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Mihajlovic: “Ora siamo più equilibrati ma ricordiamoci di Empoli, senza intensità la qualità non basta”. Barrow: “Con Arnautovic mi trovo bene, devo fare molto meglio dell’anno scorso”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate questa mattina in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic e dall’attaccante Musa Barrow alla vigilia di Bologna-Venezia, gara valida per la 13^ giornata di Serie A 2021/22 in programma domani alle 15.

Mihajlovic: pilota automatico – «Innanzitutto voglio ringraziare pubblicamente la squadra per la serietà con cui ha lavorato in mia assenza, sembra che io non serva più (sorride, ndr). Dobbiamo essere orgogliosi di aver trovato la strada giusta, ma il cammino è ancora molto lungo: dipende solo da noi. I ragazzi hanno tanto entusiasmo, e questo è sempre un elemento positivo».

Mihajlovic: attenzione al Venezia – «Dopo la pausa ci sono sempre delle difficoltà, visto il periodo trascorso senza i nazionali, ma non deve essere una scusa: è un orgoglio, vuol dire che società ha scelto bene i giocatori. Fin qui il Venezia ha raccolto dodici punti, che per una neopromossa non sono pochi, e ha battuto Fiorentina e Roma. E poi Zanetti è un allenatore molto bravo e preparato, quindi so che ci metteranno in difficoltà. Tecnicamente siamo superiori ma questo non basta, serve sempre il giusto atteggiamento. Spero in uno Dall’Ara pieno per quanto possibile, perché abbiamo bisogno del calore del pubblico. Ovviamente mi auguro che non si ripeta una partita simile a quella di Empoli, ma adesso siamo diversi rispetto a quel giorno».

Mihajlovic: quasi tutti a disposizione – «Non vedo fisicamente la squadra da mercoledì ma so che stanno tutti bene, i piccoli problemi di Theate sono superabili e in più abbiamo Bonifazi e Viola: sono tutti disponibili tranne De Silvestri, Kingsley e Schouten».

Mihajlovic: Sansone arma in più – «Per noi Sansone è un giocatore importantissimo, quando entra lo fa sempre bene e tutti devono prendere esempio da lui: si può e si deve essere decisivi anche a partita in corso. Con questo modulo, come ha spiegato lo stesso Nicola, si trova bene perché lui nasce seconda punta, e quando Barrow partirà per la Coppa d’Africa sarà una soluzione».

Barrow: feeling con Arnautovic – «Con Marko mi trovo bene, è un giocatore davvero forte e importante per noi, perché ci aiuta a tenere su il pallone e a farci salire: sono molto contento di averlo in squadra e come compagno di reparto»

Barrow: rendimento al top da seconda punta – «Gioco dove c’è bisogno e dove mi mette il mister, non ci sono problemi, la cosa fondamentale è allenarsi bene e aiutare poi la squadra a vincere. Sul piano della condizione fisica, avendo superato a pieno il COVID, ora sto decisamente meglio».

Mihajlovic: Barrow e lo spogliatoio multietnico – «Quando ho conosciuto Barrow non mi guardava nemmeno mentre parlavo, allora gli dicevo: “Guardami negli occhi”. Ma nella sua cultura è una mancanza di rispetto, viene percepita come una sfida. Musa è timido ma ha un cuore d’oro: sa bene perché qualche volta mi arrabbio con lui, semmai dovrà preoccuparsi quando non mi arrabbierò più… Lo spogliatoio con tante nazionalità diverse è una costante scoperta, bisogna capire e rispettare la cultura di ciascun ragazzo. Non bastano dieci lauree per fare l’allenatore, te ne manca sempre una, ma è un mestiere stimolante perché ti fa crescere come uomo: anche dai giocatori si può imparare molto».

Mihajlovic: Skov Olsen alla Perisic – «Per sostituire Lollo abbiamo tre soluzioni, ovvero Skov Olsen, Mbaye e Hickey. Domani la scelta sarà tra Skov Olsen e Mbaye: vediamo cosa mi suggeriranno gli ultimi allenamenti, poi sarà la notte a portarmi consiglio. Con Andreas ci ho parlato, anche a me è capitato di giocare in un altro ruolo, ero un calciatore offensivo e sono finito in difesa. All’inizio non ero felice, poi però ho capito che saper anche difendere ti completa, e questo l’ho detto al ragazzo. Lui, pur sapendo di essere diverso da De Silvestri, ha tutte le caratteristiche per fare il quinto, può ad esempio seguire le orme di Perisic».

Mihajlovic: Medel incontenibile – «Il ‘problema’ di Medel è che ha sempre tanta voglia di giocare, e quando non può giocare vuole tornare a disposizione subito, magari forzando i tempi. L’anno scorso mi sono fidato ma, come sapete, si è fatto male due volte, perciò da lì mi sono imposto di decidere sempre e solo io».

Mihajlovic: nessuno dimentica Orsolini – «Orsolini è rimasto lo stesso, ha un bellissimo carattere perché è sempre sorridente e non capisci quando sta male. Immagino possa essere scontento del fatto che stia giocando meno, ma in questo modulo può fare tranquillamente la seconda punta e in qualche spezzone di match anche il quinto di centrocampo: per noi resta importante, è una bella soluzione in più, specie se continua ad allenarsi come sta facendo».

Barrow: traguardi stagionali – «L’obiettivo principale è fare meglio dell’anno passato (lo interrompe Mihajlovic, sorridendo: “E non dovrebbe essere difficile…”). Abbiamo una squadra piuttosto giovane in cui gli elementi più esperti ci danno una grossa mano, così come il mister, adesso dobbiamo riprendere da dove avevamo lasciato prima della sosta. La doppia cifra di gol? Intanto anche io devo fare meglio, molto meglio dello scorso campionato, poi vediamo alla fine (sorride, ndr)».

Barrow: Coppa d’Africa a gennaio – «Per noi del Gambia sarà l’esordio assoluto nel torneo: cercheremo di tenere a freno l’emozione, pensando di partita in partita, poi vedremo dove saremo arrivati. Adesso però è ancora presto, sono concentrato sul Bologna».

Mihajlovic: maggiori sicurezze – «Il nuovo assetto ci consente di essere più equilibrati, fino a poco tempo fa facevamo qualcosa di diverso ma ora dobbiamo pensare al bene della squadra, adattandoci e trovando la giusta stabilità».

Mihajlovic: primi giorni da bolognese onorario – «La cittadinanza è un riconoscimento prestigioso che mi riempie di orgoglio, ho aggiunto un altro importante capitolo alla storia della mia vita. Non è una cittadinanza dettata dai meriti sportivi ma dalla qualità umana che evidentemente sono riuscito a trasmettere: anche quando giocavo, per me era più importante sentir dire che ero una brava persona piuttosto che un bravo calciatore».

Mihajlovic: Saputo e Chantal in tribuna – «Il presidente sa che dopo Empoli i primi ad essere arrabbiati eravamo noi, domani speriamo di dargli una soddisfazione: per noi è un obbligo morale. È sempre rimasto accanto alla squadra, soprattutto nei momenti difficili, e il match del Castellani è stato senza dubbio il punto più basso. Chissà, forse con me in panchina le cose sarebbe andate diversamente, ma non avremo mai la controprova. Domani giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico, e oltre alla qualità dovremo metterci tanta intensità. Oltre a Saputo ci sarà anche Chantal, e speriamo di fare felice pure lei».