglio. Contro il Verona ho visto all’opera una squadra che ha cercato di vincere fino all’ultimo con ordine e la tendenza a giocare sempre il pallone».

L’Europa nel destino – «Nella mia famiglia amiamo tutti il calcio e mio padre mi ha sempre fatto vedere i campionati europei, compresi la Serie A e La Liga. I miei genitori mi hanno appoggiato fin da piccolo, mio padre mi ha spronato ad andare a giocare al Deportivo Cali e da lì mi sono guadagnato la chiamata del Genk. Ora sono qui a Bologna con la mia fidanzata e spero che i miei genitori possano raggiungermi presto».

Super accoglienza – «Non ho ancora avuto la possibilità di visitare al meglio la città, ma me ne hanno parlato molto bene e in generale mi sono sentito subito accolto benissimo».

Foto: bolognafc.it