Mihajlovic:

Mihajlovic: “Udinese squadra forte e completa, servirà una grande partita. Vignato in corsa per una maglia, Paz mi ha fatto ricredere”

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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate oggi pomeriggio in conferenza stampa a Casteldebole dal tecnico rossoblù Sinisa Mihajlovic, alla vigilia di Bologna-Udinese.

Al Franchi un Bologna intelligente – «Quella di Firenze è stata una delle nostre migliori prove fuori casa, considerato anche il valore dell’avversario. I ragazzi hanno fatto quello che gli ho chiesto, alcuni non avevano ancora i novanta minuti nelle gambe ma hanno dato comunque il 100%. Ad inizio anno, quando ci ha fatto gli auguri in video, il presidente Saputo ci ha detto che dopo un anno del genere bisogna fare le cose in maniera intelligente. Ha ragione, è un discorso giusto sia nella vita che nel calcio. Sarebbe da fessi commettere gli stessi errori dell’anno scorso, bisogna invece far tesoro dell’esperienza accumulata, cosa che al Franchi in certi frangenti abbiamo fatto. Da qui in avanti mi aspetto sempre prestazioni così, cercando però di migliorare in fase realizzativa. Domenica non mi sono piaciuti i primi e gli ultimi dieci minuti, perché alla fine non abbiamo giocato per vincere ma per non perdere, ma in generale sono soddisfatto».

Bestia (bianco)nera – «Domani cercheremo di cambiare il meno possibile, a parte gli infortuni e la squalifica di Dominguez. L’Udinese è una squadra forte e completa perché ha fisicità, velocità e tecnica, è completa in tutti i reparti, ti concede poco e attacca sempre con almeno cinque-sei giocatori. Anche loro hanno qualche assenza ma non mi interessa, so solo che servirà una grande partita, sfruttando a pieno le poche occasioni che verosimilmente avremo a disposizione».

Esplosioni, sorprese e rinascite – «Contro la Fiorentina ho visto forse per la prima volta Dominguez come me l’aspettavo, come lo abbiamo conosciuto quando siamo andati a prenderlo: interdizione, palleggio, inserimenti, era dappertutto, gli ho fatto i complimenti perché è stata la sua miglior partita in assoluto col Bologna. Anche Paz si sta comportando bene e mi sta facendo ricredere, aveva avuto poche opportunità ma quando l’ho messo in campo ha fatto buone cose, ha pregi e difetti come tutti ma gli attributi non gli mancano: spero continui così. Sono contento per Dijks, comincio a rivedere il giocatore che avevo trovato al mio arrivo, e pure Skov Olsen si sta riprendendo».

Turnover molto ragionato – «Sì, in una delle prossime due gare ravvicinate Barrow potrebbe cominciare dalla panchina, non per demerito suo ma per merito di Vignato, che ha dimostrato pure lui di meritare una maglia da titolare. Questo vale anche per Palacio, che se sta bene parte dall’inizio, e gli altri, cerco di fare come il farmacista col bilancino: se una volta faccio giocare di più uno, la volta successiva do qualche minuto in più ad un altro, gestendo le loro forze».

Guai ad accontentarsi – «Di recente sono arrivati quattro pareggi, ma la nostra mentalità rimane sempre quella di provare a fare un gol in più degli altri e vincere. Dipende da cosa vuoi fare e da quanto osi, sono consapevole che per provare a vincere mi devo prendere dei rischi e sono disposto a farlo. Negli ultimi dieci minuti con la Fiorentina ci siamo accontentati dello 0-0: ecco, io preferisco prendere gol mentre sto provando a vincerla, piuttosto che magari prenderlo lo stesso senza neppure aver provato a farlo. Questa mentalità deve trasmetterla l’allenatore, lavorando tutti i giorni insieme ai ragazzi, cercando di fargli capire che non bisogna accontentarsi mai, nemmeno al cospetto delle big. Bisogna giocarsi le proprie carte senza paura, sapendo che nel calcio non sempre vince il più forte: secondo molti, ad esempio, la Fiorentina è più forte di noi, ma domenica in campo si è visto il contrario».

Fiero di voi – «Sono stato spesso orgoglioso di questi ragazzi, e se alcune volte mi hanno fatto incazzare è normale, come coi figli. L’ultima volta è successo con l’Atalanta, da 2-0 sotto siamo andati a pareggiarla e alla fine abbiamo pure rischiato di vincerla: non abbiamo mai mollato, nonostante avessimo di fronte un avversario molto più forte di noi. In generale sono state di più le volte in cui mi hanno reso orgoglioso che il contrario».

Primi giorni di trattative – «No, col presidente non ho parlato di mercato, ci siamo solo fatti gli auguri. La difesa? Vediamo cosa succederà, di sicuro se parte Denswil deve arrivare qualcuno, al di là di Paz».

Un po’ corti davanti – «In situazioni di emergenza o per qualche minuto, chiunque può essere adattato centravanti, ma quelli che possono realmente farlo sono solo Palacio e Barrow. In futuro ci potrebbe servire anche Vergani, ma al momento è ancora acerbo».

Grande equilibrio in classifica – «Io guardo sopra e sotto, a destra e a sinistra, davanti e dietro, dappertutto (sorride, ndr)».