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Bigon: “Grazie a Saputo possiamo rinforzarci anche in un momento difficile. Non smantelleremo la rosa, per Arnautovic restiamo in attesa”

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Questo pomeriggio Riccardo Bigon, direttore sportivo del Bologna, è stato intervistato da Marcello Giordano su Radio1909 durante il programma Fede Rossoblù, e ha fatto il punto della situazione in casa felsinea a due giorni dall’apertura ufficiale del calciomercato. Di seguito tutte le sue dichiarazioni, suddivise per argomenti principali.

Si torna in campo – «Oggi si ritrova una parte della rosa, l’allenamento inizierà alle 17 ma prima si procederà con dei passaggi che ormai sono diventati rituali, ovvero i tamponi e i test sierologici. La squadra non sarà al completo, alcuni ragazzi stanno partecipando a delle competizioni con le loro Nazionali e altri hanno dovuto disputare alcune partite sempre in Nazionale agli inizi di giugno, e per questo godranno di qualche giorno di riposo in più. Quello di oggi, quindi, è una sorta di stacco dalle vacanze, perché siccome il campionato è finito il 23 maggio abbiamo valutato che fosse bene non aspettare troppo prima di riprendere. Da oggi partirà dunque una cinque-sei giorni di allenamenti, poi la squadra godrà di altrettanti giorni liberi fino al ritrovo in sede previsto per il 12 luglio».

L’identità del club e la forza del progetto – «Credo che in questi anni si sia costruito tanto, il Bologna ha avuto il merito di ritagliarsi una precisa identità e oggi siamo riconosciuti dappertutto per la solidità societaria e il preciso target tecnico che abbiamo stabilito e intrapreso, ottenendo risultati importanti. Il primo obiettivo resta quello di vincere più partite possibili e migliorare di anno in anno la nostra situazione di classifica, ma certamente esserci instradati sul binario di crescita che il club ha scelto è un traguardo importante, perché navigando a vista è molto meno probabile che arrivi qualcosa di buono. Il Bologna è una realtà ben definita e non è una cosa scontata, perché spesso nel calcio il lavoro di una società viene interrotto da mille condizionamenti esterni. Noi abbiamo avuto la forza di proseguire sulla nostra strada, confermando il mister e un gruppo di giocatori consolidato, il che ci trasmette la convinzione di poter continuare il nostro percorso nel miglior modo possibile».

Aspettando Arnautovic – «Arnautovic in questo momento è tesserato con un altro club e non posso fare particolari dichiarazioni, pur rendendomi conto che la sua recente prestazione in Nazionale contro l’Italia abbia amplificato l’interesse generale nei suoi confronti. Non possiamo far altro che aspettare e vedere nei prossimi giorni come si svilupperanno le cose: posso solo dire che lo riteniamo un ottimo calciatore dalla grande personalità e non avevamo bisogno di altre dimostrazioni per esserne convinti, ha un curriculum di un certo tipo e la sua storia parla da sé».

Una garanzia di nome Saputo – «La grande forza del club, anche in un momento economicamente non facile come quello che stiamo attraversando, è avere un presidente che ci permette di lavorare con tranquillità senza metterci particolari paletti. Il mercato deve ancora entrare nel vivo ma appare già abbastanza ingessato, com’era prevedibile date le problematiche a cui tutte le società del mondo stanno andando incontro in seguito a queste ultime due stagioni. Saputo però è innamorato di questa squadra, ci resta vicino e ci permette di intervenire sulla rosa anche in una situazione del genere, per cui è possibile che prima ancora che il Bologna parta per Pinzolo si aggreghino al gruppo alcuni volti nuovi».

Vendere non è obbligatorio, anzi – «Almeno quattro-cinque nostri calciatori sono nel mirino di varie squadre, ma noi non abbiamo la necessità di accettare qualsiasi offerta. La forza che ci garantisce il nostro presidente ci permette di valutare sia le cessioni che gli acquisti senza farci prendere dalla frenesia».

Strategie di mercato – «Fare previsioni sul mercato è difficile, perché può sempre prendere pieghe inaspettate. Una cosa che credo di poter affermare senza problemi è che nel Bologna non ci sarà né una rivoluzione né uno smantellamento della rosa. Dovessero arrivare una o al massimo due offerte all’altezza del valore dei nostri giocatori le valuteremmo con attenzione, ma l’idea è quella di rafforzare la rosa attuale nei settori in cui riteniamo che ci sia più necessità di intervenire. La nostra idea attuale è questa e credo che la porteremo avanti fino alla fine, anche se a tutti gli effetti il mercato deve ancora cominciare e chiuderà tra due mesi, quindi il discorso è ancora lungo».

L’immagine del BFC – «Un elemento che mi riempie d’orgoglio è constatare come tutti i calciatori che andiamo a contattare siano sempre molto contenti sapendo che siamo interessati a loro. È il segno che, al di là della bellezza della città e del blasone del club, ad oggi Bologna è vista anche all’estero come una bella realtà e una squadra che gioca bene, e dunque un’opzione che anche giovani corteggiati da grandi club finiscono per preferire».

Il mercato nordeuropeo – «I Paesi del Nord Europa stanno crescendo molto sul piano dello sviluppo dei giovani calciatori, tanti di loro adesso militano in squadre estere rispetto al loro campionato ma sono cresciuti in quelle scuole, che ormai sono assolutamente da considerare di livello avanzato. Attingendo da quel tipo di mercato raramente si sbaglia la scelta di un giocatore, perché parliamo di ragazzi di grande solidità umana e professionale».

La carica di Mihajlovic – «Conoscete bene il mister, per lui due settimane di vacanza sono anche troppe e dopo dieci giorni vorrebbe già tornare in pista. L’ho visto molto carico e sono sicuro che rappresenti una di quelle garanzie di cui il Bologna ha bisogno per proseguire nel suo percorso di crescita».

Foto: Imago Images