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Arnautovic: “L’esonero di Sinisa un momento molto amaro, ma la vita va avanti. Sul campo possiamo e dobbiamo dimostrare di più”

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Intervistato ieri nel ritiro dell’Austria a Vienna, Marko Arnautovic ha esternato le sue sensazioni su questo inizio di stagione decisamente intenso vissuto con la maglia del Bologna, tra gol (già 6, miglior bomber della Serie A), risultati poco soddisfacenti (attualmente i rossoblù sono sedicesimi) e una difficile separazione, quella dal grande amico Sinisa Mihajlovic. Con la Nazionale, invece, una mancata qualificazione al Mondiale ma anche un record assoluto di presenze a portata di mano: ora sono 102, ma giocando le prossime sfide di Nations League contro Francia e Croazia arriverebbe a 104, superando in vetta la bandiera Andreas Herzog. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate da ‘Arna’.

Capocannoniere amareggiato – «La classifica cannonieri non mi interessa più di tanto, ma di sicuro sono soddisfatto per aver già segnato sette gol. In primis, però, penso sempre alla squadra, e sei punti in sette partite non sono affatto un bel bilancio: sul campo possiamo e dobbiamo dimostrare di più, le nostre ambizioni sono superiori».

Mihajlovic esonerato – «Il suo addio è stato un momento molto amaro per me. Con lui avevo un rapporto particolare, non era solo il mio allenatore ma anche un amico, meglio ancora un fratello maggiore. Come squadra abbiamo trascorso gli ultimi mesi al suo fianco e sofferto insieme a lui, ma la vita deve andare avanti per ognuno di noi. Spero che le cose per Sinisa migliorino sempre più e che torni presto ad essere quello di prima».

Sfortuna ed errori – «Fin qui siamo stati anche sfortunati: contro la Lazio, ad esempio, se non fossimo rimasti pure noi in dieci così presto l’avremmo vinta, ne sono sicuro. Più in generale, abbiamo sprecato troppe occasioni da rete in questa prima fase di stagione. Non so cosa ci manca, non sono io l’allenatore e non mi lamenterò mai della squadra o dei singoli giocatori: si perde e si vince tutti assieme».

Vicino al record di presenze – «Per me e la mia famiglia è un onore aver disputato oltre cento partite con la maglia dell’Austria. Le prossime saranno due gare importanti ma non speciali, nel senso che per me l’orgoglio e la gioia di far parte della Nazionale sono sempre gli stessi, non gioco per i record: amo il calcio e vado in campo per divertirmi, la cosa fondamentale è vincere e raggiungere traguardi importanti insieme al gruppo».

Foto: Getty Images (via OneFootball)