Schouten:

Schouten: “Sapevo che sarei tornato, ho lavorato sodo ed è arrivata anche la Nazionale. Vogliamo fare una grande stagione, del rinnovo ne stiamo parlando”

Tempo di Lettura: 3 minuti

La seconda settimana di ritiro del Bologna a Pinzolo si è aperta, per quanto concerne i virgolettati, con la conferenza stampa di Jerdy Schouten. Il centrocampista olandese classe 1997, arrivato in Trentino nelle ultime ore, ha parlato degli incredibili alti e bassi che hanno contraddistinto il suo ultimo anno: prima il lungo stop causa infortunio, quindi il recupero, il ritorno in campo da titolare inamovibile e la convocazione in Nazionale, concludendo con la proposta di matrimonio accettata dalla sua dolce metà Kirsten. Il numero 30 rossoblù ha poi guardato anche al prossimo futuro, tra una stagione anomala per via del Mondiale in inverno e un contratto da rinnovare.

Carico per la ripresa – «Oggi metterò piede in campo per la prima volta, sto bene e non vedo l’ora di iniziare. So di poter aiutare la squadra, ma non penso che vittorie e sconfitte derivino dalla mia presenza o meno. Voglio e vogliamo fare una grande stagione, migliorando il rendimento dell’anno scorso e raggiungendo almeno i 50 punti».

Dall’incubo al sogno – «Non credo nelle favole, penso che se lavori sodo tutto arriva, l’ho sempre fatto e non ho mai pensato che la mia stagione fosse finita. Poi certo, la Nazionale è stata una bellissima sorpresa e infine ho chiesto alla mia ragazza Kirsten di sposarmi? Se ci sposeremo in Italia o in Olanda? Non abbiamo ancora deciso ma chissà, magari in Italia (sorride, ndr)».

Theate bacchettato da Mihajlovic – «Non so se Arthur sia stato poco umile dopo la Nazionale, io posso parlare per me e sono sicuro che non cambierò mai il mio atteggiamento e il mio modo di essere».

De Boer di parola – «Le dichiarazioni dell’anno scorso di Frank de Boer mi hanno inorgoglito e mi hanno dato una spinta ulteriore per arrivare in Nazionale, posto che quel tipo di motivazione era già presente dentro di me».

Obiettivi personali – «Innanzitutto voglio essere più continuo, giocare trentotto partite e non diciotto, e poi migliorare in fase offensiva. A Venezia ho segnato il gol più bello della mia carriera fin qui, non sarebbe male farne almeno un paio così (sorride, ndr)».

A protezione della difesa – «Indipendentemente dal mio compagno di reparto, che sia Nico o un altro, io resto quello più difensivo mentre l’altro gioca più avanti».

Recupero ‘di squadra’ – «Come detto, non ho mai pensato che le cose non sarebbero andate bene, dopo aver compreso l’entità del problema ho stilato un programma di recupero insieme ai dottori e mi sono messo d’impegno. Devo ringraziare i miei genitori, la mia fidanzata, i fisioterapisti olandesi e quelli di Bologna, tutti mi sono stati accanto e mi hanno dato un aiuto determinante».

Contratto in scadenza nel 2024 – «Il mio procuratore sta dialogando col club e in seguito parlerò anch’io coi direttori per quanto riguarda la parte sportiva, al momento questo è tutto».

Mondiale a metà stagione – «Ora come ora non cambia molto, si cerca di partire forte e giocare per vincere quante più partite possibili, poi nel periodo specifico vedremo. A livello mentale il Mondiale non mi condiziona, ovviamente cercherò di dare il massimo per andarci ma consapevole di dover mantenere un certo equilibrio, senza esagerare».

Modello De Jong – «Con Frenkie ho parlato spesso durante le giornate in ritiro, ma non gli sono stato addosso con mille domande (sorride, ndr). Sul campo mi sono limitato a osservarlo, è davvero fortissimo».

Tanti nazionali olandesi dalla Serie A – «Mi fa molto piacere che il massimo campionato italiano sia d’aiuto alla mia Nazionale, è una bella cosa e speriamo che questo trend continui».

Pillole di mercato – «Strand Larsen lo conosco poco perché lui è arrivato in Olanda quando io sono venuto in Italia. Van Hooijdonk invece lo conoscevo dai tempi del NAC Breda, dove segnava molto spesso. Se può dare qualcosa al Bologna? Certo che sì, altrimenti non sarebbe qui».