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Barrow: “Con Motta mi trovo bene, ora che mi sono sbloccato non devo fermarmi. Apprezzo molto i bolognesi e la loro educazione”

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Fra i protagonisti rossoblù intervistati durante la 65^ puntata di Bfc Week, l’appuntamento settimanale di Bfc Tv che racconta il Bologna a 360 gradi, c’è l’attaccante Musa Barrow. Il gambiano classe 1998, che si è sbloccato l’11 settembre contro la Fiorentina, è chiamato a vivere un campionato fatto di continuità in termini di prestazioni e reti, riuscendo finalmente ad imporsi sul palcoscenico della Serie A e a trascinare la squadra verso una zona di classifica più nobile. Molto legato a Sinisa Mihajlovic ma favorevolmente colpito, per sua stessa ammissione, dal nuovo tecnico Thiago Motta, il numero 99 ha parlato così:

In forma e determinato – «Sto recuperando dalla botta presa contro l’Empoli, lavoro per tornare in forma il prima possibile. Le partite contro le big sono sempre le più belle, quindi andremo a Torino con la testa libera e cercando i tre punti: la Juventus sta vivendo un momento di difficoltà e vorrà vincere, ma vogliamo farlo anche noi».

Prima settimane con Thiago – «Mi sto trovando bene con Motta, non andare via in Nazionale e rimanere a lavorare con lui qui a Casteldebole mi ha aiutato a conoscerlo. Sono molto contento, il mister parla con tutti ed è sempre disponibile: ci chiede maggiore intensità, di giocare come collettivo e di aiutare sempre il compagno, e vuole che giochiamo la palla in ampiezza e cercando la profondità».

Voglia di doppia cifra – «Il gol mi è mancato, certo, ma un calciatore deve sempre dare il massimo anche quando non segna e io lo faccio sempre. Quando non arrivano i gol devi lottare, poi quando ti sblocchi non ti devi fermare: so che alla fine saranno i miei numeri a parlare».

Bologna e i bolognesi – «Bologna mi piace veramente tanto, ogni volta che vado in centro mi rendo conto di quanto sia viva, tra cittadini e turisti. I tifosi sono tutti educati, ce ne sono alcuni che mi seguono anche per centinaia di metri perché vorrebbero una foto ma sono troppo timidi per chiedermela, e quando me ne accorgo sono io ad avvicinarmi a loro. Apprezzo che non vogliano disturbarmi, ma a me fa piacere e so che queste sono le piccole cose che un calciatore può fare per rendere felice un suo sostenitore».