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Rojas: “Già cercato dal Bologna in passato, ora voglio sfruttare questa grande occasione. Medel un grande, Ronaldinho il mio idolo”

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Questa mattina a Casteldebole è stato presentato alla stampa il cileno Luis Rojas, estroso trequartista che il Bologna ha prelevato in prestito dal Crotone (con l’attaccante Gianmarco Cangiano girato al club calabrese). A fare gli onori di casa il direttore sportivo rossoblù Riccardo Bigon. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal ragazzo classe 2002.

Caratteristiche principali – «Sono un calciatore molto tecnico, so svolgere anche la fase difensiva ma di base preferisco stare in zona d’attacco. Se gioco, avverto la fiducia e mi sento bene, allora riesco ad esaltarmi e a dare il meglio di me».

Voglia di riscatto – «Già da prima del mio arrivo in Italia, nell’estate del 2020, il Bologna mi seguiva, ma alla fine optai per il Crotone pensando che avrei trovato maggiore spazio. Così non è stato, anche se ho dato il massimo e mi sono sempre allenato intensamente. Ora voglio provare a sfruttare questa grande occasione e guadagnarmi la riconferma qui, migliorando di giorno in giorno sia sul piano fisico che su quello mentale».

Allenatore perfetto – «Mihajlovic non ha bisogno di presentazioni, la sua carriera parla per lui. So che sostiene molto i giovani e dà loro grande fiducia, questa è ovviamente un’ottima base di partenza per i ragazzi come me».

Pronto all’uso – «Come detto, fin qui non ho giocato molto, ma fisicamente sto bene e sono pronto a dare una mano, che si tratti della Prima Squadra o anche della Primavera. Il ruolo che prediligo è quello di trequartista, andandomi a cercare spazi tra le linee».

Un idolo in squadra – «Ieri ho seguito Bolivia-Cile, è stata una partita intensa e alla fine è arrivata una vittoria fondamentale, sono davvero contento. Medel è un grande, un vero punto di riferimento, così come Vidal, altro connazionale che apprezzo molto».

Prime sensazioni – «L’impatto con l’ambiente bolognese è stato ottimo, ho avuto l’impressione di essere arrivato in una città molto accogliente».

Un paio di curiosità – «Il mio idolo? Ronaldinho. Il numero di maglia? Volevo il 20, ma era già stato preso (da Aebischer, ndr) e così ho scelto l’11».