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Mihajlovic: “Fisicamente siamo in crescita e mi aspetto di più da tutti, anche da me”. Mbaye: “Rispetto le scelte del mister, col Senegal credevamo nella vittoria”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questa mattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic e dal difensore Ibrahima Mbaye, fresco campione d’Africa col Senegal, alla vigilia di Lazio-Bologna, partita valida per la 25^ giornata di Serie A 2021-2022 in programma domani alle 15.

Mihajlovic: altra possibile svolta – «Quella dell’andata fu la prima partita col nuovo modulo e arrivò una bella vittoria, ora la Lazio è reduce dalla brutta sconfitta in Coppa Italia ma a Firenze aveva fatto molto bene: sarà dura, ma non è sempre detto che debba prevalere la più forte. Fisicamente siamo in crescita rispetto alle gare precedenti e abbiamo recuperato diversi giocatori, mi aspetto una partita migliore rispetto a quella con l’Empoli. Nella vita, se vuoi andare veloce, devi prima imparare ad andare piano, e domenica scorsa ho visto dei passi avanti contro una squadra con un’ottimo rendimento esterno. Domani ci aspetta un’altra sfida importante, l’abbiamo preparata bene e sono fiducioso: io penso come sempre di poter vincere, poi vediamo cosa succede».

Mihajlovic: Lazio altalenante – «Trovare continuità di risultati è difficile, magari la Lazio attuale è entrambe le squadre viste nell’ultima settimana. Hanno cambiato allenatore e occorre tempo per assimilare i dettami di Sarri, di certo a Firenze avevano fornito una prestazione meravigliosa. Non so se alla fine riusciranno ad andare in Europa League o addirittura in Champions, ma credo che man mano le qualità dei biancocelesti emergeranno».

Mbaye: il trionfo del gruppo – «Abbiamo iniziato il ritiro a Bafoussam il 27 dicembre, lavorando sodo ogni giorno: nessuno lo diceva apertamente, ma ognuno dentro di sé sapeva che l’unico obiettivo era alzare la coppa, pensavamo solo a quello. Abbiamo incontrato vari ostacoli lungo il percorso, a cominciare dal COVID, ma tutti quelli che sono stati chiamati in causa hanno fatto alla grande il loro dovere».

Mihajlovic: richiamo di preparazione – «L’ultimo vero allenamento tutti insieme l’avevamo fatto a dicembre prima del Sassuolo, la recente sosta del campionato ci ha permesso di resettare un po’ tutto e iniziare a recuperare la miglior condizione. Non siamo ancora al top, ma continuando a lavorare così ritroveremo brillantezza e miglioreremo di partita in partita».

Mihajlovic: due campioni continentali – «Sicuramente le vittorie aiutano ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio valore. Per esempio, dopo il successo in Coppa America ho ritrovato un Dominguez diverso, con più fiducia in sé stesso. In settimana Eriksson ha dichiarato che da calciatore pensavo di essere il migliore in tutto: nei fatti non era così, ma io lo pensavo davvero e in campo portavo quel tipo di mentalità. Nella vita bisogna essere un po’ presuntuosi per diventare più determinanti e trascinare il gruppo, e senza dubbio i successi in Nazionale permettono di crescere sotto questo aspetto».

Mihajlovic: Mbaye poco utilizzato – «Ibra si è sempre allenato e comportato bene, come ragazzo e professionista non gli posso dire nulla. Sono pagato per fare delle scelte, ma in casi del genere mi dispiace molto soprattutto dal punto di vista umano. Quando invece trovi elementi poco disponibili o che si impegnano meno in allenamento, lasciarli fuori è un dispiacere minore. Anche io a volte ho sbagliato nei suoi confronti, perché pensavo che altri giocatori in determinati momenti mi potessero dare più di lui».

Mbaye: nessuna polemica – «Sicuramente ho sbagliato qualcosa pure io. Rispetto le scelte del mister, e se mi lascia in panchina cerco di lavorare più forte in settimana per fargli cambiare idea. Credo sia una questione prettamente tecnica e non di atteggiamento, altrimenti sarei stato convocato nel suo ufficio».

Mihajlovic: decimo posto alla portata – «Non penso che quattro punti di distacco dalla parte sinistra della classifica rappresentino una distanza insormontabile, abbiamo anche un match in meno da giocare in casa. Sono convinto che lotteremo fino in fondo per arrivare tra le prime dieci, che è il nostro obiettivo principale oltre a valorizzare i giocatori, specie quelli giovani che necessitano di tempo. Non sarà facile ma vi garantisco che qui nessuno mollerà, io per primo. Non penso che manchino le motivazioni, sappiamo ciò che è successo nell’ultimo mese e che quando si cade bisogna avere la forza di rialzarsi: lo dimostreremo di partita in partita».

Mihajlovic: Schouten e Dijks, recuperi diversi – «Schouten si sta allenando bene, alterna momenti con la squadra ad altri in cui porta avanti il suo lavoro di prevenzione, va gestito nel modo giusto ma la sua condizione sta migliorando. Anche Dijks si sta allenando e comportando bene, domani dovrebbe giocare dall’inizio a sinistra: dentro un gruppo possono capitare degli screzi ma poi ci si chiarisce, lui resta un giocatore del Bologna e come tale lo prendo in considerazione».

Mihajlovic: Arnautovic in crescita – «Contro l’Empoli credo che Arnautovic abbia fatto la sua miglior partita da quando è qui, ora non averte più dolori e sta lavorando bene, forte anche del suo carattere. Meno un attaccante pensa al gol e più è facile che arrivi, poi è chiaro che ritrovare la rete lo aiuterebbe a sentirsi ancora meglio».

Mihajlovic: Barrow arma preziosa – «Barrow è rientrato dalla Coppa d’Africa senza problemi, sul piano fisico è a posto, adesso mi aspetto che faccia meglio rispetto al girone d’andata. Ma a dire il vero mi aspetto di più da tutti quanti, anche da me stesso».

Mbaye: il peso del c.t. e del capitano – «Cissé è stato fondamentale, soprattutto perché è un grandissimo motivatore. In un allenamento eravamo così pochi che ha deciso di fare la partitella insieme a noi, e si è impegnato talmente tanto che alla fine su un intervento in scivolata si è pure fatto male (sorride, ndr). Come leader all’interno della squadra cito Koulibaly, il capitano: avere a capo del gruppo una figura così fa tutta la differenza del mondo».

Mihajlovic: serve equilibrio nei giudizi – «Dopo che una squadra ha vinto, si parla sempre di una grandissima atmosfera, delle cose che hanno funzionato alla perfezione e così via. Ma parlare dopo è facile, bisognerebbe invece prendersi la responsabilità di parlare prima degli aspetti positivi e negativi. Non ho mai sentito dire qualcosa di negativo su una squadra che ha vinto, mentre quella che ha perso magari per un episodio ha sbagliato tutto: si passa da un eccesso all’altro e non è giusto. C’è sempre tanto lavoro dietro e vincere non significa automaticamente aver fatto tutto bene, così come perdere non significa aver sbagliato ogni cosa».

Mihajlovic: opzioni in mediana – «Penso che Aebischer sia più simile a Schouten che a Svanberg: Mattias ha più gamba e un maggior senso del gol, Michel più geometrie. Per quello che ho potuto vedere e capire in questi pochi giorni, Aebischer è più il cambio di Schouten, ma può ricoprire tutti i ruoli di un centrocampo a tre e giocare anche a due. Diciamo che Aebischer è un po’ più offensivo di Schouten e un po’ meno di Svanberg, quindi potrei schierarlo anche in coppia con Mattias».