Sartori:

Sartori: “Trattative lunghe e difficili, alla fine siamo contenti sia noi che Motta. Sapevo che Dominguez se ne sarebbe andato, mai avuto dubbi su Orsolini”

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Stamattina a Casteldebole, a margine della presentazione ufficiale del nuovo acquisto Alexis Saelemaekers, il d.t. rossoblù Giovanni Sartori ha analizzato a 360 gradi il mercato estivo del Bologna, tracciando il suo personale bilancio. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le sue dichiarazioni.

Passato, presente e futuro – «Sul nostro cammino abbiamo incontrato delle società che hanno allungato le trattative così tanto da farsi quasi perdere la pazienza. Però abbiamo tenuto duro e chiuso quello che dovevamo chiudere. Per gennaio abbiamo già delle idee e proseguiremo come al solito col lavoro di scouting, poi vedremo in base alle opportunità e alle necessità».

Van Hooijdonk il vice Zirkzee – «In attacco siamo contenti così: con l’allenatore volevamo avere due giocatori per ruolo e uno in più, quest’ultimo poteva essere Barrow ma ha preferito andare altrove e gliel’abbiamo permesso».

Una mezza rivoluzione – «Se vogliamo chiamarla così… Ma è stata figlia del mercato: non immaginavamo che Arnautovic potesse avere altre richieste importanti dopo il Milan, a quel punto siamo andati su un attaccante e anche su un altro centrocampista, perché pensavamo più a Dominguez come cessione e non a Schouten. Alla luce di tutto quanto posso dire che siamo stati bravi».

‘Bologna verde’ o ‘Bologna a costo 0’ – «Non siamo arrivati al saldo zero, viste le difficoltà di questo mercato. Riguardo all’età media leggevo che è bassa (24,4 anni, ndr) e mi fa molto piacere: non è stata una cosa studiata ma fisiologica, siamo contenti».

Motta inquieto – «Un po’ di preoccupazione da parte sua c’è sempre stata, purtroppo però i tempi non li decidiamo noi. Capita anche alle altre squadre, vedi il Milan con Jovic acquistato all’ultimo istante. Sono capitate cose non preventivate e così siamo andati di rincorsa, arrivando a ridosso della chiusura. Thiago, come tutti i suoi colleghi allenatori, voleva il grosso della squadra già in ritiro, ma io gliel’ho sempre detto che saremmo arrivati lunghi (sorride, ndr). Alla fine, comunque, si è detto contento del mercato fatto».

Obiettivo sostenibilità – «Non siamo ancora pronti per dire se sia effettivamente così, anche se di sicuro si sono abbassati gli stipendi. Comunque la rosa è stata allestita non guardando solo a quello ma in primis alle preferenze tecniche che avevamo».

Orsolini mai lontano – «Riccardo non si è mai davvero allontanato dal Bologna: è stata una trattativa lunga, ci eravamo presi una pausa di riflessione per concludere bene il campionato. Sapevo che Dominguez non sarebbe rimasto, invece sulla permanenza di Orsolini non ho mai avuto dubbi».

Mercato degli svincolati – «Lo teniamo monitorato ma speriamo di non doverci attingere, vorrebbe dire che abbiamo lavorato bene».

Squadra più competitiva – «Come già detto l’anno scorso, si partiva da una base buona che andava migliorata e ringiovanita. Aspettiamo il verdetto del campo, si vedrà man mano cosa combineremo: siamo partiti bene, dimostrandoci all’altezza degli impegni affrontati, riteniamo di avere una squadra valida e per il momento non ci poniamo obiettivi».

Affari complessi – «Ci sono state tre trattative molto lunghe che ci hanno portato quasi all’esaurimento. L’umore di noi uomini mercato varia come il tempo, giornalmente, di ora in ora in base appunto alle trattative. A volte facevamo un passo avanti e poi due indietro… Per fortuna i giocatori hanno spinto fortemente per venire al Bologna e ci hanno aiutato».

Ferguson e Posch ancora qui – «Lewis e Stefan li abbiamo inseriti subito tra gli incedibili, come altri che poi però hanno spinto per andarsene. Qualche club si è fatto avanti anche per loro due, ma si è trovato davanti un muro».

Thiago in scadenza – «Non cambia niente avere un allenatore in scadenza o con un contratto lungo, conta solo avere un buon allenatore».