Mihajlovic:

Mihajlovic: “Stiamo recuperando giocatori, finalmente avremo anche noi 5 cambi. Sul mercato niente prestiti, penso alla salvezza ma non firmo per il 12° posto”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate oggi pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic, alla vigilia di Fiorentina-Bologna.

Questo Bologna non molla mai – «La nostra è una squadra che gioca sempre per vincere, e per riuscirci punta a fare un gol in più degli avversari. Certo, qualche volta mi piacerebbe andare avanti nel punteggio, ma è anche importante sapere che quando finiamo sotto non molliamo mai. Le prestazioni ci sono quasi sempre state, l’importante è saper reagire, anche se partire da una situazione di svantaggio è complicato. Da quando sono arrivato qui, comunque, sono state più le volte in cui abbiamo rimontato di quelle in cui non ci siamo riusciti».

Avanti con Da Costa – «Ravaglia non è ancora pronto. Prima stava benissimo, adesso che potrebbe giocare si è fatto male, forse aspetta che Skorupski torni disponibile per mettersi tranquillo (sorride, ndr). Battute a parte, la mia scelta di puntare su di lui non era stata una bocciatura per Da Costa, Angelo lo conosco bene fin dai tempi della Sampdoria e so cosa mi può dare. Ci tenevo a vedere come il ragazzo si comportava in partita, visto che in allenamento è uno che si distingue».

Il punto sui giovani – «Di recente Vignato è stato sicuramente tra i migliori, pur giocando a destra, perché lui rende molto di più partendo da sinistra. Riguardo a Schouten, quando c’è siamo una squadra, quando non c’è un’altra: è fondamentale per dettare i tempi di gioco, per la sua intelligenza, per come pulisce i palloni e te li dà al momento giusto e coi giri giusti. Sì, tra i ragazzi è quello che mi ha sorpreso maggiormente. Tomiyasu l’anno scorso ha fatto una bella stagione da terzino, quest’anno da centrale ha qualche difficoltà perché il campionato italiano è difficile e piuttosto fisico. Lui ha sì fisicità, ma non ha ancora quella scaltrezza, quella furbizia che potrebbe avere un difensore cresciuto da un’altra parte. Quando tu gli insegni una cosa lui la fa, come un soldatino, però per via della cultura calcistica da cui proviene è poco furbo, pecca un po’ d’ingenuità, ma sono sicuro che continuando a giocare in Italia imparerà. Barrow era partito bene e adesso sta vivendo un momento di flessione, partita dopo partita tornerà ai suoi livelli, Svanberg ora è continuo ma da lui mi aspetto ancora di più perché ha la qualità e tutte le carte in regola per essere sempre decisivo. Hickey aveva fatto bene all’inizio e poi è un po’ calato, come normale che sia per un ragazzo di 18 anni. In generale sono fiducioso, abbiamo tanti ragazzi di grande prospettiva».

Sfida equilibrata al Franchi – «Le partite dopo la sosta sono sempre strane: già questo è un campionato strano, dove il fattore campo non esiste più, se poi ci aggiungiamo anche la sosta… Loro arrivano da due pareggi e dalla vittoria contro la Juventus, noi da tre pareggi in rimonta. Sicuramente la Fiorentina cercherà di sfruttare le sue armi migliori: hanno diversi giocatori importanti, un bel centrocampo, la qualità di Ribery nonostante l’età e infine Vlahovic, che è una forza della natura ed è pure serbo, che non guasta mai (sorride, ndr). In campo hanno sempre due serbi (l’altro è Milenkovic, ndr), quindi partono avvantaggiati sul piano caratteriale, ma devo dire che pian piano anche i miei stanno diventando più serbi (sorride, ndr), perciò sarà una gara equilibrata».

Pausa benefica – «La sosta è servita per recuperare energie psicofisiche: abbiamo disputato quattro partite in dieci-dodici giorni, adesso ce ne saranno tre in sei giorni, per noi è importante continuare a recuperare gli infortunati. Skov Olsen c’è ma non ha i novanta minuti nelle gambe, stesso discorso per Dijks e Hickey, che ha smaltito il COVID, comunque è fondamentale avere tutti o quasi a disposizione. Come giocatori di movimento, oltre ai lungodegenti Mbaye e Santander, abbiamo ancora fuori Sansone, che speriamo di ritrovare in gruppo a breve».

Niente prestiti secchi – «Il mercato inizia il 4, oggi è il 2 e domani c’è la partita, preferisco concentrarmi su quella. E comunque di mercato sono abituato a parlarne con la società, non coi giornalisti. Di sicuro non vogliamo valorizzare giocatori per altri, lo abbiamo fatto una volta con Lyanco solo perché eravamo in grossa difficoltà. La società, come sempre, farà di tutto per prendere giocatori funzionali, che ci servono, cercando di far sì che possano rimanere qui anche in futuro tramite un riscatto».

Una salvezza… ambiziosa – «Voglio innanzitutto arrivare alla salvezza, una volta raggiunta si potrà guardare a qualcosa di più, come la parte sinistra della classifica e il record di punti. Il primo obiettivo su cui mi sto concentrando sono i 40 punti, ma oggi non firmerei per arrivare dodicesimo come l’anno scorso».

Finalmente cinque cambi veri – «Orsolini potrebbe essere pronto per giocare dall’inizio, ma neanche lui ha i novanta minuti nelle gambe. Sapere però di avere come sostituti Skov Olsen e uno tra Barrow e Vignato è un’ottima notizia, e lo stesso discorso vale per Dijks e Hickey. Adesso i cinque cambi li abbiamo, adesso hanno senso anche per noi, prima non avevo la possibilità di farli».

L’anno di Musa – «Barrow è un giocatore di qualità, perciò da lui mi aspetto che faccia quello che sa fare. La società l’ha preso perché gliel’ho chiesto io e ha speso un sacco di soldi, deve tornare a fare le cose che faceva nella scorsa stagione. Come ho dichiarato spesso, lui può giocare bene e segnare, giocare bene e non segnare, giocare male e segnare, ma l’opzione giocare male e non segnare non esiste. Finalmente domani si toglierà quella c…o di fascia dal braccio, altrimenti glielo taglio quel braccio (ride, ndr), e vediamo cosa combinerà. Lui sa che contiamo molto su di lui, però deve restare sereno e pensare solo a fare del suo meglio».

Dominguez, sempre meglio – «Anche Dominguez sta migliorando molto. Prima non l’ho citato tra i ragazzi, pur avendo circa la stessa età, perché lo vedo già ad un livello superiore, è pur sempre un Nazionale argentino. Fin qui ha fatto meglio entrando dalla panchina che partendo da titolare, ma è in crescita e il suo modo di giocare mi piace».

De Silvestri, futuro da centrale? – «Quando andiamo a costruire il gioco, a tre, De Silvestri fa il centrale di destra, mentre quando difendiamo ci mettiamo a quattro e lui fa il laterale. Nel corso di alcune partite ci siamo messi proprio a tre e il terzo di difesa l’ha fatto bene, perché ha fisico, elevazione, esperienza, tutte caratteristiche fondamentali. Anche io ho cominciato da ala sinistra, poi la carriera l’ho chiusa da centrale e ho potuto giocare fino a 37 anni…».