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Zirkzee: “Bologna scelta convinta, Motta un allenatore top: lavorando sodo ne verremo fuori. Mi piacerebbe giocare con Arnautovic”

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Dal suo arrivo a Bologna, avvenuto lo scorso 30 agosto, è già passato più di un mese, ma solo stamattina Joshua Zirkzee è stato presentato ufficialmente alla stampa. Nel mezzo, 5 partite di campionato disputate dalla squadra e, per lui, solo 2 presenze, superando di poco la mezzora di gioco sul rettangolo verde. Acquistato per spalleggiare in attacco Marko Arnautovic, l’olandese ex Bayern Monaco è finito dentro un vortice di prestazioni e risultati negativi che ha portato all’esonero di Sinisa Mihajlovic, e ora con Thiago Motta e il ritorno al 4-2-3-1 gli spazi a sua disposizione sembrano essersi ulteriormente ridotti. Il ragazzone classe 2001, però, non dispera e anzi, si mostra determinato a ritagliarsi un ruolo importante sul palcoscenico rossoblù. Ecco tutte le dichiarazioni rilasciate stamattina dal numero 11, anticipate da quelle del d.t. Giovanni Sartori.

Introduzione di Sartori – «Joshua è considerato un prodigio, dopo aver debuttato molto presto col Bayern. Noi crediamo molto in lui, ha grandi doti tecnico-tattiche e può giocare sia vicino ad Arnautovic che al suo posto. Dopo la difficile stagione di Parma, con un infortunio che lo ha condizionato, si è ripreso disputando un ottimo campionato nell’Anderlecht e guadagnandosi un posto fisso nell’Olanda Under 21, insieme a Kasius. Siamo davvero molto contenti di averlo qui con noi».

Il Bologna prima di tutto – «Ho buonissime sensazioni riguardo al Bologna e all’allenatore. Ho fatto una scelta convinta, sono venuto qui non solo per ritrovare la Serie A ma anche e soprattutto per il club. Il mio obiettivo è ovviamente quello di giocare il più possibile e mi sto allenando duramente per aiutare la squadra. Fisicamente sto bene, anche se non ho la condizione atletica di chi gioca sempre novanta minuti. Cambio di tecnico e di modulo? Quando accetti una nuova destinazione lo fai con l’idea di trovare più spazio altrove, e ovviamente in un modulo con una sola punta quella è Arnautovic, ma credo che avrei detto di sì lo stesso perché le sensazioni che mi ha dato il Bologna erano e sono rimaste ottime».

Scacciare la crisi – «Adesso usiamo uno schema diverso ma come detto non ho alcun problema, considero Motta un allenatore top e ritengo che la squadra abbia semplicemente bisogno di un po’ tempo per trovare i giusti meccanismi. Dobbiamo allenarci forte per uscire da questa situazione, è l’unico modo: sono sicuro che già nel prossimo match faremo bene».

Meglio in coppia – «L’anno scorso nell’Anderlecht ho giocato in un attacco a due e di base, per caratteristiche, mi piace aiutare la prima punta. Senza dubbio mi piacerebbe giocare con Arnautovic: Marko è un top player, è forte fisicamente, tecnicamente e mentalmente, ed è un grande esempio per tutti noi».

Ambientamento rapido – «L’ambiente che ho trovato mi piace molto: si parlano tante lingue, anche il tedesco e l’olandese, e il gruppo mi ha accettato alla grande. Mi sono sentito subito a casa, poi la città è bella e si vive bene».

Fase di transizione – «Non è mai semplice quando cambi in corsa dopo aver lavorato per tanto tempo con un allenatore, perché la squadra ha ormai incamerato determinati meccanismi, comunque sono sicuro che faremo vedere le nostre capacità anche con Motta».

Bayern, è un arrivederci – «Di recente non ho parlato con Nagelsmann, appena il mister ha saputo del mio arrivo qui mi ha detto che era veramente felice e mi ha fatto gli auguri. In un futuro lontano vorrei tornarci, del resto a chi non piacerebbe giocare per il Bayern Monaco? È un sogno che si realizza, che diventa realtà. Se mi è dispiaciuto che non abbiano puntato su di me? No, sono stati molto chiari fin dall’inizio e sapevo che sarei dovuto andare altrove per trovare spazio e crescere».

Un grande amico in rosa – «Quando è nata la possibilità di venire qui ne ho parlato con Jerdy, che conosco dall’età di 13 anni, con Denso no perché al nostro primo incontro in Nazionale non c’era ancora alcuna trattativa. Io e Schouten giocavamo nello stesso club giovanile e arrivavamo sempre insieme al campo, eravamo vicini sull’autobus».

Hobby e modelli – «Non mi piacciono troppo i social. Di solito vengo qui a Casteldebole, mi alleno, porto a spasso il cane e gioco un po’ alla PlayStation. Il mio idolo? Ronaldinho».

Traversa contro l’Empoli – «Sì, posso considerarlo un errore. Non ero messo benissimo col corpo ma potevo sicuramente fare meglio».

Foto: bolognafc.it